Il 27 settembre in tutto il pianeta è stata celebrata la “Giornata mondiale del turismo”. L’iniziativa è nata nel 1979 grazie all’assemblea Generale della Nazioni Unite.

Quest’anno gli appuntamenti più importanti si sono svolti in Arabia Saudita, a Riad. Ma ci sono state numerose manifestazioni in tutto il mondo. Un appuntamento che per rappresentanti delle istituzioni e addetti ai lavori serve per fare il punto su quanto sta accadendo nel mercato della vacanze. Secondo l'Unwto, l'organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite, alla fine di luglio gli arrivi turistici internazionali hanno raggiunto l'84% dei livelli pre-pandemia.

Settecento milioni di turisti

Tra gennaio e luglio 2023, stando a quanto riportato dall’Ansa, hanno viaggiato a livello internazionale 700 milioni di turisti, il 43 per cento in più rispetto agli stessi mesi del 2022. Luglio è stato il mese più trafficato con 145 milioni di viaggiatori internazionali registrati, circa il 20 per cento del totale dei sette mesi. A livello regionale il Medio Oriente ha riportato i migliori risultati con arrivi superiori del 20 per cento ai livelli pre-pandemia, e continua a essere l'unica a superare finora i livelli del 2019.

Turismo sostenibile

Quest’anno nella giornata mondiale del turismo si è parlato di “investimenti verdi”. Le nuove scommesse puntano sullo sviluppo sostenibile antro il 2030. Si parte dai buoni segnali di quest’anno. Numeri importanti che segnano una ripresa del mercato della vacanza dopo la pandemia. «Il turismo – dice il segretario generale dell'Unwto Zurab Pololikashvili - non è mai stato così importante per le nostre economie e per le nostre società. Il suo potenziale è enorme. E così, in questa Giornata mondiale del turismo, celebriamo la capacità del turismo di guidare la crescita, evidenziando allo stesso tempo la necessità vitale di investimenti per garantire che tale crescita sia inclusiva e sostenibile».

Gli obiettivi dell’Italia

«Che il turismo sia un elemento portante per questo Governo - spiega la ministra del turismo Daniela Santanchè - lo dimostra il fatto che vi sia un dicastero apposito che non solo ha il compito di promuoverne l'attività sia domestica che all'estero tutelandone operatori e fruitori, ma dal fatto che vi sia una particolare attenzione alla dimensione di promotore del valore sociale, culturale, ma anche economico della Nazione ed è per questo che è ferma la mia volontà nel renderlo il primo contributore economico al Pil italiano. Un aspetto a cui sono particolarmente legata è quello dell'ascensore sociale, una funzione che il settore del turismo può svolgere offrendo a molti la possibilità di crescere e di soddisfare le proprie ambizioni».

Il turismo nei paesi Arabi

La pandemie e i cambiamenti climatici negli ultimi anni hanno contribuito in modo deciso a delineare i nuovi tratti di un mercato turistico in continua evoluzione. Sono cambiati i tempi e i modi di viaggiare, la durata della vacanza. Cambiano anche le mete. E il fatto che le celebrazioni ufficiali sia siano svolte a Riad non è casuale. Da anni, infatti, i paesi arabi, stanno investendo tantissimo sul turismo. Non solo petrolio, dunque. Si scommette anche sul mondo dei viaggi. Le proposte non mancano. E i numeri confermano una tendenza sempre più marcata. «Nel 2023 – il legge sito della Camera di cooperazione italo-araba - 13 paesi arabi hanno generato un reddito di 700 miliardi di dollari dal turismo. L'agenzia americana "Fitch Ratings" ha previsto che il settore del turismo nei paesi arabi continuerà a riprendersi dopo la fine dei blocchi dovuti alla pandemia di COVID-19, e che nel corso dell'anno 2023, le entrate del settore turistico cresceranno positivamente. Si prevede che il totale delle entrate turistiche dei 13 paesi arabi raggiungerà 709 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del 38% rispetto all'anno scorso». Gli Emirati Arabi Uniti guidano la classifica dei paesi arabi per entrate del settore, seguiti dall'Arabia Saudita e dal Qatar. L’elenco comprende anche Egitto, Giordania, Marocco, Libano, Bahrein, Oman, Tunisia, Iraq, Kuwait e Algeria.

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