Da sessant’anni sono la cornice naturale del lungomare di Torregrande, a due passi da Oristano. Cinquanta enormi pini che piegati dal vento e con le caratteristiche ramificazioni “sono opere d’arte della natura, sculture viventi”. E da qualche giorno sono l’anima del Museo d’arte contemporanea a cielo aperto dedicato ai bambini ideato dall’artista di Santa Giusta Salvatore Garau. È una sfida poetica, la sua, per cercare di salvare la maggior parte di quelle piante che sembrano avere il destino già segnato. Ci voleva la genialità dell’artista delle sculture immateriali per pensare a un Museo a cielo aperto a pochi passi dal mare “per sensibilizzare l'opinione pubblica verso l'ingiustificato abbattimento dei pini che l'amministrazione comunale di Oristano ha deciso di effettuare sulla marina di Torregrande”. 

La storia

Tutto inizia con il progetto per la riqualificazione del lungomare di Torregrande, approvato nei mesi scorsi dal Comune. Tra i vari interventi previsti c’è anche l’eliminazione dei pini sul lato su cui si affacciano le abitazioni fronte mare. Alberi che con le radici in alcuni casi hanno creato danni a marciapiedi e case ma che sono ormai un simbolo della località. L’idea era stata subito contestata, era nato anche un comitato spontaneo di cittadini in difesa dei pini, sono state raccolte firme e la questione è stata anche argomento scottante della recente campagna elettorale. Promesse e impegni ma la trovata geniale poteva arrivare soltanto da un artista. “Accorro in aiuto degli alberi in un momento pericoloso per la loro estinzione e per difendere un patrimonio paesaggistico, culturale e di memoria dal valore immenso”, sostiene Salvatore Garau. “Ciò che sta accadendo ad Oristano è emblematico di come l’uomo sembra perdere coscienza di ciò che è un vero patrimonio da tramandare, non da cancellare”.

Il Maccab

“Può un albero diventare un'opera d'arte contemporanea? Si, se a deciderlo è un artista. Se poi quest’azione sarà compresa, condivisa o per niente accettata, poco importa: l'artista deve fare, perché solo così può aiutare l’uomo a capire l’inscindibile legame fra arte e vita in ogni sua forma; deve aiutare a pensare e a far sentire l'insolito, a riflettere su ciò che fino a quel momento sarebbe stato inconcepibile. Ciò che vediamo senza riflettere è uno sguardo perduto”.

L'artista "battezza" uno dei 37 pini (foto Alessandra Chergia)
L'artista "battezza" uno dei 37 pini (foto Alessandra Chergia)
L'artista "battezza" uno dei 37 pini (foto Alessandra Chergia)

Ed ecco l’idea di creare un Museo di arte contemporanea a cielo aperto dedicato ai bambini, iniziativa che ha da subito trovato il consenso da parte dell’opinione pubblica. La nascita del Maccab con tanto di direttore, curatore e commissione scientifica è stata decisa non da un’istituzione ma da un artista e “stabilisce che i pini che dovrebbero essere abbattuti, non sono più solo opere d'arte della natura ma vere e proprie sculture viventi di arte contemporanea, grazie anche a una targa firmata dall’artista che riporta un titolo appropriato per ogni albero”. Già 37 pini (di cui uno invisibile) sono stati certificati con targhetta rigorosamente in legno: ognuno ha il proprio nome che lo identifica. “Non c’è stato alcun intervento invasivo sugli alberi, sarebbe come intervenire sulla Pietà di Michelangelo. L'albero è già perfetto, solo un titolo è più che sufficiente a rivelare l'opera che già esiste. Un'azione poetica, la mia, per ricordare, ora più che mai, che l’uomo deve vivere in simbiosi con la natura e con se stesso” sostiene. E così l’albero con tre grossi rami è stato ribattezzato “Tra braccia spaVentose”, poi ci sono “Danzante”, “Nessuno mi fa paura”. E ancora il “Celibe”, “Fighetto”, “Esisto, non chiedetemi altro”, “Ajò non mi toccate”, “Stavano per uccidermi”, “Charleston”,” Elvis Presley”, “Educato e timido”. Il pino invisibile è stato titolato: “Sono immenso eppure non mi vedete”. Il valore aggiunto di “Opere d’arte” attribuito agli alberi da Garau è un incentivo a cogliere la bellezza della natura ma “stimola anche i bambini a sviluppare una sensibilità che i grandi sembrano drammaticamente aver perso. Aiuta i più piccoli a comprendere il valore che ogni albero rappresenta nel ristabilire l’armonia tra uomo e natura” aggiunge. A breve l’artista continuerà con l’etichettatura di altri 13 pini e per i prossimi mesi c’è già un altro obiettivo. “Se il Comune sposerà l’iniziativa, negli spazi liberi tra un albero e l’altro verranno installate le opere di quaranta artisti, provenienti da tutto il mondo. Le opere saranno dedicate agli alberi e ai bambini perché entrambi possiedono e vivono la vera purezza della vita” osserva Salvatore Garau.

Salvatore Garau (archivio Unione Sarda)
Salvatore Garau (archivio Unione Sarda)
Salvatore Garau (archivio Unione Sarda)
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