Regola numero uno: lucidare bene gli stivali o le scarpe e metterli fuori dalla porta oppure appendere alla finestra o al camino delle belle e capienti calze. Regola numero due: essere stati buoni bambini. Solo a queste condizioni Sankt Nikolaus potrà passare e riempire gli insoliti contenitori di dolcetti, frutta secca, mele rosse, mandarini e il tradizionale omino di pane dolce. In caso contrario il suo servitore Knecht Ruprecht punirà quelli cattivi lasciando loro carbone. Questa magia accade nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, giorno in cui la chiesa festeggia San Nicola: al risveglio i bambini tedeschi, ma anche quelli olandesi e svizzeri, troveranno la golosa sorpresa fuori dalla porta. Dunque non c’è alcun bisogno di aspettare il 25 dicembre, giorno in cui Gesù Bambino o il moderno Babbo Natale porteranno regali e dolci ai piccoli di mezzo mondo: nell’Europa centrale e del Nord l’occasione per la festa è anticipata di quasi venti giorni.

Più difficile però individuare la radice del Nikolaustag (il giorno di Nicola) perché sulle notizie storiche si inseriscono leggende, abbellite via via col passare del tempo. Di certo è un santo molto venerato: lo dicono i numeri. In Germania 411 parrocchie cattoliche sono intitolate a San Nicola, senza dimenticare che nella protestante Nikolaikirche di Lipsia sbocciò la rivoluzione civile che portò alla caduta del Muro e alla riunificazione tedesca. Nel Saarland poi c’è un piccolo paese chiamato Sankt Nicolaus dove addirittura esiste un ufficio postale dedicato al santo ed è qui che i bambini possono inviare le loro letterine. E, sorpresa, ciascuno di loro riceverà una risposta. Insomma è un santo di tutto rispetto. Ma perché nel giorno della festa in suo onore, il santo si prodiga a portare frutta secca, mele e mandarini ai bambini?

Di Nicola non si sa molto. Visse tra il III e IV secolo dopo Cristo a Pàtara, dove nacque intorno al 270 in una famiglia benestante. Il suo nome è di origine greca e significa vittoria del popolo. Fu eletto vescovo di Myra, città al sud della Turchia, una volta provincia romana della Licia. Imprigionato ed esiliato con altri cristiani durante le persecuzioni di Diocleziano nel 305, fu virtù che hanno alimentato le leggende. Si dice che abbia vinto il diavolo e che questo, una liberato da Costantino e morì il 6 dicembre 343. Si racconta che Nikolaus von Myra sia stato un grande benefattore, un uomo generoso, pronto a soccorrere chi era in difficoltà, volta sottomesso, sia diventato quel Knecht Ruprecht o Krampus, Belzebù o ancora Hans Muff o Hans Trapp, che accompagna Nikolaus nella distribuzione di regali. I volti del bene e del male.

Il fatto che sia diventato amico dei bambini è spiegato con la leggenda secondo la quale si sarebbe occupato dell’educazione e del sostegno dei giovani. Di lui si racconta che salvò tre fanciulle dalla prostituzione, lanciando dentro la casa, per tre sere consecutive, quante erano le vergini, sacchi pieni di monete d’oro. Le fanciulle poterono così avere la dote che il povero padre non poteva dare loro. Si dice ancora che abbia salvato marinai dalla tempesta, guidandoli fino a che non furono in salvo. Da allora è il santo protettore dei marinai. Un vescovo-santo tuttofare, raffigurato come un uomo anziano, serio e maestoso, con barba e capelli bianchi, una tunica sontuosa, negli anni divenuta rossa, il bastone pastorale con accanto tre sacchi o tre palle d’oro (chiara allusione alla leggenda delle tre fanciulle).

Nella storia germanica c’è però una figura con alcuni punti di contatto con Nikolaus ed è il dio pagano Odino (Wodan), il quale era solito lasciare regali e dolcetti ai bambini che mettevano fuori dalla porta stivali pieni di carote, paglia e zucchero per rifocillare Sleipnir, il cavallo volante con il quale andava a caccia.

Insomma, l’usanza di portare doni precede di un bel po’ Babbo Natale, arrivato solo nel XIX secolo e grazie a una storpiatura lessicale del tedesco Sankt Nicolaus o dell’olandese Sinterklass, diventato poi in America il popolarissimo Santa Claus di film e bevande. Abito rosso, grande barba bianca, bambini festanti intorno e il gioco è fatto.

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