La Sardegna, i cavalli e gli affari con gli sceicchi
A settembre il mondiale di Endurance ad Arborea con il principe ereditario di Dubai
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Basterebbe una foto o una di quelle “stories” che durano giusto ventiquattr’ore: per la Sardegna sarebbe già un boom di like. Un gigantesco spot internazionale anche senza troppa strategia: comparire nella galleria fotografica di Sheik Hamdan, il principe ereditario di Dubai, che i quasi dodici milioni di follower di Instagram conoscono come “Faz3”. Il rampollo della casa reale emiratina, appassionato di sport estremi e di cavalli, di tuffi in mezzo ai grattacieli e di immersioni, in patria raccoglie la reverenza che è dovuta a ogni “sua altezza” e in giro per il mondo, anche lontano dalle cancellerie, gode della fama da influecer. Popolare tra i giovani, ma anche capace di avere significative entrature diplomatiche. Di certo è il principe più social del mondo, da sempre ben attento a non farsi danneggiare l’immagine dai guai frequenti del padre.
A settembre Faz3 lo attendono in Sardegna e l’isola scommette molto anche sulla sua capacità mediatica. Per lui non è una prima volta, ma un gradito ritorno. Nella lista degli iscritti al campionato mondiale di endurance, che a settembre attraverserà le pinete e le lagune della zona di Arborea, il nome di Hamdan bin Muhammad Al Maktum compare già. Il suo cavallo, spesso vincitore nelle sfide più dure, arriverà direttamente in aereo e per il principe sarà necessario organizzare un’accoglienza sì caratteristica ma all’altezza. Tenda a cinque stelle e mille altri servizi. Ma per la conferma ci sarà da aspettare gli ultimi giorni: perché i principi, si sa, cambiano idea spesso e pure velocemente.
Alla vigilia dell’Expo di Dubai la Sardegna tenta di rafforzare il suo legame economico con gli Emirati Arabi. Un business che fino a oggi è stato solo potenziale: sì, con qualche interessante risvolto, ma poco o niente rispetto a un giro d’affari che sarebbe persino molto semplice. Per una ragione non difficile da spiegare: sull’isola della Sartiglia e dell’Ardia, dei fantini invincibili e dei pali, nascono i migliori puledri di razza araba. Lo dicono gli stessi arabi, che più di una volta hanno organizzato spedizioni specifiche, tra Oristanese e Logudoro, per acquistare tutto il meglio che le scuderie locali potessero offrire.
Nel nome del cavallo, il legame tra la Sardegna e gli Emirati arabi è già solido e non solo per merito di nomi storici come quello di Frankie Dettori o dei trionfi di giovani invincibili della sella come Antonio Fresi. Dal 2013 a oggi l’organizzazione dell’Endurance, una gara di resistenza che impegna centinaia di cavalli in una corsa di molti chilometri sulla sabbia del deserto, si è più volte spostata da Dubai e da Abu Dhabi verso l’isola. Il mondiale in programma a settembre, sotto la bandiera della Fei, è l’evento più grosso degli ultimi anni. La gara è riservata ai giovani puledri, quelli che non hanno ancora compiuto 8 anni e che per questo sono considerati i più appetibili dai selezionatori. «Anche per questo la tappa del mondiale che avremo l’onore di ospitare nelle nostre strutture e nel nostro territorio rappresenta una grande occasione per la Sardegna intera - riflette Riccardo Giachino, motore e mente dell’Horse Country di Arborea - L’aspetto sportivo, certo, è molto importante ma poi c’è quello turistico: le tv specializzate mostreranno in tutto il mondo le immagini delle bellezze della zona e le grandi scuderie che saranno qui per la gara di certo sfrutteranno l’occasione per incontrare gli allevatori e per comprare nuovi cavalli. Mi pare che in questo momento sia una bella opportunità, se è vero che nel 2019 i cavalli venduti sono stati ben 400».
Prima del mondiale di Enduranche, che allestirà il suo grande tendone nelle pinete di Arborea tra il 15 e il 19 settembre, la Sardegna avrà anche altri due grandi eventi legati ai famosi circuiti sponsorizzati dalle scuderie di Sheik Mansour bin Zayed Al Nahyan, direttore sportivo del Manchester e figlio del presidente degli Emirati nel 2004. Due gare di galoppo: il 23 luglio all’ippodromo di Sassari e il 18 settembre nell’anello di Chilivani.
La gara di Arborea è ancora in fase organizzativa, ma la lista delle nazioni che parteciperanno è già lunga. Si nota ovviamente la bandierina degli Emirati Arabi, ma anche quella di Qatar, Bahrain e Oman, poi Francia, Spagna, Turchia, Slovacchia, Namibia e Bulgaria. Ben rappresentata ovviamente l’Italia. Poi ci sarà anche la Russia. E questo agli occhi di conosce bene il grande e ricco circuito dell’endurance e del galoppo non è un aspetto da sottovalutare. Perché i russi, in eterna sfida economica e di visibilità con tutto il resto del mondo, hanno deciso di investire molti rubli proprio sui cavalli. E alle corse che si svolgono ogni anno nel deserto vorrebbero contrapporre nuovi circuiti a temperature ben più rigide. Ma i cavalli arabi come se la cavano sulla neve?