Il giro dell’Europa in sessanta giorni. Non è una scommessa come quella letteraria nata sul tavolo da whist del Reform club di Londra dalla penna di Jules Verne: è il viaggio che un trentenne imprenditore turistico olbiese, Ludovico Fara, ha cominciato il primo marzo a bordo della sua auto strico, una Renault 4 verde.

Ludovico Fara a Olbia (foto concessa da Ludovico Fara)
Ludovico Fara a Olbia (foto concessa da Ludovico Fara)
Ludovico Fara a Olbia (foto concessa da Ludovico Fara)

Un viaggio pieno di significati. «Negli ultimi due anni la pandemia ha segnato il mondo. Non solo l’economia, ma anche le nostre certezze quotidiane. Siamo rimasti rinchiusi in casa, siamo stati costretti a rivedere tutte le nostre abitudini per proteggerci dal rischio contagio, siamo stati limitati anche nei viaggi. Ecco, grazie ai vaccini e al green pass da qualche tempo le frontiere sono state riaperte e io ho voluto in qualche modo celebrare tutto questo con un viaggio su strada sulla  mia R4».

Non sfugge che unire l’Europa attraverso l’asfalto calcato dall’utilitaria d’antan francese abbia un’importanza ancora maggiore nei giorni in cui il vecchio continente ha riscoperto il dramma e la ferocia della guerra, l’invasione armata di un paese, l’Ucraina, da parte della Russia. «Il progetto è nato prima di questo orrore», dice Ludovico Fara, «ma il tour che faccio può essere anche un simbolo di unione dell’Europa. Siamo tutti fratelli, non esistono confini. Viaggerò anche in Polonia e Romania, sarò a poche centinaia di chilometri dai teatri di guerra; la mia speranza è che tra due settimane, quando arriverò nell’Europa dell’Est, la guerra abbia ceduto il passo alla pace e alla ricostruzione. Anche per questo motivo sulla fiancata della mia vettura ho attaccato un adesivo con la bandiera della pace».

Viaggiare in solitaria, un’esperienza particolare. Ludovico Fara affronta questo tour con uno stato d’animo particolare: «L’idea di questo progetto nasce dalla volontà di superare le mie paure e le mie ansie. Ho voluto intraprendere questo viaggio da solo perché non ne ho mai fatto uno con me stesso. Volevo assaporare ogni emozione possibile macinando chilometri e meditando sulla vita, sul tempo che stiamo vivendo e sulla nostra esistenza».

Sarà anche l’occasione per riallacciare i legami con tanti amici che Ludovico Fara ha conosciuto durante la sua attività lavorativa in Gallura e che sono sparsi nel Vecchio Continente: «Ho voluto intraprendere questo viaggio per rivedere molti miei amici europei. L’amicizia è una cosa sacra e amo i miei amici. Durante questo percorso attraverso l’Europa vorrei donare amore a ogni persona che incontro, con un sorriso, un gesto o semplicemente tramite il progetto che sto compiendo con la Renault 4. Penso davvero di avere tanti amici ed è questo che mi arricchisce e mi ha portato a concepire questo progetto con orgoglio, felicità, un obbiettivo e l’entusiasmo».

Ludovico è partito da Olbia il primo marzo, si è imbarcato a Porto Torres destinazione Barcellona. Il rientro è previsto per il 30 aprile, giusto in tempo per riprendere la sua attività lavorativa dopo due mesi sabbatici in giro per l’Europa. La sua R4 è attrezzata per ogni evenienza: «Un pannello scorrevole consente di organizzare in pochi minuti un letto di fortuna. Ho i ricambi necessari per superare ogni problema: voglio anche dimostrare a tutti che una Renault 4, vecchia del 1985, è in grado di accompagnarmi in un viaggio di 12mila chilometri in giro per l’Europa».

Dopo lo sbarco a Barcellona, Ludovico ha viaggiato lungo la Spagna e in questi giorni è arrivato in Francia. Prossime destinazioni la Germania, Belgio, Olanda, poi la Scandinavia, quindi la Polonia e i paesi dell’Est sino alla Grecia, per poi risalire il Continente attraverso i Balcani sino a Vienna, quindi in ritorno in Italia e a Olbia in nave da Livorno.

«Andrò alla ricerca di amici di vecchia data a Mainz, Berlino, Lione, Parigi e anche a in Polonia, nella speranza di non dover cambiare itinerario a causa della guerra. Vorrei vedere anche le piccole città, non solo le grandi capitali europee».

Ludovico Fara nel deserto africano (foto concessa da Ludovico Fara)
Ludovico Fara nel deserto africano (foto concessa da Ludovico Fara)
Ludovico Fara nel deserto africano (foto concessa da Ludovico Fara)

Non è il primo viaggio che Ludovico Fara affronta con la sua R4: con un altro modello della sua collezione nel 2019 ha percorso 7mila chilometri nel deserto africano per una gara a scopo umanitario, la  Run for Children: «Quella volta abbiamo consegnato agli ospedali del Marocco apparecchi per le diagnosi ospedaliere che magari serviranno per curare i bambini meno fortunati».

E dire che da piccolo Ludovico non aveva un bel rapporto con la vecchia R4 del padre: «La usava come seconda macchina e non è che la tenesse benissimo. Io, da bambino, non ne ero particolarmente fiero, guardavo quella vettura stile anni '60 con occhio critico, era per me antiquata, superata. Cambiai idea a diciott'anni, quando presi la patente e mi misi per la prima volta al volante. Da allora la R4 è diventata la mia passione, adesso ne ho addirittura due, una la uso d'inverno, l'altra, con il tetto apribile in tela, d'estate. Adesso anche in giro per tutta l’Europa».

E’ possibile seguire il viaggio di Ludovico Fara si Instagram (ludoknight) e su Facebook (Renault 4 Europe tour).

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