Ha chiuso la seconda stagione lunedì 4 dicembre scorso e già ci manca. GialappaShow, il programma della Gialappa’s Band del duo Marco Trentin e Giorgio Gherarducci (ancora orfani di Carlo Taranto) conferma di essere uno straordinario gioiello dentro una tv generalista sempre più mediocre. Con il Mago Forest saldamente al timone che è ormai molto di più che il terzo gialappo aggiunto: è il solito un fuoriclasse della comicità, in grado di rendere divertente ogni contesto. Capace di improvvisare come pochi, di unire la bravura di chi ha mestiere alla freschezza dell’istinto.

A sorpresa nell’ultima puntata di questa seconda stagione è tornato Carcarlo Pravettoni (Paolo Hendel), il cinico e spietato uomo d'affari di Mai dire gol, stavolta collegato direttamente dall’aldilà. Passato a miglior vita, “l’uomo che ha insegnato l’umiltà a Elon Musk”, è straordinario non solo per chi a metà degli anni Novanta era un adolescente ma anche per chi lo è oggi. Ci vuole talento per rileggere l'attualità, tuffarsi nel politicamente scorretto col sorriso, per scommettere sulla comicità d'autore. E la Gialappa’s ne ha da vendere. Tra le novità di questa edizione c’è anche un divertentissimo Tentescion Ailand. Lo sketch è cresciuto di puntata in puntata fino a fare “il giro del mondo in 80 corna”, come annunciato dal conduttore Ubaldo Pantani nei panni di Filippo Bisiciglia e dalla sua linguaccia molesta. La parodia del reality è stata una vera e propria chicca della trasmissione regalando, tra le altre cose, Stefano Rapone sexy tentatore. Due, su tutti, i picchi: la partecipazione a sorpresa di “Arisa nuda” e l’ingresso di Andrea Giambruno, alla prova del falò di confronto per riconquistare la ex…

Nel mondo della Gialappa's, parallelo alla tv sempre uguale a se stessa, tutto è consentito, tutto funziona come un meccanismo a orologeria e tutto appare naturale. Anche gli ospiti musicali si mettono in gioco, i Neri per caso fanno il resto. I fan della Gialappa’s (tanti a giudicare dagli ascolti anche della seconda stagione) hanno dimostrato di apprezzare accogliendo il loro ritorno con quel sentimento di nostalgia e gioia che si riserva agli amici di vecchia data. Quelli che però, nel tempo, continuano a piacere perché hanno segnato senza dubbio più di una generazione con la loro ironia intelligente e caustica, che difficilmente trova sfogo in tv. Già ci mancano.

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