I turisti che scelgono di trascorrere le vacanze nel Sud Ovest della Sardegna scoprono in brevissimo tempo che non c’è solo un mare meraviglioso ad accoglierli. C’è una storia millenaria, ci sono tradizioni culturali ed enogastronomiche e, soprattutto, c’è un patrimonio minerario, di valore inestimabile, che aspetta soltanto di essere scoperto. Si torna a casa con un bagaglio di emozioni, con la consapevolezza di essere entrati, sebbene per un piccolissimo lasso di tempo, all’interno di una storia fatta di lavori tra i più faticosi, quale era quello del minatore, ma anche scienza e alta ingegneria che, nei secoli ha accompagnato l’uomo alle prese con lo sfruttamento dei tesori nascosti tra le viscere della terra.

Non tutti hanno la fortuna di poter mettere piede su questi gioielli ma, da qualche tempo, li si può scoprire comodamente seduti davanti al pc tramite il sito “monteponi.it”, frutto di un immenso lavoro di studio del team di ricercatori del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale, e di architettura dell'Università di Cagliari (coordinato da Giorgio Peghin, direttore del Master in Architettura del Paesaggio della Sardegna nonché professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana Dicaar), in collaborazione con il Consorzio di ricerca universitaria Ausi di Iglesias.

Con un semplice clic si può intraprendere un meraviglioso percorso tra i paesaggi minerari di Monteponi, Masua, Nebida, Buggerru e Fontanamare: foto recenti e suggestive immagini in bianco e nero, che accompagnano il racconto della storia e delle peculiarità di ogni luogo, conducono il visitatore virtuale in un tour davvero completo, capace di far venire voglia di acquistare un biglietto aereo e precipitarsi a vedere dal vivo questi gioielli. Sensazione analoga prova chi vive in queste meravigliose terre e non ha mai avuto il tempo di visitarle con la dovuta accuratezza. Gli itinerari da scoprire, tra approdi, ferrovie, paesaggi e cammini mostrano che una vacanza da queste parti deve essere ripetuta più volte perché in pochi giorni sarebbe davvero complicato approfondire la conoscenza di ogni singolo tesoro. Un tesoro che è la prova di quanto può essere grande l’ingegno umano che, nel corso dei secoli, ha permesso di realizzare pozzi, laverie, villaggi e infrastrutture che, su monteponi.it, sono raccontate e descritte nei minimi dettagli grazie anche alla preziosa ricerca negli archivi, non solo della Sardegna, effettuata da chi ha partecipato a questo grande lavoro.

«Si tratta di un progetto in continuo aggiornamento – ha spiegato il professor Peghin – che rafforza una lunga collaborazione tra l’Ausi e l’Università di Cagliari e sarà l'occasione per rilanciare numerose altre iniziative di formazione e progettazione, a cominciare dalla prossima (sesta) edizione del Workshop internazionale di Architettura e paesaggio “Paesaggi minerari”. Si tratta di un incontro annuale che accoglie studenti provenienti da università italiane e straniere e che ha consentito di collocare questi territori e i temi dell’architettura del paesaggio e dell’architettura mineraria nel panorama scientifico nazionale e internazionale». Il professore sottolinea che «Monteponi.it rappresenta tutti noi e l'immenso lavoro portato avanti in questi ultimi anni: un grande punto di partenza in grado di arricchire chi vorrà avventurarsi in uno straordinario viaggio virtuale alla scoperta della nostra Storia e dei suoi protagonisti, con l'auspicio che possa coinvolgere attivamente numerosi Comuni minerari del Sulcis Iglesiente».

L'home page del sito monteponi.it
L'home page del sito monteponi.it
L'home page del sito monteponi.it

Tra gli obiettivi c’è quello che gli itinerari raccontati possano diventare il primo tassello di un progetto più ampio di “Museo a cielo aperto” che metta a sistema, con un’immagine e una gestione coordinata, i siti minerari oggi dispersi o difficilmente accessibili, le informazioni per la visita e per promuovere un turismo sostenibile che consenta di ampliare le possibilità economiche del territorio e fornire allo stesso tempo le conoscenze storico-architettoniche del patrimonio stesso.

Il progetto, coordinato dal professore Giorgio Peghin è stato realizzato dal gruppo di lavoro composto da Nicolò Fenu (concept, sito ed editing), Giaime Meloni (fotografie), Giuseppina Monni (ricerche storiche) e Edgardo Maxia (video editing). Il lavoro si è svolto con la supervisione e la consulenza dei professori Antonio Angelillo, Ivan Blecic, João Nunes, Antonello Sanna e Giorgio Massacci

Mauro Usai, sindaco di Iglesias e presidente dell’Ausi, ha sottolineato che quello di monteponi.it è «un progetto in cui abbiamo creduto fin dal primo giorno e che finalmente sarà di dominio pubblico grazie all'immenso lavoro di studio profuso in questi anni da docenti e ricercatori dell'Università di Cagliari e del resto del mondo. La storia dell'immenso patrimonio minerario di Iglesias (e non solo) – ha aggiunto - sarà finalmente consultabile oltre i confini della Sardegna, costituendo così motivo di rilancio all'interno di un progetto turistico-culturale di più ampio respiro che già comincia a ottenere i suoi risultati attraverso la fruibilità di alcuni dei nostri gioielli minerari ormai conosciuti in tutto il mondo, a cominciare dalla galleria Porto Flavia, nella miniera di Masua. Il nostro obiettivo, conclude Usai, è quello di rilanciare il brand Costa delle miniere facendo diventare questo sito un punto di incontro e di rilancio turistico dei Comuni del territorio».

Questo perché il brand, progettato dal grafico Stefano Asili – potrebbe diventare l’elemento di unione di tutti i comuni del Sulcis-Iglesiente e riconnettere il territorio in un grande progetto comune di rilancio turistico, con conseguenti ricadute sul tessuto socio-economico.

Attraverso il sito monteponi.it ci sarà anche la possibilità di diffondere eventi, conferenze, seminari di studio, workshop, video e altre informazioni fruibili da studiosi, studenti, cittadini che potranno così accedere a questo patrimonio collettivo che potrà offrire un contributo al rafforzamento dell’identità e alla costruzione di un progetto futuro. Si tratta, come ha sottolineato il professor Peghin, di un progetto in continua evoluzione e la collaborazione tra l’Ausi e l’Università di Cagliari prevede anche la pubblicazione di materiali e libri con diffusione internazionale dedicati all’architettura dei paesaggi minerari e agli itinerari verso questi luoghi.

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