Il sole è ancora alto, il caldo dell’estate non molla la presa e la terra arsa dal sole mostra i segni di una stagione molto arida. Tra i cardi e la bassa vegetazione mediterranea due insoliti protagonisti compaiono nello schermo di quello che è un documento eccezionale, il primo mai girato in Sardegna con una volpe e una lepre ripresi dallo stesso obiettivo. Domenico Ruiu, nuorese, 75 anni, fotografo naturalista con decine e decine di pubblicazioni alle spalle, è riuscito nell’impresa. Il culmine, forse il momento più entusiasmante di un lavoro inedito che però è eccezionale dalla prima foto scattata fino all’ultima, dopo cinque mesi di osservazione e immagini dedicate a lepri e pernici della Sardegna.

Inedito

Il lavoro ora sta prendendo forma nella post produzione e qualche amico ed esperto fotografo ha già avuto la fortuna di vedere in anteprima la ricerca di Domenico Ruiu in attesa che diventi una pubblicazione e un documentario. Dopo aver immortalato mufloni, grifoni, aquile e rapaci dell’Isola, il fotografo naturalista nuorese ha voluto dedicare il suo nuovo lavoro a due protagonisti particolari della nostra isola, due abitanti schivi e allo stesso tempo curiosi e che da sempre popolano le campagne della Sardegna pur con alti e bassi nel numero delle due specie. Per fare questo, ha preparato adeguatamente la scenografia delle riprese in una campagna di Loculi (e per questo ringrazia chi lo ha aiutato, Marisa Mulas e Merzioro Chessa), in Baronia, dove la presenza di lepri e pernici è una costante. Un’area tipicamente frequentata dalle due specie, con una pozza d’acqua necessaria per abbeverarsi e contemporaneamente un ampio crinale arso dal sole estivo che in questa zona picchia parecchio. I capanni posizionati in vari punti dell’area hanno permesso di fotografare sia le pernici che le lepri da più punti d’osservazione.

Una pernice con il pulcino, foto di Domenico Ruiu
Una pernice con il pulcino, foto di Domenico Ruiu
Pernice con il pulcino, foto di Domenico Ruiu

Le immagini

Ruiu è diventato dunque per mesi una presenza costante e contemporaneamente discreta. E a poco a poco i suoi amici si sono fatti ammirare in tutta la loro bellezza. Dal corteggiamento alla cova, dalla nascita dei pulcini alla loro crescita, ogni fase della vita delle pernici è stata documentata con foto che rappresentano un documento eccezionale del rapporto tra la natura dura e selvaggia e il fotografo che, seppur nascosto, interagiva con loro. “È accaduta una cosa incredibile, eccezionale – racconta Ruiu – un giorno le pernici hanno iniziato ad avvicinarsi a me, nell’area del capanno, facendo sentire il loro continuo pigolio, i loro rumori. Un pomeriggio erano talmente vicine che, quasi inconsciamente, ho provato a imitare il loro il verso e si è instaurato un vero e proprio dialogo”. Impossibile sapere cosa si siano detti, ma quella forma di comunicazione emerge dalla bellezza delle foto che racconta l’intero arco della vita e le giornate quotidiane di un curioso abitante delle nostre campagne che siamo soliti scorgere sui bordi delle strade, vicino a qualche muretto a secco oppure levare in volo durante i trekking in campagna. In questo caso, invece, nelle foto le si vede tranquille nel loro habitat naturale.

La grattatina della lepre, foto di Domenico Ruiu
La grattatina della lepre, foto di Domenico Ruiu
La lepre si dà una grattatina, foto di Domenico Ruiu

Le lepri

E anche le lepri vengono riprese in momenti diversi, eccezionalmente di giorno loro che sono per lo più di abitudini crepuscolari e notturne, con immagini che raccontano ogni piccolo cambio di atteggiamento, da quello più guardingo per evitare predatori, a quello più rilassato alla ricerca di cibo. Tanto da concludere il lavoro appunto con il famoso incrocio con la volpe che passa nel campo quasi facendo finta di niente, mentre la lepre, pronta a scattare, la tiene sotto controllo a distanza. “Mi hanno sempre raccontato, soprattutto gli anziani pastori del Supramonte e del Gennargentu, che la volpe aveva spesso questo atteggiamento apparentemente disinteressato: si avvicinava al gregge al pascolo e quasi faceva finta di giocare con gli agnelli, per poi catturarne qualcuno”, racconta Domenico Ruiu. E se questa volta va male, perché la distanza, pur rientrando nella stessa immagine, ripresa con facilità dall’obiettivo del fotografo, è tale da consentire alla lepre di prevenire il cambio di atteggiamento del predatore, altre volte non è andata così. E la volpe non è l’unico predatore che appare nel lavoro, dove dal sottobosco viene fuori una martora, finita anch’essa questa volta preda dell’obiettivo fotografico.

Immagini uniche

“Credo che questo mio lavoro sia l’unico del genere in Sardegna, un documento che racconta la vita di queste due specie comuni ma poco conosciute: le lepri e le pernici che popolano l’Isola, riprese in tutte le fasi della loro quotidianità”, racconta Ruiu, che non finisce di stupire per i suoi lavori. Non si tratta di immagini estemporanee, ma di sequenze che fanno la fortuna di chi studia a fondo la fauna sarda. Un dialogo per immagini in cui gli animali chiedono rispetto per la loro sopravvivenza. L’uomo che ha “sussurrato” alle pernici e immortalato la lepre che schiva la volpe ha regalato alla sua isola anche l’immagine eccezionale, assolutamente inedita, della lepre e della pernice sarda riprese nello stesso fotogramma. Frazioni di secondo che raccontano un universo millenario da salvaguardare.

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