Tra truffe e frodi informatiche che assieme alla pedopornografia online rappresentano le nuove frontiere del crimine un po’ ovunque, nella storica provincia di Nuoro si fa strada soprattutto il falso trading online che nel 2024 registra un incremento notevole, il maggiore in Sardegna, visto che equivale al 45 per cento in più rispetto a un anno prima. Balzo enorme dei reati come pure delle somme sottratte alle vittime che si sono ritrovate, complessivamente, con conti prosciugati e un milione 200 mila euro volatilizzati. Le cifre sono allarmanti, come emerge dal report della questura di Nuoro e della sezione di polizia per la sicurezza cibernetica di Cagliari.

Le vittime sono perlopiù persone over 65, comunque oltre i 40 anni, agganciati da finti promotori finanziari che propongono investimenti in criptovalute con capacità di guadagno facili e veloci. I truffatori hanno grande abilità di persuasione. Sollecitano investimenti all’inizio non impegnativi, di 250 euro, mostrano finti siti che moltiplicano il capitale investito nel giro di 15 giorni. Duemila, tremila, quattromila euro: affari prodigiosi, ma solo all’apparenza. In realtà, è la trappola per spingere le vittime a investire sempre di più. Loro hanno poca competenza, nessuna familiarità con le criptovalute. E si affidano completamente alle promesse vacue, ma insidiose dei truffatori, ai loro modi cortesi e fintamente rassicuranti, alla richiesta di ulteriori soldi, anche in alternativa alle presunte penali da pagare. Un modo per estorcere altro denaro, senza limite. Il risultato finale è disastroso: c’è chi si ritrova pieno di debiti, chi perde tutti i risparmi. Tutte le vittime, intrappolate in un meccanismo che non riescono a sbrogliare, scoprono la truffa troppo tardi, una volta che chiedono di ritirare dei soldi o di vedere l’andamento dei loro investimenti. I conti a quel punto sono già stati svuotati, i soldi spariti.

«Le attività di indagine sono molto complicate», sottolinea Francesco Greco, responsabile della sezione per la sicurezza cibernetica di Cagliari, la ex polizia postale. Ha una raccomandazione fondamentale da fare per non incappare nella rete dei truffatori: «Serve consapevolezza del rischio, è importante un’attività preventiva da parte delle vittime, bisogna essere più prudenti». Di fronte alle trappole del falso trading, l’unica arma di difesa resta la prevenzione, intesa come tanta prudenza e altrettanta consapevolezza di fronte a truffe che è molto complicato perseguire. In sostanza, non bisogna mai cedere alle promesse di facili guadagni, tanto meno condividere dati personali, codici bancari, credenziali di accesso a presunti agenti finanziari.

Il questore di Nuoro, Alfonso Polverino (al centro)
Il questore di Nuoro, Alfonso Polverino (al centro)
Il questore di Nuoro, Alfonso Polverino (al centro)

«I truffatori si stanno specializzando, è sempre più difficile anche da parte della vittima comprendere se è un tentativo di truffa o se invece le informazioni che danno sono veritiere», sottolinea Alfonso Polverino, questore di Nuoro. E aggiunge: «Il consiglio da dare è di verificare sempre, avere un riscontro di quello che viene detto, e farlo con una terza persona. Per esempio, ci sono tentativi di truffa che segnalano difficoltà dei familiari. Vanno contattati prima i familiari interessati. I truffatori scelgono le loro vittime, soprattutto tra le persone fragili. Il fenomeno delle truffe online è ancora più sofisticato. La raccomandazione è di non fornire mai informazioni come i codici bancari».

Anche a livello nazionale le truffe online sono un’emergenza, sulla base del report 2024 della polizia postale e per la sicurezza cibernetica. I casi trattati sono stati 18.714 con un incremento del 15 per cento rispetto ai 16.325 del 2023. Il numero di persone indagate è rimasto invariato (circa 3.500) mentre le somme sottratte hanno subito un notevole aumento, ovvero più 32 per cento, passando da 137 a 181 milioni. Alle truffe poi si sommano le frodi, pari a 48 milioni di euro: l’aumento in questo caso è del 20 per cento.

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