Un anno in meno: dal 2019 a oggi i sardi hanno visto diminuire la propria aspettativa di vita (82,1 anni), scesa sotto la media italiana. L’accorciarsi dell’orizzonte riguarda tutte le regioni ed è legato all’ondata mortale di Covid e probabilmente anche ad altri fattori – come la garanzia dei servizi sanitari -, ma sono pochi i territori che hanno avuto un peggioramento delle attese così netto, che riguarda «soprattutto le donne» come evidenzia l’ultimo rapporto Bes (benessere equo e sostenibile) dell’Istat. I numeri Il dossier 2022 restituisce l’immagine di un’Isola con più facce, spesso contraddittorie: la Sardegna ha un ritardo infrastrutturale (la banda larga è un miraggio), un basso reddito pro capite e un alto numero di famiglie sotto la soglia della povertà, ma guardando al futuro è anche la regione con la maggiore percentuale di «ottimisti» (34,1%) ed ha una tra le più basse percentuali di «pessimisti» (9,9%). Il 50% dei sardi è soddisfatto della propria vita mentre invece cresce lo scontento per il paesaggio (il 24% ne ha un concetto deludente, contro il 20% della media italiana).

Sono tutt’altro che positivi gli indicatori sulla salute raccolti dall’Istat. Oltre all’accorciamento della vita, con le donne che hanno perso addirittura otto mesi tra il 2021 e il 2022 (ora la speranza alla nascita è di poco meno di 85 anni, contro gli 80 degli uomini), è aumentata la cosiddetta “mortalità prevenibile”, sopra la media italiana: per ottenere questo indicatore si tiene conto dei «decessi delle persone fino a 74 anni la cui causa di morte è identificata come trattabile», e che dunque potrebbe essere evitata «grazie a un’assistenza sanitaria tempestiva ed efficace». La speranza di vita in buona salute è di 58 anni, contro i 60 della media italiana. E purtroppo la Sardegna è la seconda regione (dopo la Campania) per la mortalità legata ai tumori, più di 9 ogni 10mila abitanti tra i 20 e i 64 anni d’età. 

Ambiente: secondo i dati dell’Istat nell’Isola la qualità dell’aria è ottima, visto che solo il 6% delle misurazioni di polveri sottili ha superato i limiti, mentre nel resto d’Italia ci sono regioni come Veneto, Trentino e Lombardia che infrangono il tetto quotidianamente. Spetta alla Sardegna il record delle giornate consecutive senza pioggia: nel 2022 sono state ben 74, con 43 giorni di caldo sopra la media. Fa riflettere il dato di insoddisfazione dei cittadini a proposito del paesaggio dei luoghi in cui vivono. Anche se l’Isola è tra le regioni più belle e apprezzate, un sardo su quattro non è contento del proprio territorio e il 13% è preoccupato per il deterioramento del panorama. 

Continua a crescere la povertà: i redditi dei sardi sono tra i più bassi d’Italia (e d’Europa), poco più di 16mila euro lordi all’anno (per raggiungere la media nazionale servono 3mila euro in più) e oltre una famiglia su quattro ha entrate economiche ritenute inadeguate. Aumenta il divario tra la fascia più ricca e quella più povera della società: il rapporto dei guadagni è di uno a sei. Le novità Qualche buona notizia sul fronte dell’Istruzione. Cresce il numero dei bambini iscritti agli asili nido (dato in controtendenza rispetto al resto del Meridione) e i diplomati (circa il 54% della popolazione). Resta importante il divario strutturale: solo il 30% delle famiglie è raggiunto da una rete internet a banda larga (la Sardegna è quart’ultima nella classifica nazionale), contro il 53% della media italiana. L’Isola è invece in linea con le altre regioni se si guarda il gradimento della politica: la fiducia nel Parlamento in una scala da uno a dieci si ferma a quattro.

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