Nell'ultimo anno gli italiani hanno imparato a distinguere le attività commerciali in base al codice Adeco (di cui molti prima non avevano mai neppure sentito parlare) e a prestare maggiore attenzione all'invasività più o meno marcata di alcune pratiche. Qualche esempio arriva anche dalle ultime disposizioni del Governo in fatto di restrizioni anti Covid che hanno determinato l'apertura o la chiusura di un negozio rispetto a un altro. Insomma, i lavori (anche per il Covid) non sono tutti uguali e nel tentativo di garantire condizioni di sicurezza che riducessero al minimo il rischio di contagi, gli esperti hanno studiato norme nuove e dettato linee guida per ogni attività. L'ultimo aggiornamento riguarda il lavoro dei tatuatori ai quali viene richiesto il massimo rigore. Il vademecum per i professionisti del settore è proposto sul sito dell'Istituto superiore di Sanità e porta la firma dell'Inail. Le prime indicazioni sono simili a quelle fornite ai gestori di altri luoghi pubblici: "Posizionare dispenser con soluzioni disinfettanti. Sanificare frequentemente le superfici ad alta frequenza di contatto o comunque comuni. Pulire giornalmente i locali come spogliatoi e servizi igienici con prodotti specifici. In tali locali, se presenti finestre, queste devono rimanere sempre aperte; se privi di finestre, gli estrattori di aria devono essere mantenuti in funzione per l'intero orario di apertura. Garantire un ricambio d'aria regolare e sufficiente nei locali di lavoro favorendo, in ogni caso possibile, l'aerazione naturale anche mantenendo la porta d'ingresso aperta; frequenti brevi aperture delle finestre, anche per pochi minuti, sono, in linea di principio, preferibili a rare aperture di più lunga durata. Eliminare, ove possibile, la funzione di ricircolo dell'aria negli impianti di riscaldamento/raffrescamento. Posizionare raccoglitori chiusi per i rifiuti. Vietare il fumo e l'assunzione di cibo e bevande nel locale". Nel capitolo successivo, però, gli esperti incaricati entrano nello specifico: "L'operatore deve rimuovere anelli, bracciali, orologi e monili in genere all'inizio del proprio turno di lavoro e, successivamente, deve provvedere al lavaggio delle mani o alla loro igienizzazione. L'area di lavoro deve essere allestita con tutte le barriere di superficie necessarie per garantire la sicurezza del cliente e dell'operatore stesso. L'operatore, laddove richiesto dal trattamento specifico, dovrà adottare i dispositivi di protezione necessari allo svolgimento dello stesso: nel caso di trattamenti al viso, dove il cliente non possa indossare la mascherina, l'operatore dovrà indossare i dispositivi al fine di minimizzare il rischio di contagio virale". In particolare: "Per le attività di tatuaggio, dermopigmentazione e piercing, l'uso della mascherina chirurgica dovrà essere associato a visiere o schermi facciali rispondenti ai requisiti previsti dalla norma tecnica di riferimento dotati di marchio CE ovvero autorizzati in deroga, ai sensi della normativa vigente per l'emergenza Covid-19. In caso di trattamenti che non consentono il mantenimento della mascherina da parte del cliente, i Dpi da indossare sono: per le vie respiratorie semi-maschera filtrante FFP2 o FFP3 senza valvola espiratoria; per gli occhi maschere o schermi facciali che garantiscano anche la protezione laterale, dotati di marchio CE o autorizzati in deroga".

Un tatuatore al lavoro (foto archivio L'Unione Sarda)
Un tatuatore al lavoro (foto archivio L'Unione Sarda)
Un tatuatore al lavoro (foto archivio L'Unione Sarda)

Com'è ovvio anche in questo caso sono vietati gli assembramenti: "Le attività devono avvenire esclusivamente su prenotazione, previo appuntamento on-line o telefonico, in modo da evitare presenze in sala d'attesa. A tal proposito, già in fase di prenotazione, è necessario predeterminare i tipi di trattamento richiesti per ciascun cliente. Il gestore provvederà a informare il cliente circa le misure di igiene personale prima di recarsi al locale per il trattamento. Si consiglia di considerare nella durata del trattamento anche il tempo necessario per la preparazione dell'area di lavoro, per indossare adeguatamente i dispositivi di protezione e per l'igienizzazione dell'area utilizzato". Indispensabile poi certificare il proprio stato di salute. "Al momento della prenotazione è altresì necessario avvisare il cliente che, in caso di sintomatologia respiratoria o influenzale o di febbre superiore a 37,5 °C, il giorno dell'appuntamento non potrà presentarsi per il trattamento prenotato e dovrà restare a casa. Al momento dell'appuntamento, prima dell'ingresso, al cliente che deve indossare mascherina, è opportuno misurare la temperatura corporea; se superiore a 37,5 °C, il cliente non potrà essere ammesso al trattamento prenotato e sarà invitato a fare rientro presso il proprio domicilio. Ogni cliente deve accedere al locale da solo. Nel caso di clienti che necessitano di assistenza (ad es. minori, disabili, etc.) è consentita la presenza di un accompagnatore da concordare in fase di prenotazione. Anche l'accompagnatore dovrà attenersi alle stesse regole di prevenzione, inclusa la misurazione della temperatura e l'uso dei dispositivi di protezione. La permanenza dei clienti all'interno del locale deve essere limitata esclusivamente al tempo necessario per l'erogazione del servizio. All'ingresso, deve essere consegnato al cliente un sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personali da restituire al completamento del trattamento. Oltre alla tenuta del registro dei clienti che si sottopongono al trattamento (esecuzione di tatuaggio, dermopigmentazione, piercing) deve essere redatto un elenco delle presenze nello studio (inclusi gli eventuali accompagnatori). Tale elenco dovrà essere conservato per almeno 14 giorni".
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