Lo spettacolare inseguimento dell’agente segreto più celebre della cinematografia mondiale e un Alberto Sordi nei panni di un metalmeccanico di Terni alla ricerca di una stanza al Romazzino: dopo le principesse, gli uomini d’affari e le star, in Costa Smeralda non poteva che approdare il cinema. Gli attori e le attrici in vacanza erano già arrivati ma negli anni Settanta per la prima volta il nuovo paradiso turistico sardo finisce sul grande schermo dove, fino a quel momento, le vacanze dorate erano ambientate a Saint Tropez, Portofino, Capri e in Versilia.

In ordine di tempo è la commedia all’italiana, con le sue antenne sintonizzate sui fenomeni sociali, a raccontare per prima le vacanze in Costa con il contrasto tra l’ambiente chic dell’hotel Romazzino e l’improbabile coppia proletaria sbarcata in Sardegna. È uno dei tre episodi del film “Le Coppie” uscito nel 1970 per la regia di Mario Monicelli, Alberto Sordi e Vittorio De Sica ed è proprio Sordi a dirigere l’episodio “La Camera” che lo vede anche protagonista insieme a Rossana Di Lorenzo nei panni di Giacinto Colonna, operaio nelle acciaierie di Terni, che intende festeggiare l’anniversario di nozze con sua moglie Erminia con una vacanza speciale nei lussuosi hotel ancora non entrati nell’immaginario collettivo. A lei, che ha come massima ambizione Ostia lui annuncia “Te porto in un posto che quando lo vedi te se raddrizzano i capelli”. Gli hotel accolgono senza verifiche la prenotazione per via dell’omonimia con la nobile famiglia romana ma poi si ritrovano di fronte a una coppia decisamente distante dalla clientela del luogo, lui con calzino bianco e berretto con visiera, lei vestita di rosa confetto e con retina in testa. Il personale dell’hotel, caratterizzato almeno quanto i due turisti “burini”, adduce quindi i pretesti più improbabili per negare la stanza ai coniugi Colonna o addirittura sfrattarli a camera già occupata. Lui la prende con filosofia: “Ci hanno buttato fuori sì, ma con che modi”. Lei, più pragmatica: “A Giaci’ quelli a noi la camera nun ce la vogliono da’, prima ce guardano e poi dicono che non c’è”. E tra una gita infinita in motoscafo per tenerli lontano, un piatto extralarge di fettuccine ordinate al posto dell’aragosta e una bambina inglese che rivuole a tutti i costi la propria stanza finalmente conquistata, finisce con una rissa e una notte di carcere. Ma con vista sulla Costa Smeralda.

Alberto Sordi in Costa Smeralda (foto concessa Archivio Nello Di Salvo@Coast)
Alberto Sordi in Costa Smeralda (foto concessa Archivio Nello Di Salvo@Coast)
Alberto Sordi in Costa Smeralda (foto concessa Archivio Nello Di Salvo@Coast)

«MI CHIAMO BOND»

«Mi chiamo Bond. James Bond». Una delle presentazioni più celebri della storia del cinema è ambientata anche nella reception dell’hotel Cala di Volpe. In “007 la spia che mi amava”, decimo film della saga sull’agente segreto ideato da Ian Fleming, la Costa Smeralda (e non solo) diventa uno spettacolare set per le scene d’azione. Girato nel 1976, per la regia di Lewis Gilbert e uscito nelle sale nel 1977, è il terzo film interpretato da Roger Moore (affiancato da Barbara Bach) nei panni di 007 che indaga sulla sparizione di due sommergibili nucleari.

Le location del film sono il porto di Palau dove Bond prende possesso della Lotus Esprit S1 bianca, San Pantaleo dove inizia lo spettacolare inseguimento sulla panoramica per Porto Cervo, il pontile dell’hotel Pitrizza da dove l’auto-sommergibile finisce in acqua per riemergere a Capriccioli tra i bagnanti in una delle sequenze più celebri dell’intera saga. Un’altra scena è stata girata a Santa Teresa e un altrettanto spettacolare inseguimento a Capo Caccia. Location entrate a far parte della leggenda di James Bond e citate migliaia di volte nei siti dedicati al culto del più famoso agente segreto del cinema.

La mitica Lotus è stata battuta all’asta nel 2013 ed è stata acquistata per un milione di dollari da Elon Musk con l’obiettivo di trasformarla in una vera auto subacquea con motore elettrico. Un affare per la coppia che l’aveva acquistata per appena 100 dollari come contenuto di un deposito abbandonato. Delle otto auto utilizzate per “007 la spia che mi amava” quella acquistata da mister Tesla è l’unica utilizzata per la scena sott’acqua nel cristallino mare di Capriccioli.

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