Mani al cielo e un disarmante sorriso: Paolo Rossi fa il primo gol in semifinale contro la Polonia. Immagine simbolo dei fantastici Mondiali del 1982, in Spagna, e dei suoi campioni. La foto, rievocata assieme alle lacrime per l'addio a Rossi nei giorni scorsi, ha il suo spazio nella stazione ferroviaria di Nuoro. Nella grande sala dove si transita per arrivi e partenze verso Macomer si può fare un viaggio ben più lungo, nell'arco di un secolo: basta scorrere le prime pagine de L'Unione Sarda e de La Nuova Sardegna, tra emozioni e curiosità. La vittoria ai mondiali del 1982 colpisce sempre. La popolarità del calcio dilaga allora a tal punto da regalare quasi un secondo boom nell'Italia degli anni Ottanta. E' la sezione senz'altro più esaltate di questo bel percorso di immagini e parole. Ci sono anche i Mondiali del 2006 che, però, sono altra cosa: la Nazionale italiana è campione del mondo in Germania, ma con un impatto meno trionfante perché il terzo millennio è già segnato da tante ferite.

"Apocalisse in America - Aerei kamikaze contro New York e Washington": così l'Unione Sarda annuncia la tragedia dell'11 settembre 2001 con gli attentati alle Torri gemelle. "Il mondo sotto shock", riporta la prima pagina de La Nuova Sardegna. Un balzo al 13 novembre 2003: "Ragazzi coraggiosi", così l'Unione Sarda dà notizia della strage di Nassirya.

Dal punto di vista cronologico il percorso nelle prime pagine dei giornali sardi, riprodotte in parte su gigantografie dal forte impatto visivo, inizia con le cronache degli anni Venti. E' il 14 giugno 1924. "L'on. Matteotti vittima di un delitto inutile e nefando", riporta l'Unione Sarda. "L'enorme emozione per l'orrendo assassinio dell'on. Matteotti" dice a sua volta La Nuova Sardegna. Ha uno spazio dimesso il premio Nobel a Grazia Deledda. L'Unione Sarda lo riporta comunque nella prima pagina dell'11 dicembre 1927. Idem fa L'Isola, spin off de La Nuova Sardegna, nel frattempo chiusa dal regime fascista. A tutta pagina invece i titoli sui Patti Lateranensi. "L'accordo tra l'Italia e la Santa Sede firmato ieri da S. E. Benito Mussolini e dal Card. Gasparri" riporta L'Unione Sarda del 12 febbraio 1929; "Lo storico evento realizzato dal Regime" dice a proposito L'Isola.

Negli anni Trenta dominano i toni gonfi dell'imperialismo alimentato dalla campagna d'Etiopia. "Scocca l'ora storica preannunziata dal Duce" dice L'Unione Sarda del 4 ottobre 1935; "Mussolini: La guerra è finita, la pace è ristabilita, l'Etiopia è italiana" dice L'Isola il 6 maggio 1936. La terribile pagina delle leggi razziali campeggia l'11 novembre 1938: "Su proposta del Duce il Consiglio dei Ministri traduce in una organica legge razziale le deliberazioni adottate dal Gran Consiglio del Fascismo" dice L'Unione Sarda; "I provvedimenti per la difesa della razza approvati dal Consiglio dei Ministri presieduto dal Duce" riporta La Nuova Sardegna. Gli anni Trenta si chiudono con "Italia e Germania unite", come riporta L'Unione Sarda del 23 maggio 1939 sulla firma del Patto d'acciaio. La tragedia del conflitto irrompe. "L'Italia in guerra" titola L'Unione Sarda dell'11 giugno 1940; "Guerra alla Russia" annuncia L'Isola del 23 giugno 1941. Nel 1943, con la sospensione delle pubblicazioni, si ferma anche L'Unione Sarda che torna nel 1945 con la fine del conflitto. "La guerra in Europa è finita", titola il quotidiano di Cagliari l'8 maggio 1945. Riappare anche La Nuova Sardegna che il 28 dicembre 1947 annuncia: "De Nicola promulga la Carta costituzionale della Repubblica". E il 30 giugno 1948: "La Sardegna regione autonoma". Negli anni Cinquanta è tempo di ricostruzione. Tra gli eventi quello riportato da L'Unione Sarda il 26 marzo 1957: "Solenne atto di nascita del Mercato Comune europeo".

Dalla morte di Fausto Coppi alle Olimpiadi di Roma del 1960, dal Concilio del 1962 aperto da Giovanni XXIII all'assassinio di Kennedy, all'inondazione di Firenze nel 1966, fino allo sbarco sulla Luna: tutto nei promettenti anni Sessanta. "Ciao, Luna!", titola L'Unione Sarda del 22 luglio 1969; "Arrivederci, Luna" riporta il 23 luglio 1969 La Nuova Sardegna. Quel decennio tanto intenso finisce con la strage di piazza Fontana: "Il Paese ancora sotto choc" titola L'Unione Sarda del 14 dicembre 1969.

Esplosione di gioia in avvio degli anni Settanta: "Cagliari campione" annuncia La Nuova Sardegna il 13 aprile 1970; "Campioni d'Italia" riporta L'Unione Sarda. Si va avanti con il sì al divorzio, la strage di Brescia, le dimissioni di Nixon, tutti nel 1974. Poi si arriva al marzo 1978 con la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro, ucciso il 9 maggio. Eventi rievocati con la crudezza di tante immagini. Nel lungo viaggio sulle cronache del tempo emerge anche il dramma in Sardegna dei sequestri di persona.

L'attentato al Papa nel 1981, il sequestro della nave Achille Lauro nel 1985, la fine del muro di Berlino del 1989. E poi la pioggia di bombe su Baghdad nel 1991, l'assassinio di Falconi e poi di Borsellino nel 1992 fino agli eventi del terzo millennio e alla pandemia di questo terribile 2020. "Per la prima volta si sta dando alla Sardegna il ruolo di narratrice della storia d'Italia, non viceversa. Sono gli occhi sardi che qui guardano gli eventi, è lo spirito sardo che li soppesa e li valuta", commenta Stefano Ferri che ha curato la mostra promossa dalla gioielleria Rosas 1945 di Fabio e Marco Rosas per ricordare i cent'anni di attività imprenditoriale della famiglia. L'esposizione resta aperta a Nuoro fino al 31 dicembre. Nel 2021 farà tappa a Sassari, Cagliari, Milano e Roma.
© Riproduzione riservata