Microchip impiantabili nel cervello, per capire meglio e curare Parkinson, epilessia, Alzheimer e per controllare protesi robotiche, esoscheletri e altri dispositivi che aiutano a vivere. Si chiama Sinaps questa tecnologia che consente di “ascoltare” il cervello e studiarne il funzionamento con un’accuratezza mai raggiunta prima e applicazioni nel campo delle malattie legate al sistema nervoso e della creazione di interfacce neurali uomo-macchina. La produce una nuova start up, Corticale srl, una risposta italiana a Neuralink, l’azienda di neurotecnologie di San Francisco fondata, tra gli altri, da Elon Musk.

Sede a Genova, Corticale ha un team composto dal manager Giuseppe Santella (presidente e amministratore delegato) e dai tre soci co-fondatori, l’ingegnere robotico Fabio Boi (direttore tecnologico e cto), l’ingegnere in microtecnologia applicata alle Neuroscienze Luca Berdondini (consulente scientifico) e Gian Nicola Angotzi, il direttore scientifico, 43 anni, cresciuto a Cuglieri, laureato in Ingegneria elettronica all'Università di Cagliari, dove ha anche conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria elettrica ed elettronica. Nel 2008 si è trasferito a Genova per lavorare all'Istituto Italiano di Tecnologia (di cui il direttore scientifico è il cagliaritano Giorgio Metta) all'interno del gruppo Brain Machine Interfaces diretto dal professor Luciano Fadiga, e dal 2016 è ricercatore all'interno del gruppo "Microtechnology for Neuroelectronics" diretto da Luca Berdondini, dove ha portato avanti lo sviluppo della tecnologia Sinaps insieme con Fabio Boi, di origini sarde ma nato a Genova.

Gian Nicola Angotzi, 43 anni (foto Corticale)
Gian Nicola Angotzi, 43 anni (foto Corticale)
Gian Nicola Angotzi, 43 anni (foto Corticale)

La neonata azienda ha iniziato l’attività grazie al finanziamento di 2 milioni di euro di Giuseppe Santella, imprenditore e top manager di lunghissimo corso. Il primo obiettivo è quello di portare sul mercato la tecnologia Sinaps (Simultaneous Neural Recording Active Pixel Sensor technology) che fornisce nuove opportunità per lo studio del funzionamento del cervello con applicazioni in campo diagnostico, terapeutico e farmacologico. Si rivolgerà inizialmente alle aziende che operano nel campo della neuroelettronica e ai centri di ricerca a livello mondiale e sarà disponibile entro la fine dell’anno. Successivamente, sarà accessibile anche al comparto clinico e ospedaliero.

“Possiamo pensare a Sinaps come un nuovo modo di osservare il funzionamento del cervello che ne rivoluziona lo studio ampliando di molto le nostre capacità di comprensione di questo organo ancora in parte da esplorare”, spiega Luca Berdondini, responsabile del team IIT Microtechnology for Neuroelectronics e consulente scientifico di Corticale. “È di fatto un salto in avanti tecnologico che cambia le carte in tavola e apre nuove prospettive offrendoci un grado definizione dei meccanismi di comunicazione tra le cellule nervose senza precedenti. Un po’ come quando siamo passati dai sistemi analogici a digitali o dagli schermi a tubo catodico a quelli ultra piatti e full HD”.

“Negli ultimi anni la ricerca nel campo delle interfacce neurali ha ricevuto grandi attenzioni, anche mediatiche, basti pensare a Neuralink, l’azienda fondata da Elon Musk che sta lavorando proprio in quella direzione anche se talvolta con obiettivi diversi dai nostri. Corticale infatti si focalizzerà esclusivamente sulle applicazioni cliniche di questi strumenti al fine di poter migliorare la vita di milioni di pazienti che soffrono di malattie legate al sistema nervoso”, commenta Fabio Boi, direttore tecnologico di Corticale. “In passato ci siamo confrontati con l’azienda di Musk verificando come le interfacce neurali sviluppate all’Istituto italiano di tecnologia non solo fossero allo stato dell’arte ma addirittura dessero la possibilità di poter ascoltare il cervello in maniera estremamente piu raffinata di quanto oggi faccia la stessa Neuralink”, dice Gian Nicola Angotzi.

“Corticale è la terza start up nata dalla ricerca IIT in soli sei mesi. Tutte le tre nuove aziende hanno attratto importanti capitali e competenze e hanno il focus sulle scienze della vita”, commenta Matteo Bonfanti, direttore del Technology Transfer IIT. “Con un totale di oltre 8 milioni di investimenti privati sulle nostre tecnologie ci riferiamo ai primi sei mesi del 2021 come al “semestre d’oro delle start up” e non abbiamo intenzione di fermarci”.

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