Gin tonic: storia e fortuna del drink più elegante di tutti
Aneddoti sul mix che piaceva a Elisabetta II e Winston ChurchillPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tra i giovanissimi va di moda da un paio d’anni. Magari non sanno che il Gin tonic che accompagna le loro serate ha una storia importante, che è stato il drink preferito di Winston Churcill e di Elisabetta II, e che non era certo sgradito al palato di Ernest Hemingway.
La Regina amava sorseggiare gin e Dubbonet prima di pranzo, con una fetta di limone e tanto ghiaccio. Tra il personale di Buckingham Palace circola ancora un aneddoto: «Le donne della famiglia reale britannica sono longeve ed è forse il gin il loro segreto». Di sicuro riferimento è anche alla Regina madre, scomparsa a 101 anni nel 2002, che amava bere quattro drink al giorno. Anche Elisabetta non poteva rinunciare al gin tonic. Quando fu costretta a farlo, a 95 anni, per ordine tassativo dei medici, fu dura da accettare.
Di questo mix semplice (gin e acqua tonica) parla il giornalista Carlo Rossella in uno dei sui libri, “Miami”: «Anch’io adoro recitare sul set di Miami Beach. Già in aereo, partendo con Alitalia dalla Malpensa, mi sento un altro. Già al primo drink comincio a ricordarmi dell’ultima volta che sono stato lì. Rivedo le facce, sento le parole, rivivo situazioni, percepisco i profumi. Il sonno mi stimola la fantasia. In genere mi addormento sopra l’Irlanda e mi sveglio, col sapore di gin and tonic in bocca, sulle Bahamas quando il comandante annuncia la discesa sulla mia città-fidanzata».
Si dice che Churchill lo bevesse persino a colazione. «Il Gin and Tonic ha salvato più vite e anime inglesi di tutti i medici dell’Impero», disse una volta. Pensava chiaramente alla malaria.
Erano gli inizi del diciottesimo secolo, quando gli ufficiali inglesi della British East India Company in India iniziarono a utilizzare il chinino, allora conosciuto come rimedio per la malaria. La gente lo consumava con acqua e il sapore era tutt’altro che gradevole. Così gli ufficiali in India pensarono bene di mescolare acqua, zucchero, lime e gin al chinino. Ma la storia del Gin tonic risale a un periodo ancora precedente. Furono alcuni medici olandesi a mettere a punto la ricetta nel 1650. A metà del diciassettesimo secolo l’obiettivo di questi medici era la creazione di una sorta di pozione a base di bacche di ginepro, in grado di curare i soldati impegnati sul fronte orientale delle Indie coloniali.
Ma come si diffuse il chinino? Merito degli Spagnoli che nello stesso periodo scoprirono che gli indigeni usavano la corteccia dell’albero Cinchona come rimedio per curare la febbre. Corteccia che fu importata in Europa per curare la peste. E’ così che gli Inglesi scoprirono la sua utilità contro la malaria. Da qui la ricetta primordiale del “tonico” chinino che si diffuse ben presto in tutta Europa. Altra data fondamentale il 1794, quando un famoso chimico tedesco, tale Johann Jacob Schweppe, creò la soda come medicina. Un’acqua tonica che venne successivamente aggiunta al dolcificante e anidride carbonica.
La prima moda di questo drink esplode in Francia: qui il Gin tonic conosce forse la sua massima diffusione, soprattutto negli anni ’80. Dapprima tra gli studenti, fa ben presto il giro di tutti i bar e caffè della capitale francese, fino a diventare un drink cult in tutto il paese.