Scultore senza frontiere
Insegnante in pensione, Salvatore Marrocu è un artistaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Èun domatore. Tra le sue mani qualunque materiale si arrende: legno, ferro, pietra, argilla. Sulla carta è un insegnante di arte in pensione, di fatto Salvatore Marrocu è uno scultore, un pittore, un ebanista, un restauratore. Ma soprattutto un cercatore, curioso e testardo che taglia, affetta, assembla, costruisce e plasma qualunque materiale abbia a disposizione, solo per gioco. Per fare quello che gli passa per la testa. Sculture, mobili, quadri, anfore, come un bambino al parco giochi.
Nel suo laboratorio ha di tutto: pialle, seghe, saldatori e diversi brevetti costruiti con le sue mani che utilizza di volta in volta per facilitarsi il lavoro: dalle gru per sollevare grossi stampi di gesso, alla macchina per arricciare il ferro e persino un tornio per ceramica.
"E cosa ci vuole?" risponde col sorriso. Ci pensa un po' si guarda attorno e dopo una settimana l'ha fatto! A volte non acquista neppure i materiali, ricicla tutto quello che trova, dall'alluminio, al legno, alla plastica.
Ma prima di tutto Salvatore Marrocu è un maestro di scultura e pittura. In genere modella le sue forme partendo da blocchi di argilla, che poi stampa in gesso e trasforma in bronzo o in resina. Stampi molto complessi con camicie di silicone e pesanti colate, molto difficili da manovrare. È anche un ritrattista eccellente, non solo su tela, ma anche su argilla. Lo scorso anno ha realizzato 4 bassorilievi raffiguranti gli ex sindaci di Oristano, che a breve il Comune esporrà in uno spazio dedicato. "Non so bene cosa mi prenda quando faccio un ritratto o il bassorilievo di un volto - spiega - inizialmente sto molto attento ai tratti, ma poi, quando sono a metà dell'opera è come se le mani si muovessero da sole: è lo stesso volto a dirmi cosa devo fare, la forza dell'opera che guida i miei movimenti".
Salvatore Marrocu viene da una famiglia guspinese di orafi e artisti, ma la sua umiltà è commovente. Sempre disponibile ad aiutare chi gli chiede un consiglio, chi vuole avvicinarsi alla pittura o alla scultura. Sempre pronto ad aggiustare tutto e a regalare il suo lavoro per un sorriso.
"Amo fare quello che faccio, e solo il fatto di poterlo fare mi riempie di gioia. Sono un pensionato, ho una famiglia splendida e non ho bisogno di altro" Il suo laboratorio è sempre strapieno di lavori: ne inizia uno, poi passa ad un altro: cola argilla in uno stampo, poi salta sul tornio e fa un'anfora vinaria. La sue esperienza da "figolo" è abbastanza recente, ma già batte tutte le tappe realizzando vasi che arrivano a pesare anche 10 chili. "Il tornio mi è sempre piaciuto - spiega - da quando studiavo all'Istituto d'Arte. Da qualche anno ho riperso a cimentarmi in quest'arte meravigliosa. Avrei voluto acquistare un tornio, ma costava molto. Allora ho deciso di costruirmelo: ho guardato bene come erano fatti e l'ho realizzato, va benissimo!" Poi, visto che era venuto bene, ne ha costruito altri, per gli amici.
Salvatore Marrocu funziona così, se le cose non ci sono si fanno. Ha costruito due forni per la fusione del bronzo, argani, tavoli da lavoro. Di tutto.
Ha 71 anni, e quando guarda indietro vede una vita dalla trama fittissima: a 15 anni ha costruito una statua alta due metri e mezzo, ha fatto il muratore, il falegname, il designer, il tipografo. Ma non solo: è stato anche un maestro di equitazione e un istruttore di judo.