Stupro di gruppo: udienza sospesa per caldo, le richieste del pm slittano. Ciro Grillo: «Io innocente, ho studiato legge per questo processo»
Per la prima volta parla il figlio del fondatore M5s, poi la requisitoria di Gregorio Capasso. Il giallo della droga nel beveroneL'arrivo di Ciro Grillo
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Udienza sospesa per il caldo a Tempio, nel giorno in cui erano attese le richieste del pm al termine della requisitoria nel processo per stupro di gruppo contro Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.
Le richieste del pm dunque slittano a domani, martedì 1 luglio.
Per la prima volta si è presentato in aula e per la prima volta ha parlato Ciro Grillo: ha rilasciato dichiarazioni spontanee in cui ha proclamato la sua innocenza. «Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa», ha detto, «ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo e sono praticante avvocato. Credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci».
Poi si sono aperte le porte ai giornalisti e ha preso la parola il procuratore capo di Tempio, Gregorio Capasso, che ha iniziato la sua requisitoria puntandola sullo stato di «inferiorità psicofisica» della vittima, dovuta all’abuso di sostanze alcoliche. Già nel tardo pomeriggio, afferma il pm, avevano iniziato a bere, anche superalcolici. Gli stessi ragazzi nei verbali, ha sottolineato Capasso, dicono che quando lei è arrivata a casa Grillo era già alticcia. Inoltre, sostiene il procuratore, la presunta vittima era a digiuno.
Sui fatti le dichiarazioni di presunta vittima e imputati coincidono, il pm ha però sottolineato che la vittima non potesse essere consenziente, per via dell’abuso di alcolici. Inoltre, Capasso ha rivoluzionato la tempistica: le presunte violenze, ha detto, si sarebbero consumate in pochissimo tempo. Prima quelle di Corsiglia, in camera da letto e in bagno, poi quella di gruppo. Il pm ha mostrato anche il video del famoso bacio tra la presunta vittima e Ciro Grillo, per dimostrare che non ci fosse trasporto da parte della ragazza. Ma le difese hanno contestato, dicendo che il bacio di cui hanno parlato per “scagionare” Grillo non è quello e non è stato documentato con un video. Una ricostruzione pacata, senza toni forti quella di Gregorio Capasso, giocata sulla logica e non sulle emozioni. Il pm ha anche parlato di sostanze stupefacenti, Mdma, forse presenti in un beverone: circostanza mai emersa nel corso del dibattimento e smentita categoricamente dai difensori.
Presenti in aula, oltre a Grillo, anche Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Non Francesco Corsiglia, unico ad intervenire nelle scorse udienze, in cui aveva rilasciato dichiarazioni ed era stato sentito per 12 ore. I tre ragazzi, tutti seduti nello stesso banco in fondo all’aula, con camicia bianca e composti, hanno assistito con grande attenzione la requisitoria, senza far trasparire reazioni particolari neanche nei momenti più duri.
Domani si riprende con Capasso dunque, che concluderà la requisitoria e farà le richieste. Poi tocca alle parti civili.
La storia risale al 17 luglio 2019: i quatto giovani, tutti di 19 anni, erano in Costa Smeralda per una vacanza nella villa di Beppe Grillo a Cala di Volpe, Arzachena. In discoteca hanno conosciuto due ragazze e poi sono andati tutti insieme a casa Grillo. Una delle due si è addormentata e in quel momento l’altra – almeno così racconta nella denuncia – sarebbe stata violentata. Prima dal solo Corsiglia, poi da tutti e quattro assieme secondo quanto denunciato.
Gli imputati hanno sempre sostenuto che il rapporto fosse consenziente, cosa ribadita anche oggi in aula da Ciro Grillo.