Dunque il rapporto Usa ritenuto decisivo, con le carte che finalmente avrebbero dovuto chiarire se davvero gli Ufo esistono o no, ha lasciato tutto invariato. Il documento reso pubblico qualche settimana fa dal Dipartimento della difesa statunitense, carte che mezzo mondo pensava potessero rivelare segreti finora inconfessabili sulla presenza di alieni tra noi, è stato una delusione: può essere ci siano extraterrestri in qualche punto nell’Universo, i pianeti nella nostra galassia sono miliardi, ma non sappiamo se sono passati dalle nostre parti. Nel corso dei decenni sono stati osservati fenomeni apparentemente inspiegabili – luci che solcavano il cielo a velocità irreali, oggetti che sparivano all’improvviso come dal nulla erano comparsi, ipotetiche astronavi che si inabissavano nei mari – però al momento non è possibile sapere se siano legate a civiltà provenienti da altri mondi. Insomma, alla domanda sulla possibile esistenza di civiltà sinora sconosciute è stata data la più classica delle risposte: boh.

Le dichiarazioni del senatore

Una conclusione deludente, se si considera che il rapporto sugli oggetti volanti non identificati (c’è una sezione del Dipartimento che si occupa di individuarli e di valutare l’autenticità dei video che li riprendono e degli avvistamenti della popolazione) era stato sollecitato espressamente dal Congresso degli Stati Uniti e che, due mesi fa, il senatore Marco Rubio era arrivato a definire gli Ufo una «minaccia per la sicurezza nazionale»: dichiarazione arrivata nel corso della trasmissione televisiva “60 Minutes” dopo la diffusione di un video girato nel 2019 a bordo di un’imbarcazione della Marina militare statunitense nel quale si intravedeva un oggetto non identificato di forma rotonda che volava sopra l’oceano e poi si immergeva all’improvviso in acqua. Il velivolo a parere degli esperti aveva caratteristiche tali da sfidare le leggi della fisica e l’autenticità delle immagini, girate dal personale a bordo, era stata confermata dalla portavoce del Pentagono, Susan Gough. Era il secondo filmato girato in quei giorni, e le dichiarazioni di Rubio sembravano la conferma che ai piani alti dell’amministrazione a stelle e strisce già si sapesse qualcosa sull’esistenza e la presenza di extraterrestri sul pianeta. Secondo Rubio – questa è l’interpretazione degli organi di informazione americani – gli oggetti avvistati sarebbero pericolosi in quanto realmente potrebbero essere velivoli alieni che si stanno avvicinando al territorio Usa, pur restando in piedi anche la tesi che si tratti di droni o apparecchi di forze militari nemiche. Del resto era stato l’ex presidente Donald Trump a firmare, lo scorso dicembre, una legge che prevedeva la disponibilità del Pentagono a rivelare informazioni su quell’argomento e desecretare innumerevoli informazioni entro sei mesi dalla sua entrata in vigore. E invece.

Un'immagine trasmessa dalla\u00A0Cnn nel 2019
Un'immagine trasmessa dalla\u00A0Cnn nel 2019
Un'immagine trasmessa dalla Cnn nel 2019

Il rapporto si è limitato a confermare l’esistenza degli avvistamenti, 143 dal 2004, tuttavia non ha potuto chiarirne l’origine. Gli esperti si sono concentrati su 21 fenomeni, parlando di «entità» che si muovevano «senza un’apparente fonte di propulsione» e con una «accelerazione rapida» grazie a una capacità tecnologica sconosciuta per gli Stati Uniti e ritenuta però non accessibile anche a Russia e Cina. Non ci sono prove che si tratti di dotazioni belliche avanzatissime in mano a potenze rivali ma neanche che si tratti di tecnologia aliena. Sono cinque le possibilità messe illustrate dallo studio: potrebbe trattarsi di una tecnologia sconosciuta realizzata da Stati nemici; di progetti segreti degli stessi Usa; di fenomeni naturali; di «oggetti non immediatamente riconoscibili» quali anche le sonde metereologiche.

Una conclusione che ha sollevato polemiche negli Usa, dove i media hanno accusato le ultime tre Amministrazioni (guidate dai presidenti George W. Bush, Barack Obama e Trump) di non aver dato la giusta importanza alla questione nonostante l’Uomo sia ormai in grado di “ascoltare” la voce dell’Universo captando segnali in viaggio da migliaia di anni e di osservare, con telescopi molto avanzati, galassie e stelle lontane miliardi di anni luce. Senza considerare l’avvio imminente del turismo spaziale.

L’ex presidente Obama

L’unica novità consiste nella decisione del Pentagono di implementare e migliorare lo studio di questi avvenimenti apparentemente privi di logica coinvolgendo anche l’agenzia spaziale nazionale (la Nasa). Insomma, non dobbiamo aspettarci l’arrivo di gigantesche astronavi con intenzioni bellicose e distruttive né mezzi spaziali che trasportano E.T. intenzionati a studiare il pianeta e l’Uomo. Almeno per ora. Una forte delusione per chi aveva pensato a un finale diverso dopo le dichiarazioni rese dall’ex presidente Barak Obama qualche mese fa: rispondendo al conduttore del programma “The late show” che gli aveva appenda domandato se, durante il mandato, avesse mai chiesto e avuto informazioni sull’esistenza di Ufo e alieni (era il novembre 2020), aveva detto «l’ho fatto. Ma è tutto quello che posso dire», per poi replicare nella stessa trasmissione mesi dopo con «quando mi sono insediato ho chiesto: c’è un laboratorio da qualche parte dove teniamo esemplari di alieni e astronavi? La risposta è stata no. Ciò che è vero è che ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare come si sono mossi, le loro traiettorie. Non si muovevano con uno schema facilmente spiegabile. Quindi penso che la gente prenda sul serio il tentativo di indagare e capire di cosa si tratta». Nel novembre 2020 sul sito internet “The Black Vault” creato dal 39enne John Greenewald Jr erano state pubblicate inoltre migliaia di file sugli avvistamenti di dischi volanti, presunte astronavi e qualunque cosa non fosse (o non apparisse) di fattura umana negli ultimi 70 anni. Oltre 2.700 pagine con 12.618 rapporti catalogati la gran parte illeggibili, incomprensibili o di dubbia provenienza che però dimostravano l’alto interesse sull’argomento Ufo.

La ricostruzione grafica di un disco volante
La ricostruzione grafica di un disco volante
La ricostruzione grafica di un disco volante

Del resto lo stesso dipartimento della Difesa aveva declassificato tre video realizzati dai piloti della Marina tra il novembre del 2004 e il gennaio del 2015 che mostravano oggetti particolari volare a velocità molto elevate; così anche nel 2019, quando qualcosa di indefinibile era stato inquadrato solcare il cielo sopra San Diego in California per poi entrare in mare. Lo studio sostiene non vi siano prove che si tratti di Ufo (pur non escludendo la possibilità) ma anche che tutti i fenomeni osservati negli anni non siano frutto della tecnologia Usa. Sarebbe da escludere anche che si tratti di tecnologie sperimentali di potenze straniere, magari di Russia e Cina: difficile mettere in correlazione avvenimenti vecchi a volte anche oltre trent’anni con Paesi che all’epoca non avevano una tecnologia capace di compiere evoluzioni del genere. E quindi? Si torna alla risposta iniziale: nessuno ha capito di cosa si tratti. Il mistero durerà ancora a lungo. Forse.

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