Escursioni in sicurezza, il Cai allarga la sua rete
A Cardedu un sentiero sulle tracce degli antichi carbonaiPanorami mozzafiato, monumenti naturali straordinari, perle ambientali di rara bellezza. esperienze uniche. Ma soprattutto sentieri da percorrere in sicurezza. È sempre più estesa e rafforzata la rete sentieristica disegnata in Ogliastra dal Club alpino italiano. «Con il lavoro di sistema dell’Agenzia Regionale Forestas, servizio di Lanusei – dice Matteo Marteddu, del direttivo regionale del Cai - gli escursionisti si muovono in sicurezza guidati dalla segnaletica a standard universale della nostra associazione».
Proprio un gruppo di soci del Club alpino guidati da Marteddu, nonostante il sole cocente di agosto, ha voluto visionare le montagne della parte sud dell’Ogliastra. Guidati anche da Antonio Contu, da Giulio Mingioni e da Luca Dettori, gli escursionisti hanno percorso i tratti sulle alture tra Gairo e Cardedu, attorno a Monte Arista e Monte Ferru. «Bandierine Cai biancorosse a indicare i segnali di continuità o il numero di accatastamento come il 103 e le frecce direzionali con le indicazioni dei punti di partenza e arrivo, tempi di percorrenza».
Marteddu, cosa occorre fare per preservare questi sentieri?
«Vi è una continua necessità di manutenzione in particolare per il materiale facilmente deteriorabile di quelle frecce che garantiscono la giusta direzione negli impervi incroci tra Valli e montagne. Le indicazioni sono precise: tabella esplicativa a Bacu Praidas e subito salita. Sentieri non di nuova invenzione ma frutto della rigorosa ricerca delle antiche carrarecce e mulattiere, tratte carbonaie. Presenti ancora, queste ed evidenti, lungo il cammino».
Alcuni escursionisti osservano la nuova segnaletica (foto Cai)
Le tracce del passaggio dei carbonai sono evidenti anche qui, come nel Supramonte di Baunei, segno tangibile di storia.
«Testimoniano l’attività costante, tra 800 e 900, diretta al taglio e alla devastazione delle diffuse estensioni di boschi di lecci che dai contrafforti del rio Pardu degradavano verso il mare».
Dove adesso passano i vacanzieri c’erano i pastori.
«I ruderi dei Cuiles de Lospeddas e Remundu Agedu raccontano delle attività pastorali lentamente sostituite dal turismo invasivo delle coste. È non lontano l’insediamento illusorio, come incompiuta immobile, dello stabilimento Su Sirboni del quale, a futura memoria, rimane l’impronta forte e inutile dell’occupazione del suolo pubblico».
Fortunatamente gli angoli più belli, compresa la spiagga de Su Sirboni, sono sopravvissuti all’assalto. Tanti sono gli angoli suggestivi, taluni sconosciuti.
«La segnaletica Cai in questo senso aiuta. Indica Arcu e Niulu, a ridosso di punta Cucuddados e Serra Scovargiu. Segnalato con i classici omini in pietra in stile Cai, il salitone per Monte Arista, a 447 metri sul livello del mare. Esercita il dominio visivo sulle spiagge di Perd ’e Pera sino alla Torre Saracena di Bari Sardo e alle distese di Sarrala, nella marina di Tertenia. Non sfugge ai soci Cai che dal monte arriva il segnale di protezione. Posto che forse il richiamo è ad Aristeo Aristaios, divinità, figlio di Apollo, chiamato, secondo la mitologia greca, a proteggere greggi e pastorizia, produzioni di miele, formaggio, e olive. Bene in vista le indicazioni Cai-Forestas per Nuraghe Perdu. Monumento quasi a ridosso del mare da cui traspare ancora l’antica funzione di sentinella e maestosità».
Il cartello che indica il sentiero in territorio di cardedu (foto Cai)
Il Cai non si ferma neanche ad agosto pur di scoprire nuove bellezze.
«Si direbbe che i primi di agosto non rappresentano proprio il tempo giusto per battere gli scarponi sui sentieri assolati ti di porfido rosso. Per noi è sempre il tempo. La collaborazione con Forestas continua a tutti i livelli. Tra un mese ci sarà un meeting comune di formazione per affrontare i temi tecnici e concreti della progettazione sentieristica. L’Ogliastra è avanti e per noi Cai è un ottimo teatro di osservazione e sperimentazione».
A chi rivolgete questa iniziativa?
«Il corso è organizzato da Cai Sardegna in accordo con Forestas regionale. Partecipano tecnici Forestas destinati alla progettazione e il Cai con le commissioni sentieri e cartografia. Ci saranno Gesuino Onida, responsabile della Commissione regionale e in qualità di animatore Alessio Piccioli, responsabile Cai centrale per l’accatastamento dei sentieri che collabora anche in Sardegna per la Res. Protagonista Matteo Cara, cartografo nuorese e componente della struttura operativa centrale Cai. Presenti ovviamente il presidente Pierfrancesco Boy e i componenti del direttivo regionale. Saranno coinvolti i tecnici Forestas di tutta la Sardegna inviati dai servizi territoriali. In sostanza sono quelli che sul campo progettano i sentieri . Del Cai ci saranno i componenti le commissioni sentieri con l’obiettivo di procedere a sperimentazione di coprogettazione, al fine di uniformare metodologie anche nella definizione dei luoghi di posa della segnaletica Cai. L’abbiamo voluto con forza e determinazione. Utilizzeremo gli spazi Forestas del compendio di Campulongu a Oristano per una questione di centralità».