Spiaggine, le auto d’estate si spogliano
Vetture per pochi mesi all’anno ma soprattutto ricercate dai collezionisti.Via il tetto, via anche le portiere, tappezzeria colorata oppure in vimini: l’auto d’estate si scopre, si riduce ai minimi termini, nelle località come Carloforte, La Maddalena oppure Capri, dove viene utilizzata soprattutto per andare al mare.
Le chiamano “spiaggine” e sono vetture per pochi mesi all’anno ma soprattutto ricercate dai collezionisti. Per una Seicento multipla attrezzata per l’estate le valutazioni arrivano a 50 mila euro, la metà per le Fiat 500 e 600 realizzate (e omologate) da particolari carrozzieri specializzate.
L’idea iniziale risale agli anni Cinquanta e Sessanta, quello del boom economico post bellico. Artisti del design automobilistico come Boano, Ghia, Michelotti, Pininfarina rivisitavano le Fiat che l’Italia in quegli anni e realizzavano modelli unici o quasi per clienti d’eccezione. Tra i quali, stando alle foto d’epoca, anche Aristotele Onassis, all’epoca considerato l’uomo più ricco del mondo.
Un fenomeno che fatto scuola anche in altri parti del mondo come in Inghilterra, dove a subire la metamorfosi estiva furono le Mini.
Un successo che spinse le case automobilistiche a produrre vetture nate esclusivamente o quasi per l’estate. Le Dune baggy, per esempio sulla base del maggiolone Volkswagen, capaci grazie alla loromotorizzazione spinta dicamminare anche sulla sabbia. E poi le Renault Frog, versione leggera della R4, oppure sempre restando sulla Renault, la 4CV Ghia Jolly uscita dalle catene di montaggio anni 60.
Quindi le mitiche Mehari, che prendono il nome dell’’incrocio tra il cammello e il dromedario, sul telaio delle altrettanto leggendarie Citroen Due Cavalli, quelle che hanno avuto il maggiore successo di vendita, attestati sui circa 150mila esemplari con la carrozzeria completamente in plastica colorata. Le Mehari oggi hanno raggiunto valutazioni interessanti, anche oltre 15 mila euro, il doppio o forse anche il triplo rispetto ai modelli con i quali condividono telaio e motorizzazione, Due Cavalli e Dyane Citroen appunto.
Interessante dal punto di vista storico anche la Fiat Savio, per restare a qualche decennio fa. Mentre decisamente più moderna la Mini Moke, molto frequente in Costa Smeralda.
L’elenco delle spiaggine è lungo e comprende anche la Fiat 126 Mini maxi e la 127 Midi maxi, la Moretti Panda Rock, per restare alle utilitarie italiane trasformate per la bella stagione, spartane ma belle e che attirano l’occhio.
C’è poi tutta un’altra serie di auto che si possono ammirare per esempio a Capri, dove tutti, proprio tutti, i taxi sono spiaggine moderne o quasi, modificate come avveniva per le utilitarie degli anni 60: Fiat Marea, Argenta, Nissan, Volkswagen Passat, hanno tappezzeria color pastello, un telo in plastica al posto del tetto e spesso il telaio allungato a misura di vacanziere, per poter trasportare con maggiore comfort i turisti dal porticciolo sino agli alberghi dell’isola, Qui Si Sana compreso, l’hotel tanto caro al princie della risata Totò.
Per celebrare questi modelli e i 60 anni della Fiat 500 Jolly spiaggina, la Fiat (insieme a Pininfarina e a Garage Italia) ha voluto realizzare un modello speciale, sulla base della Fiat 500 C, un modello esclusivamente cabrio: è stata prodotta solo in 1958 esemplari, a ricordo dell’anno di creazione del celebre prototipo tanto caro anche all’avvocato Gianni Agnelli per le sue scorribande nella Costiera Amalfitana.
Il mercato delle spiaggine non conosce tregua soprattutto durante le stagione estiva. Per chi volesse arricchire la sua collezione oppure chi volesse scegliere un modello così particolare da lasciare magari nella seconda casa al mare, si può rivolgere alle casa d’aste specializzate (per esempio katawiki) oppure su siti come Subito.it e autoscout 24 o sui social come markeplace. Prezzi da considerare in base alle condizioni del mezzo, se restaurato a regola d’arte oppure no, oppure soltanto conservato.
Per le Fiat 500 (le repliche) si parte da circa 25mila euro, per una originale Jolly Ghia del 1959 la richiesta supera i centomila euro. In questa categoria si può fare rientrare anche la Pescaccia della Volkswagen (sui 15 mila euro), ma più in generale la spesa è molto più elevata rispetto alle omologhe utilitarie sempre richieste sul mercato come 500, 600, Due Cavalli, R4, Maggiolino e 126. Perché l’auto più è scoperta più piace. E costa.