Uno splendido giardino che presto sarà aperto a tutti per passeggiare nel verde della storia. A Milis procedono i lavori per il recupero e la riqualificazione della Villa Perinis, all’ingresso del paese. E durante l’opera è emerso un tratto del muro che reggeva la passeggiata sopraelevata che tagliava in trasversale, rispetto al viale centrale, lo splendido giardino. Una immagine che risale a oltre un secolo fa, quando nel complesso di 15mila metri quadrati all’ingresso di Milis viveva la famiglia di Benvenuto Pernis: un possidente piemontese che si era stabilito nel paese degli agrumi per far nascere un imponente allevamento di cavalli, centro di ibridazione al servizio dell’esercito e in stretto legame con Tanca Regia. La famiglia Pernis «A lui si deve la nascita dell’angloarabo sardo» ha spiegato la sindaca Monica Ortu. La famiglia Pernis viveva in una grande villa su tre piani in stile liberty, di cui all’interno restano quasi intatti i magnifici soffitti affrescati, i pavimenti originali di alcuni ambienti e una grande vetrata con intarsi colorati. Oggi, di quella passeggiata sopraelevata, resta un tratto delle mura portanti, emerso nel corso dei lavori di riqualificazione dell’intero complesso; il cantiere è aperto dallo scorso agosto con i fondi del Pnrr. «Dopo la scoperta di questi manufatti storici» ha proseguito Ortu, «è intervenuta naturalmente la Soprintendenza, che ha disposto la loro tutela e valorizzazione. Di conseguenza abbiamo ottenuto una proroga di due mesi per la chiusura dell’opera». Una scoperta sorprendente che, forse, solo pochi immaginavano potesse venire alla luce e che ora l’amministrazione comunale intende aprire alla comunità e ai visitatori.

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Grazie ai finanziamenti del Pnrr sono arrivati complessivamente un milione e 400mila euro. Una parte è andata alla progettazione, il resto è stato destinato agli interventi, distinti in due settori: le opere di restauro e i lavori nel grande giardino e quindi nella vegetazione. Parte delle piante sarà trasferita e messa di nuovo a dimora, parte valorizzata. La grande area verde, infatti, può contare su alcuni esemplari secolari nel quadrante del “giardino romantico”, che si affaccia proprio di fronte alla grande dimora: una monumentale magnolia, le palme Washingtonia e due pini Araucaria; e a proposito di piante secolari, va anche ricordato un glicine, appena distante.

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 Nell’immenso giardino si può, inoltre, ammirare un bunker della Seconda guerra, che «potrebbe diventare uno spazio espositivo» annuncia la sindaca. «Durante quel periodo il complesso venne requisito e divenne sede del comando aviazione, tant’è che in alcune pareti della villa ci sono le testimonianze scritte dai militari. Dopo la guerra la famiglia di Cosimo Vacca, che nel 1926, alla morte di Benvenuto Pernis, acquistò il complesso, impiantò una distesa di agrumi. Un prodotto che ancora oggi rende famoso il paese, anche grazie all’attività dei commercianti che in passato hanno venduto arance e mandarini in tutta l’Isola. A breve distanza dal bunker sorgono due torrini per la produzione di acetilene: un’opera voluta dalla famiglia Pernis, l’unica in quel periodo a disporre di energia elettrica. La nostra idea è aprire questo meraviglioso giardino alle visite. Ora col valore aggiunto rappresentato, appunto, dalla scoperta di questi manufatti antichi, compresi alcuni tratti dei muretti del viale centrale che delimitano i quadranti del giardino». Al termine dell’opera, previsto a breve, Villa Pernis sarà una tappa di un percorso che comprende i siti storici del paese. «Oltre alla parrocchiale di san Sebastiano, abbiamo le chiese di san Paolo, santa Vittoria, san Giorgio e del Buon Cammino, le fontane, Palazzo Boyl, il giardino di Villa Flor e il sito nuragico Cobulas, in località Cuccuru ‘e zainas afferma l’assessora alla Cultura Maria Celeste Pinna. La nostra idea è creare un percorso storico integrato che colleghi tutti i luoghi di interesse del paese”.

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