Non è uno scienziato, non un esperto di aeronautica né, tanto meno, un conoscitore del mondo dello spionaggio. Ma, in quell'ormai lontano 1997, un giovanotto statunitense decide che lui deve lavorare in un settore di cui non sa assolutamente niente. Insieme a un amico, Larry Wayne, fonda la Lwh consulting, società di consulenza, così si presenta, specializzata nella prevenzione degli attacchi terroristici. Come farsi conoscere dai potenziali clienti? I due giocano d'anticipo: in quegli anni l'estremismo islamico si rende responsabile di una serie di attentati. la Lwh consulting fa una scommessa: invia migliaia di mail annunciando l'imminenza di un attacco da parte di Al-Qaeda; i terroristi colpiranno una città degli Stati Uniti con attacco batteriologico (si giocano il tutto per tutto annunciando che verrà diffuso il batterio della peste bubbonica).

Fortunatamente quell'attacco non avviene. E i due figuri si danno da fare per trovare un'altra potenziale minaccia che potrebbe, finalmente, mettere paura ai potenziali clienti. Questa volta, come racconta il debunker statunitense Jay Reynolds, la minaccia arriva dall'interno: nelle nuove mail si racconta che il direttore di una multinazionale specializzata nella gestione delle acque avrebbe fatto una scoperta clamorosa. Avrebbe raccontato che, nei campioni d'acqua raccolti da contadini del Maryland e della Pennsylvania si sarebbe ritrovata una sostanza altamente tossica e cancerogena. Una sostanza mescolata con il carburante degli aerei. Una sostanza, questa l'inquietante minaccia, che sarebbe sparsa scientemente attraverso quelle che non sono normali scie di condensazione, ma scie chimiche.

Sarebbe sufficiente prendere in considerazione la genesi di questa teoria per gettarla nel cestino dell'informazione spazzatura. Invece, la bufala - perché, appunto, di bufala si tratta - ha convinto molte persone. Secondo una ricerca fatta nel 2011 in tutto il mondo, il 17 per cento degli intervistati crede all'esistenza di programmi segreti di irrorazione su larga scala. Niente di strano, purtroppo: i complottisti non aspettano altro che condividere sempre nuove bufale. Proprio, come fa, due anni dopo l'invenzione della bufala, un giornalista, William Thomas che vive proprio grazie a complotti e ufologia: nel 1999, la sua trasmissione, Coast to coast Am, diffonde il "complotto delle scie chimiche". E, anzi, ne diventa il maggior divulgatore: tuttora si mantiene proprio scrivendo libri su questo tema e gestendo siti specializzati negli avvistamenti di queste misteriose scie nel cielo. A dare ulteriore eco a questa sciocchezza, ovviamente, è il web che consente ai complottisti di tutto il mondo di incontrarsi virtualmente e scambiarsi le loro balzane teorie.

I debunker hanno cercato di spiegare la totale illogicità di questa teoria. Inutilmente. Ci hanno provato anche gli scienziati. E anche in questo caso il loro intervento non è servito a niente. I complottisti vogliono credere a questa bufala, impossibile far cambiare loro idea. Anche se, spesso, sono in contraddizione tra loro.

Che cosa verrebbero irrorato attraverso le scie chimiche? E qui vola la fantasia: sostanze chimiche come il bario, vaccini destinati a combattere chissà quale misteriosa malattia, pesticidi tossici, composti in grado di provocare micro cambiamenti climatici. Ma non solo: c'è chi sostiene che all'interno delle scie chimiche ci siano misteriosi protozoi o, addirittura, ogm alieni. Ce n'è per tutti i gusti.

Ora queste balzane teorie dovrebbero relegate alle discussione di conventicole di bontemponi. E, invece, arrivano anche nei Parlamenti di tutto il mondo. In Italia, è stato particolarmente attivo il deputato del Pd Sandro Brandolini che ha presentato ben 14 interrogazioni. Ma non poteva certo mancare Domenico Scilipoti (già, proprio il senatore che eletto nelle liste di Italia dei valori, si lasciò "convincere" da Silvio Berlusconi e votò la fiducia al governo guidato dal Cavaliere): lui, pur essendo un medico, è sempre stato vicino alle teorie complottiste (è un sostenitore, per esempio, del piezonucleare, teoria pseudoscientifica rifiutata da tutta la comunità degli studiosi). Ebbene, il parlamentare, passato, nel frattempo, a Forza Italia, ha presentato due interrogazioni sulle scie chimiche.

Anche il Parlamento italiano (ma non solo quello) si è dovuto occupare di un argomento che potrebbe essere serenamente smentito con considerazione logiche. Basterebbe riflettere sul fatto che i prodotti eventualmente irrorati finirebbero con il raggiungere anche chi ne ha ordinato la diffusione. E il più apprezzato debunker italiano, Paolo Attivissimo ha posto un'altra domanda: perché far volare questi aerei durante il giorno quando le scie sono facilmente visibili? Sarebbe sufficiente farli decollare la notte per renderle invisibili. Discorsi, evidentemente, inutili. Anche perché, secondo un articolo pubblicato da un blog (e fatto circolare in tutti gli ambienti complottisti) l'Italia sarebbe il "Paese più irrorato d'Europa". Affermazione facilmente smentibile. E, guarda caso, a essere particolarmente irrorati sarebbero la Pianura padana e la Sardegna. Tanto che, alcuni anni fa, anche il sindaco di Sennori Nicola Sassu scrisse un post su Facebook inquietante: "Sino a stamattina il cielo era terso. Dopo una mattinata di irrorazioni, come si evince dalle foto, oramai si è quasi raggiunta la copertura desiderata, ora si intensifica sui centri abitati, sulle nostre teste, con scie di vario genere…".

Ma il sospetto nasce spontaneo: che le scie chimiche diffondano sostanze in grado di far calare il quoziente intellettivo delle persone?
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