È ottimista e non lo nasconde. Carla Medau, 53 anni, sindaca di Pula a fine mandato, è una voce fuori dal coro. Tanti suoi colleghi elencano quotidianamente i rischi per la stagione turistica prossima ventura? Lei sostiene il contrario: «Ci aspettiamo il pienone. Tutti gli indicatori ci portano a pensare che andrà bene».

Sicura?

«C’è un grande ottimismo da parte degli albergatori che stanno ricevendo molte prenotazioni».

Il conflitto in Ucraina può frenare l’industria delle vacanze?

«Crea qualche preoccupazione, la prudenza è doverosa. Tradizionalmente in Sardegna la presenza dei turisti dell’est Europa è significativa, quindi quel segmento potrebbe registrare una flessione».

Il Covid?

«I momenti peggiori sono alle spalle, lo si capisce da quel barometro che sono le affollatissime Borse del turismo. Il virus fa meno paura perché una forte copertura vaccinale sta garantendo ottimi risultati. Fatte salve le precauzioni minime, non spaventa più come prima. Certo, le varianti sono imprevedibili, ma bisogna andare avanti». 

Quanto pesa il caos nei trasporti aerei?

«La mancata organizzazione per tempo dei collegamenti da e per la Sardegna incide in maniera sostanziale sulle prenotazioni. Abbiamo bisogno di aumentare il numero di destinazioni connesse con i nostri aeroporti, e va intensificata la frequenza dei voli. Nella bassa stagione, quando si spengono i riflettori sulla Sardegna, diventa complicato anche venire qui per un fine settimana». 

Il reddito di cittadinanza spinge molti a non accettare un impiego?

«Si è verificato in molte occasioni, non sempre. Alcuni lavoratori rinunciano all’assunzione perché le condizioni, anche quelle economiche, talvolta sono svantaggiose. Il Comune sta varando i piani di inserimento per chi ha il reddito di cittadinanza: penso che influiranno sul rapporto tra chi percepisce l’assegno e il mondo del lavoro». 

A giugno sarà eletto il nuovo sindaco: lei tornerà al lavoro in banca?

«Il mio futuro non è rilevante. Troverò gli spazi adeguati per rendermi utile alla comunità anche in altri modi». 

Ricandidata alla Politiche o alle Regionali?

«Se i cittadini avranno apprezzato il mio lavoro mi metterò a loro disposizione». 

Cosa lascia in eredità al successore?

«Un nuovo sistema di collaborazione con i cittadini per intercettare i bisogni e far capire loro ciò che è possibile e ciò che non lo è, senza promesse inutili. Lascio anche un’idea di comunità che può mettere in campo le potenzialità dei giovani e degli imprenditori; nuove motivazioni per il settore agricolo in sofferenza per il cambio generazionale che stenta ad arrivare; il piano delle opere pubbliche e quello per i servizi alla persona che miglioreranno la vita di tutti»

Cosa manca a Pula sul piano turistico?

«Dappertutto si nota l’assenza di qualcosa perché la domanda turistica è sempre in evoluzione. Qui, per esempio, non c’è un porto che consentirebbe di intercettare un segmento attualmente inaccessibile».

È irrealizzabile?

«In Regione ci hanno detto che non dobbiamo pianificare la nascita di un porto fintanto che il piano regionale della portualità non sarà pronto».

Condivide?

«Sono d’accordo sull’idea di massima. L’importante è che non passino troppi anni, perché in questo caso sarebbero mortificate le aspirazioni degli imprenditori e di un intero territorio che merita tutt’altro».

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