L’8 agosto è la giornata mondiale dell’orgasmo per lei. Il 2 dicembre quella dedicata al piacere per lui. Perché non ci sia una giornata unica per celebrare la soddisfazione sessuale di entrambi nessuno lo sa. Poi c’è la giornata mondiale del ciao, il saluto, (il 21 novembre), quella della pasta (il 25 ottobre), degli Ufo (il 2 luglio). E ancora. È bellissima quella che si celebra il 25 settembre: la giornata mondiale dei sogni. Però, magari quella che state vivendo oggi è una giornata altrettanto speciale, perché è una delle poche risparmiate dall’ipertrofico rigoglio di dediche scelte dall’Onu per i giorni del calendario. Stare dietro a tutte le “giornate mondiali” è impresa impossibile: sul sito delle Nazioni Unite si contano la bellezza di 122 “Giornate mondiali di”. In pratica, ogni due giorni c’è un giorno a cui bisogna dedicare qualche causa. Molte, intendiamoci, sono sacrosante: il 4 febbraio, per esempio, è la giornata mondiale della lotta contro il cancro; il 9 dicembre la giornata internazionale contro la corruzione; il primo dicembre quella mondiale contro l’Aids. Accanto, però, ce ne sono alcune che a definirle bizzarre si compie un eufemismo. Per esempio: il 9 ottobre è la giornata mondiale degli uccelli migratori, e lo stesso giorno il pensiero dovrebbe anche andare ai servizi postali. Mah. Il 21 dicembre, invece, si celebra una giornata particolare per la Sardegna: quella dello snowboard.

Le date promosse e gestite dalle Nazioni Unite devono essere votate dall’Assemblea Generale, ma tutte le agenzie intergovernative possono a loro volta proclamare le loro giornate mondiali e chiedere poi in seguito il sostegno dell'Onu. Nulla impedisce poi a un privato cittadino di dichiarare la giornata internazionale del biliardino o quella del gioco della pallacorda. L’affollamento è tale che ci sono date zeppe di commemorazioni: il 21 marzo è occupato da 5 dediche (poesia, foreste, capodanno persiano, etc.). E le sovrapposizioni non si limitano a questo: perché l’Onu, in una chiara deriva bulimica non mette freni.

Dopo l’Onu e le sue agenzie, sono le chiese le più attive nel promuovere le giornate mondiali, poi le organizzazioni non governative, le associazioni, i sindacati professionali e infine i semplici cittadini: così, per esempio, accade per la giornata mondiale del blog (il 31 agosto), oppure quella della risata (il 3 maggio). Ci sono giornate proclamate in una data significativa, come accade per quella della Memoria, il 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, e giornate che, seppure assai sentite, come quella della pace, hanno ben due date, il 21 settembre e il primo gennaio. Sì, e proprio questa giornata è emblematica della confusione che regna nel campo: il Vaticano organizza quella voluta da Giovanni Paolo II nel 1979, mentre l'Onu sostiene quella proclamata nel 1981.

La notorietà dei promotori e la loro capacità di attirare l'attenzione dei media sono decisivi nella riuscita di una giornata mondiale, così come il tema che tratta. Ciò non impedisce alla Giornata mondiale del lavoro a maglia di portare l’11 giugno nelle piazze di tutto il mondo appassionati del genere. Perché oggi lavorare a maglia è diventato un passatempo che non riguarda più solo le nonne, come una volta, ma anche giovani ragazzi e ragazze di tutte le età. A questo punto ci possiamo aspettare la giornata mondiale delle giornate mondiali. Battuta non originale, vero. Ma a chi non è venuta in mente? Visto il proliferare di giornate mondiali dedicate a qualcosa o a qualcuno, non è totalmente da escludere.

Ma battute a parte: una domanda, a questo punto, si impone. E’ utile tutto questo? In parte sì, ma il dubbio che a volte si tenti di fare operazioni di “marketing” resta. Di sicuro, comunque, tentare di ricordare tutto rischia di portare a non ricordare nulla. C’è però sicuramente un lato positivo: in una giornata dove non c’è nulla da festeggiare, magari quella odierna, si può provare a festeggiare tutto, ognuno può fare come gli va. Ci si può, quantomeno, provare.

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