Due film per omaggiare Grazia Deledda a 150 anni dalla nascita. Anzi tre. L’Isre dedica la sesta edizione di IsReal, festival internazionale di cinema del reale, all’unica donna premio Nobel per la letteratura. Scelta scontata nell’anno delle celebrazioni deleddiane. Tanto più che l’Istituto superiore regionale etnografico è di casa nell’antico palazzetto di San Pietro, cuore antico di Nuoro, dove la grande autrice è nata e ha trascorso la sua giovinezza: gestisce la casa museo, perenne specchio dell’anima deleddiana. Il festival, che per una settimana - dal 25 al 30 maggio - trasforma Nuoro in capitale mondiale dell’etnografia, si apre con l’anteprima assoluta dell’ultimo film di Cecilia Mangini, grande documentarista scomparsa ultranovantenne a gennaio: insieme a Paolo Pisanelli ha realizzato “Grazia Deledda, la rivoluzionaria”.

Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli (foto \u00A0Alessandra Tommasi)
Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli (foto \u00A0Alessandra Tommasi)
Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli (foto  Alessandra Tommasi)

Anche l’atto finale del festival è d’impronta deleddiana con la prima assoluta di “Cercando Grazia”, film di Maria Grazia Perria. Opera fresca che coinvolge 11 ragazze sarde scelte tra un centinaio di attrici: hanno partecipato a provini online e a un laboratorio-casting finalizzato alla ricerca della protagonista di un prossimo film sugli anni giovanili della Deledda.

Sono giovanissime che, come la scrittrice, hanno lasciato la Sardegna per studiare. Tutte vivono un rapporto complicato e contraddittorio con la propria terra: un’affinità di sentimenti che le avvicina al complesso legame della Deledda con la sua città d’origine, comunque irrinunciabile fonte di ispirazione che permea tutta la sua narrativa. Una sorprendente comunanza che aiuta a cogliere anche l’attualità di una scrittrice nata il 28 settembre del 1871, premiata col Nobel nel 1926 e morta il giorno di Ferragosto del 1936. Dal film emerge che le giovani di oggi hanno ambizione e creatività: le loro storie reggono bene il confronto con il carattere forte della scrittrice che lasciò Nuoro, decisa a nuove scommesse fino a imboccare la strada del successo più strepitoso. “Cercando Grazia” è il racconto delle loro storie: al Ten, il teatro Eliseo di Nuoro, il 30 maggio si ascolteranno le voci e si vedranno i volti di Eleonora D’Aietti, Federica Demontis, Emanuela Enna, Emilia Meleddu, Valentina Picciau, Elisa Pistis, Barbara Pitzianti, Tania Saba, Marisa Serra, Elisabetta Solinas, Francesca Spano.

Marisa Serra nella camera da letto del museo Deleddiano (foto Isre)
Marisa Serra nella camera da letto del museo Deleddiano (foto Isre)
Marisa Serra nella camera da letto del museo Deleddiano (foto Isre)

Anche l’anteprima della rassegna IsReal, il 24 maggio, è un altro tributo alla Deledda. “Come un’oasi”, short-film di Francesco Pirisi realizzato con il contributo di Isre, Sardegna Teatro, Distretto culturale del Nuorese, Sardegna Film Commission, comune di Nuoro e Iti Hotels, racconta un incontro fuori dal tempo tra la scrittrice e due ragazze sarde dei giorni nostri, Elisa e Chiara. Tra le interpreti alcune tra le più brillanti giovani attrici del panorama sardo: Elisa Pistis, Noemi Medas, Teresa Campus e Soraya Secci.

Una scena del film "Come un'oasi" (foto Isre)
Una scena del film "Come un'oasi" (foto Isre)
Una scena del film "Come un'oasi" (foto Isre)

La sesta edizione di IsReal-Fe si svolge in presenza nelle sale nuoresi dell’auditorium Giovanni Lilliu e del Ten e on-demand su mymovies.it. Rappresenta il ritorno a una normalità sospesa per oltre un anno a causa del Covid e anche l’avvio delle celebrazioni deleddiane previste per tutto il 2021 e finora frenate dalla pandemia.

“Quest’anno, anche il festival IsReal, contribuisce ad arricchire il ricco calendario di eventi dedicato alla celebrazione del 150esimo di Grazia Deledda, come forma di omaggio alla scrittrice e alla donna - sottolinea Stefania Masala, commissaria straordinaria dell’Isre -. Il festival vuole essere una festa: di incontri creativi, che accendono le visioni del reale, di prospettive e di visioni, per confrontare esperienze, tessere relazioni, esplorare territori. Un’officina creativa, un laboratorio che stimola capacità immaginifiche sui luoghi e invita ad abitarli”.

Il festival ha un orizzonte molto ampio. Sono dieci le opere in competizione internazionale, tredici quelle legate all’omaggio al documentarista Luigi Di Gianni scomparso nel 2019, proposte in collaborazione con la Cineteca di Bologna, mentre sedici fanno parte della rassegna “Essere donne - Le esploratrici del cinema (1940-1980)” a cura di Daniela Persico, dedicata alle registe che hanno segnato la storia del cinema documentario.

“Riaprire è una responsabilità e noi siamo felici di assumercela - commenta il direttore artistico del festival Alessandro Stellino -. L’Isre, con le sue tante iniziative e i festival cinematografici in particolare, è da sempre un ponte tra le culture ed è arrivato il momento di ripristinare la circolazione su questi ponti che uniscono mondi distanti e desiderosi di dialogare, come hanno dimostrato i tanti registi e le tante registe che, con entusiasmo, hanno deciso di aderire al progetto di questa sesta edizione di IsReal. È un’edizione dallo spiccato carattere femminile e incarna, in quanto tale, un senso di rinascita e rigenerazione, fin dal suo film d’apertura”.

Il festival, organizzato dall’Istituto superiore regionale etnografico della Sardegna con la partecipazione di Fondazione di Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission, propone in tutto 47 film. Un programma denso che presenta il meglio della produzione documentaria internazionale, privilegiando le opere a carattere etno-antropologico e avendo un occhio di riguardo per esordienti e giovani autori.

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