Intanto che Hollywood torna sul caso Diana Spencer con una nuova docuserie («Who killed Diana?») che annuncia nuove rivelazioni sull’incidente in cui la principessa perse la vita; e mentre non manca neanche l’ennesimo libro che ricostruisce i suoi ultimi giorni (autore il gioielliere Alberto Repossi nella sua autobiografia «Il gioielliere delle principesse», Cairo), il mondo si prepara a ricordarla a ventisette anni dalla scomparsa.

Quella coda d’agosto che coincise con l’epilogo della sua vita, Lady D. l’aveva trascorsa in Sardegna. Allegra e spensierata, ha vissuto qui i giorni buoni, prima che fosse consegnata per sempre alla Storia come il fantasma di principessa più ingombrante e celebrato.

Trascorreva le vacanze con l’uomo che voleva regalarle l’anello, l’incarnazione di un amore che invece che a una nuova vita la condusse alla morte.

The Kiss, il bacio scritto a caratteri cubitali, titolava in prima pagina il Sunday Mirror di domenica 10 agosto 1997, per uno scoop planetario corredato dalla foto di Diana - lei, a 36 anni più fascinosa che mai, con indosso un costume rosa a grandi fiori - inequivocabilmente avvinghiata al playboy egiziano Dodi Al Fayed, figlio di quel Mohamed proprietario dei magazzini Harrods, ricco come un nababbo e inviso a tutto il parentado di Sua Maestà la regina Elisabetta. “Stretta tra le braccia del suo amante” - era lo strillo del giornale - “la Principessa trova finalmente la felicità”. Non avrà pensato neanche per un momento, figurarsi, alla luna di miele con Carlo nell’agosto del 1981, sul panfilo reale al largo di Porto Cervo.

Il bacio che fece il giro del mondo, in realtà, Diana e Dodi, se lo erano scambiati all’isola Piana, al largo di Bonifacio. A bordo dello Jonikal, lo yacht di Al Fayed, avevano lasciato Porto Cervo per cercare tranquillità nel mare della Corsica. Era domenica 3 agosto. Arriveranno poi gli scatti dell’ultima vacanza dal 27 al 30 agosto tra Porto Cervo e Tavolara, con Diana e Dodi sulla moto d’acqua nel mare di San Teodoro.

Sono ventisette anni che Diana non c’è più. Le ultime immagini di lei sono state incorniciate ancora qui, in Sardegna, quando nel pomeriggio del 30 agosto arriva con Dodi Al Fayed all’aeroporto di Olbia. Hanno deciso di anticipare di qualche giorno il rientro per via dell’assedio dei paparazzi. Alle 13,30 sale sul jet privato, destinazione Parigi. Non tornerà più dai suoi due figli. Nella notte fra il 30 e il 31 agosto la Mercedes guidata dall’autista - lei e Dodi seduti dietro senza le cinture di sicurezza - tenta di seminare i fotografi e si schianta contro un pilastro del tunnel dell’Alma. Dodi muore sul colpo. Diana chiuderà gli occhi in ospedale, al terzo arresto cardiaco.

La corona d’Inghilterra deve aver patito giorni tanto duri solo al tempo dello scisma di re Enrico VIII. La regina Elisabetta - spinta dalle critiche della stampa e dalla folla in lacrime accalcata davanti a Buckingham Palace - fu costretta a lasciare la residenza estiva di Balmoral e a rientrare a Londra. L’amore dei sudditi per Diana metteva a nudo la distanza della famiglia reale dal popolo.

Sua maestà, preoccupata per la tenuta della monarchia, fu perciò costretta a tre gesti riparatori: fece issare la bandiera a mezz’asta; pronunciò un discorso registrato per la televisione in cui definiva l’ex nuora «un essere umano straordinario» e infine, nonostante Diana avesse perso il titolo di altezza reale col divorzio da Carlo, diede disposizioni perché il funerale venisse celebrato con rito pubblico e solenne.

Il 6 settembre 1997, giorno della cerimonia funebre - evento mediatico mondiale, secondo soltanto al matrimonio che era stato celebrato il 29 luglio del 1981 - a Londra arrivarono più di tre milioni di persone in lutto. Le immagini dei figli - William, 14 anni, e Harry, appena dodicenne - col capo chino dietro la bara, raccontavano la solitudine e lo sperdimento comune agli orfani, che siano futuri re o figli del popolo.

Sono passati ventisette anni e i ragazzi sono diventati uomini. Si sono sposati, sono diventati mariti, padri e fratelli coltelli. La regina Elisabetta è morta l’8 settembre del 2022, due anni dopo il principe marito Filippo e non prima di aver soffiato all’augusta trisavola Vittoria il record di permanenza (70 anni e 200 giorni) sul trono. Il re dunque è finalmente Carlo, e la regina è Camilla, soprannominata Rottweiler da Diana (a sua volta ricambiata col nomignolo Mucca Pazza), l’unica donna amata da Carlo in tutta la vita.

«Eravamo in tre in questo matrimonio, un po’ troppo affollato», raccontava Diana, evocando l’ingombrante rivale, dopo il divorzio da Carlo d’Inghilterra. Un divorzio diventato ufficiale il 28 agosto 1996, imposto da Elisabetta che le fece accordare una buonuscita di 17 milioni di sterline con la clausola del silenzio. Diana amava allora perdutamente il cardiochirurgo pachistano Hasnat Khan, ma ne uscì col cuore in pezzi. Poi l’estate in Sardegna e il bacio di Dodi. Gli ultimi giorni felici prima della fine.

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