L’ultimo in ordine di tempo (tra quelli noti) risale a pochi mesi fa. Il 9 aprile una modella colombiana a bordo di un aereo di linea ha pubblicato un filmato nel quale si vede qualcosa passare a velocità molto elevata davanti all’obiettivo del telefonino. L’oggetto, che spunta all’improvviso dalle nuvole e incrocia la traiettoria del velivolo (a una quota presunta di circa 6mila metri), grazie al fermo immagine e allo zoom sembra essere il più classico degli Ufo: una specie di “macchina” che ricorda più o meno da vicino la classica struttura che l’immaginario collettivo da sempre dà alle navicelle spaziali: rotondeggiante, con una specie di disco attorno al corpo centrale. Quel video, postato sul canale Telegram della ragazza (Valentina Rueda Velez), ha avuto una diffusione planetaria. Vero manufatto alieno o qualche prodotto della tecnologia terrestre? Domanda rimasta senza risposta.

Ipotetici extraterrestri (archivio)
Ipotetici extraterrestri (archivio)
Ipotetici extraterrestri (archivio)

Veri o falsi?

Ma la grande diffusione del video, ripreso anche da organi di stampa tra i più importanti, è significativo del richiamo che suscitano certi argomenti sull’immaginario collettivo. Da decenni si segnalano avvistamenti di oggetti non identificati, nella quasi totalità rivelatisi normali velivoli di fattura umana, e per la parte restante gli studi e le analisi degli esperti arriveranno forse alla stessa conclusione. Del resto parrebbe che il primo Ufo (oggi chiamati “Uap”, cioè “Unidentified aerial phenomenon”, fenomeno aereo non identificato) sia stato visto addirittura nel 1500 avanti Cristo in Egitto, perché in alcuni scritti si parlava di “dischi di fuoco” sul cielo; e anche quasi 2.400 anni fa il generale corinzio Timoleone (vissuto tra il 400 circa e il 336 avanti Cristo), mentre era al comando di una flotta pare avesse visto in cielo una sorta di luce che guidò le sue navi fino alla Sicilia. Suggestioni? Astronavi provenienti da altri mondi? Una sola certezza (pare): di alieni sinora non è stata trovata traccia. Che si sappia. Né sono stati individuati segnali concreti di un loro passaggio da queste parti (se non si vogliono prendere in considerazione tesi ardite su possibili influenze di quel genere nella costruzione di Piramidi e templi centro-americani, oltre che nella realizzazione delle immagini stilizzate di Nazca e così via). Più plausibile, sino a prova contraria, ritenere si tratti quasi sempre di fenomeni naturali e atmosferici, illusioni ottiche, macchine terrestri, aerei moderni, palloni meteorologici, satelliti.

Un presunto alieno mummificato trovato in Perù di recente (Ansa)
Un presunto alieno mummificato trovato in Perù di recente (Ansa)
Un presunto alieno mummificato trovato in Perù di recente (Ansa)

Il mistero peruviano

Anche se un recentissimo evento ha aperto un dibattito ancora in corso: il giornalista e ricercatore messicano Jaime Maussan, specializzato nello studio di possibili vite extraterrestri, ha mostrato ai membri della Camera dei deputati del suo Paese i corpi di due presunti esseri «non umani» ritenuti resti fossilizzati di extraterrestri risalenti a mille anni fa (secondo le analisi col Carbonia 14 eseguite dall’Università di Città del Messico) e recuperati in Perù nel 2017 fra le province di Nazca e Palpa. I due corpi, piccoli e apparentemente mummificati, stavano dentro due sarcofagi e appoggiati su una base di tela. Il loro patrimonio genetico sarebbe diverso da quello umano «per almeno il 30 per cento», ha sostenuto Maussan, secondo il quale «è la prima volta che una vita extraterrestre viene presentata in questa forma. Una chiara dimostrazione che abbiamo a che fare con esemplari non umani, non imparentati con nessuna altra specie del nostro mondo». Nella stessa occasione un giornalista nella rivista Otromundo Comunicaciones ha sostenuto che nelle Linee di Nazca peruviane «sono stati ritrovati circa 20 corpi di esseri non umani con tre dita e teste allungate» risalenti a un periodo che va «dai 700 ai 1.800 anni» fa. Credibile? Ridicolo? Falso? Chi può dirlo.

I disegni di Nazca in Perù (archivio)
I disegni di Nazca in Perù (archivio)
I disegni di Nazca in Perù (archivio)

La suggestione

Di certo la materia ha una sua grande suggestione e un enorme seguito. Crescente, perché l’estate del 2022 è stata quella del boom di avvistamenti. Il Centro ufologico mediterraneo ha ricevuto centinaia di segnalazioni da tutta Italia, alcune delle quali ritenute interessanti. Sono stati segnalati oltre 300 casi 148 dei quali da approfondire e 39 considerati come Ufo, dunque oggetti non identificati. Il che non significa siano alieni ma semplicemente che non si è risaliti alla loro “identità” e che è stato possibile dare una spiegazione naturale o scientifica. A partire dal 2000 si contano oltre 10mila nuovi casi, ma in nessun caso sono state trovate prove certe della presenza degli extraterrestri. La cui esistenza però è messa in dubbio da pochi. Solo 14 hanno riguardato Roma e provincia, territorio che ogni anno si piazza in testa alla speciale classifica stilata dal 1997 dal Centro ufologico. Sinora delle 319 segnalazioni arrivate al Centro, 44 sono state ritenute non rilevanti perché legate nella quasi totalità a fenomeni naturali, e 127 sono state ritenute incomplete. Di altre 148 facevano parte le file di mini satelliti “Starlink” lanciate da Elon Musk, errori nelle riprese, lanterne cinesi, meteoriti, il passaggio di satelliti e della stazione spaziale internazionale. Ne sono rimaste 24 da spiegare. Negli Usa l’anno scorso sono state 510 le segnalazioni, arrivate anche da Aeronautica e Marina. Più della metà è stata provvisoriamente classificata come «irrilevante» perché causata da droni o dispositivi simili a droni, palloni od oggetti simili, uccelli, eventi meteorologici, detriti trasportati dall’aria. Altre 171 segnalazioni sono rimaste «non attribuite», e alcune avrebbero avuto «caratteristiche di volo o capacità prestazionali insolite» con la necessità di approfondire l’analisi.

Alieni nell'ombra (archivio)
Alieni nell'ombra (archivio)
Alieni nell'ombra (archivio)

Negli Usa

Argomento preso molto seriamente negli Stati Uniti, particolarmente attenti per questioni di sicurezza nazionale ai fenomeni non conosciuti. Tanto che lo stesso ex presidente Barack Obama alcuni anni fa aveva ammesso che «ci sono immagini e rapporti di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano». Alieni? Il Cosmo è per sua definizione infinito e l’uomo è una sua infinitesima parte, certamente non il suo ombelico. Possibile ritenere che in una vastità tale non esistano altre forme di vita intelligente? La grande astrofisica italiana Margherita Hack era certa della loro esistenza, pur essendo molto scettica sulla possibilità di trovarne un segno o entrare in contatto con loro: «Non ci si può stupire di non averlo ancora fatto, sarebbe strano il contrario». Non l’unica. Bill Nelson, amministratore della Nasa (l’agenzia spaziale americana), disse che «l'universo è grande e ci sono persino teorie secondo cui potrebbero essercene altri. Se è così, chi sono io per dire che il pianeta Terra è l’unico luogo in cui si trova una forma di vita civilizzata e organizzata come la nostra?» Aspettiamo. Le prossime generazioni forse otterranno la risposta.

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