A Capo Caccia si arriverà solo con le auto elettriche. La transizione energetica proietta il primo effetto sulle strade sarde, declinata dall’Ente parco sulla lingua d’asfalto di tre chilometri e mezzo a picco sul blu del golfo di Porto Conte. Mariano Mariani, 62 anni, da cinque dirige il braccio operativo del Comune di Alghero e porta avanti il progetto: «È ambizioso, finanziato e scatterà nel 2022».

Dentro i confini dell’Azienda speciale convivono 5200 ettari di parco terrestre – istituito con una legge regionale - e 2600 ettari di mare su 38 chilometri di costa trasformati in area marina protetta da un decreto ministeriale. In questa fetta di paradiso, tra macchia mediterranea e la più grande prateria di posidonia del Mediterraneo, ha trascorso le vacanze agostane anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella: «È stato un anno di forte ripresa dopo il crollo del 2020 causato dal Covid. È anche il risultato dell’impegno dei dieci dipendenti più una serie di collaborazioni. Fino al 2019 viaggiavamo intorno ai 40mila ospiti che pagavano un ticket per le visite. Nel 2020 c’è stato un calo del 50 per cento, quest’anno siamo tornati alla normalità».  

La Maddalena progetta il numero chiuso per le barche, e voi?

«Il problema non è così stringente. In alta stagione nel parco navigano 250 imbarcazioni al giorno. Potenzieremo gli ormeggi con nuovi campi boe. Entro il 2022 contiamo di passare da venti a un centinaio, anche per evitare l’ancoraggio selvaggio che tanti danni provoca alla posidonia».

Dove si potrà ormeggiare?

«A Punta del Dentul, alla Bramassa, Cala Calcina, Cala Dragunara. I punti esatti, col minor impatto ambientale, saranno individuati con uno studio in corso con l’università di Sassari».

Pesca di frodo?

«Consistente, soprattutto per i ricci. Il prezzo più alto lo paga la flotta di pescatori autorizzati che lavora rispettando un disciplinare. Stiamo per realizzare un sistema di videosorveglianza che ci consentirà di fare controlli più accurati». 

Lo sviluppo turistico?

«Siamo l’unico ecomuseo riconosciuto dalla Regione, abbiamo lavorato per diversificare l’offerta. Ci sono i percorsi di trekking e biking; Casa Gioiosa è un vero attrattore culturale, conserva la memoria storica del carcere e ospita gli allestimenti multimediali legati al Piccolo Principe; il museo nella torre di Porto Conte racconta il periodo algherese di Antoine de Saint Exupery; la torre di san Giacomo, nel centro storico, ospita il primo acquario col corallo vivo aperto al pubblico. Non solo conservazione, facciamo promozione e sviluppo legato alla cinquantina di imprese che producono nel parco con criteri di sostenibilità».

La Grotta Verde?

«Aprirà ai visitatori nel 2022».

La mobilità interna?

«È in atto uno sforzo per garantirla solo con mezzi elettrici. C’è un progetto già finanziato».

Cosa prevede?

«Vicino alla sede di Tramariglio entro maggio nascerà un’area di sosta di cinque ettari che sarà il il capolinea di tutti i mezzi a benzina e gasolio. I restanti 3.500 metri si percorreranno solo con auto, bus e biciclette elettriche a disposizione dei visitatori». 

L’emergenza cinghiali e daini?

«È grave, provoca danni e incidenti stradali. Ripartirà a breve un piano quinquennale di contenimento»

L’hotel Capo Caccia sarà ristrutturato?

«Ha finalmente un proprietario tenuto a rispettare i regolamenti delle zone Sic (sito di importanza comunitaria) e delle Zone a protezione speciale, e ovviamente le regole del parco. So che stanno mettendo a punto un progetto per la riqualificazione». 

Punta Giglio è al centro di uno scontro per il recupero di un fabbricato della Seconda guerra mondiale. Vi accusano di non aver seguito le norme.

«Anche quella è un’area Sic-Zts e noi ci siamo espressi – assieme ad una decina di Enti – con una serie di prescrizioni e con la vigilanza in fase di cantiere. Dal nostro punto di vista c’è stato il pieno rispetto delle regole. Si può capire che la comunità possa non condividere il progetto, ma da qui a dire che ci siano stati errori e autorizzazioni illegittime ce ne passa». 

Nuovi alberghi?

«Si capirà con il Piano del parco. Fino ad adesso non è stato perfezionato, è una lacuna da colmare».

Quando?

«Lo strumento urbanistico – assieme al Piano urbanistico comunale e al Piano di utilizzo del litorale - è compito della politica». 

Mariano Mariani, 62 anni, direttore del parco di Porto Conte
Mariano Mariani, 62 anni, direttore del parco di Porto Conte
Mariano Mariani, 62 anni, direttore del parco di Porto Conte

Nominato dal centrosinistra e confermato dal centrodestra: come sopravvive ai cambi di maggioranza?

«Ho partecipato a una selezione e l’ho vinta. La nuova Amministrazione ha apprezzato il lavoro fatto e stiamo proseguendo. Tutto qui».

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