È una firma che a volte si mette in maniera sfuggente, mentre si consegnano i documenti al commercialista per la denuncia dei redditi. Sembra una roba da poco, eppure quando si decide di barrare la casella che permette di devolvere alla Chiesa Cattolica l’8 per mille si sta contribuendo a realizzare opere incredibili che renderanno la vita più facile a centinaia di migliaia di persone.

Per farsene un’idea basta dare un’occhiata ai numeri resi noti il 24 settembre scorso durante la riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo. Dalla relazione presentata è emerso che sono stati approvati ben 52 progetti da realizzare in ogni angolo del mondo, progetti per i quali saranno stanziati circa dieci milioni di euro. Di questi 6.639.087 euro andranno all’Africa dove saranno realizzati ben 31 progetti; altri due milioni e mezzo circa, (2.472.092 per l’esattezza) andranno invece per 12 progetti in America Latina, poco più di mezzo milione di euro (561.723) per 7 progetti in Asia e, infine, 236.631 euro permetteranno di realizzare un progetto in Medio Oriente e 34.588 euro un altro piccolo mi racolo nell’Europa dell’Est.

Nel sito della Cei è possibile leggere nel dettaglio quelli che saranno i progetti più significativi nelle diverse aree del mondo.

Ad esempio gli otto che saranno realizzato nel Burkina Faso. Non si tratta di costruire grattaceli o opere di altissima ingegneria, ma sono comunque progetti che significano “vita”, “speranza” e “futuro”.

“Su iniziativa della Caritas Diocesana di Banfora –si legge ad esempio nella lunga nota - la Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione che gestisce il Liceo Cattolico “Luis Joseph Martin de Bounouna” costruirà un pozzo e predisporrà un orto per la coltivazione di verdure destinate sia al consumo interno che alla vendita esterna”. Nel mondo occidentale per tanti è lontanissima la sola idea di aver bisogno di un pozzo, ma nei villaggi in cui verrà realizzato significherà la fine di lunghe trasferte, a piedi, per trovare l’acqua.

“In Etiopia, l’Opera San Francesco Saverio-Medici con l’Africa Cuamm – si legge ancora - avvierà un intervento strutturale e formativo per adeguare l’Ospedale St. Luke di Wolisso e i suoi operatori alle nuove esigenze emerse nel quadro della pandemia. In Mozambico, la diocesi di Xai-Xai costruirà un Centro di formazione professionale e promozione sociale per offrire corsi e strumenti agli imprenditori locali. Le Suore terziarie Francescane, impegnate da oltre 85 anni in Africa sul fronte sanitario, apriranno a Ntasen, in Camerun, una farmacia che garantirà medicinali anche agli ospedali della zona”.

Tanto si farà anche nel fronte della scolarizzazione dei bambini. Ad esempio in Congo. “Nel quartiere Mpaka 120 –si legge - le Figlie di Maria Ausiliatrice costruiranno una scuola media per assicurare un’educazione a circa 400 ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 17 anni”.

Studentesse in una missione (foto S. Piredda)
Studentesse in una missione (foto S. Piredda)
Studentesse in una missione (foto S. Piredda)

Non è tutto: “Nella diocesi di Kampala, in Uganda, grazie alle Suore Serve dei Poveri, sorgerà una scuola primaria in località Bujuuko per 300 ragazzi e 50 orfani. Nella Repubblica Democratica del Congo, i Fratelli della Carità realizzeranno un istituto scolastico per bambini disabili, mentre nella diocesi di Luanda, in Angola, le Suore Consolatrici di Gesù Sommo ed Eterno contribuiranno a ridurre la dispersione scolastica e l’emarginazione giovanile con una scuola di secondo ciclo”.

Spostandosi nell’America Latina ecco tante altre iniziative permesse da quella semplice croce sul foglio della denuncia dei redditi. In Brasile, ad esempio, le diocesi di Campanha e di Estância potranno restaurare e ampliare il centro polifunzionale “Nossa Senhora de Sion” e il Centro Sociale “Santa Dulce dos Pobres”. Ancora, in Ecuador, “l’Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo potrà attivare una scuola di leadership ambientale e una di leadership Socio-politica nelle province di Napo e Sucumbios”.

Le Missionary Sisters of St. Theresa of Infant Jesus – Sisters of Little Flower sono instancabili nel loro lavoro in India: con i fondi in arrivo potreanno realizzare l’ampliamento e l’adeguamento dell’Ospedale St. Joseph a Kannamaly. Sono invece i Camilliani, nell’Europa dell’Est, a portare avanti un progetto per conto della Chiesa Cattolica: organizzeranno dei corsi di formazione destinati agli specialisti del nuovo Centro diurno riabilitativo “Talita Kum” per le persone con disabilità, ad altri operatori della zona, ai familiari e ai caregivers.

Costruzione di una scuola in una missione (S. Piredda)
Costruzione di una scuola in una missione (S. Piredda)
Costruzione di una scuola in una missione (S. Piredda)

Infine, in Medio Oriente, la Fondazione Avsi potrà dare sostegno a due istituti (“The Custody of the Holy Land” e ad “Effetà Institute”) di Betlemme, in Palestina. Lo farà concedendo borse di studio agli studenti meritevoli, aiutando le famiglie per il pagamento delle rette e si riuscirà anche a fornire apparecchi acustici per bambini bisognosi e promuovere corsi di specializzazione.

È solo una firma, davvero, ma davvero occorre soffermarsi a pensare a quanto a volte basti poco per contribuire a rendere il mondo migliore.​​​​​​​

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