È stata la prima casa discografica indipendente in Italia. Gli artisti erano liberi di fare (più o meno) quello che volevano. Gianni Sassi, imprenditore tanto geniale quanto visionario, mezzo secolo fa fondò la Cramps Records. Per quell’etichetta incisero Eugenio Finardi, Area, Skiantos, Alberto Camerini e tanti altri artisti che hanno fatto la storia della musica italiana e internazionale.

La ricorrenza

Quest’anno la ricorrenza è stata celebrata con un concerto che si è tenuto a Milano il 6 aprile scorso nel teatro Giorgio Gaber. Allo spettacolo hanno partecipato alcuni artisti presenti nello storico catalogo. «Era odiata dal sistema industriale musicale tradizionale – ha raccontato Eugenio Finardi in un’intervista rilasciata a Wired - Principalmente durante primi anni per il tipo di prodotti e di artisti che proponeva, e successivamente quando morì Demetrio Stratos, Gianni Sassi fece la locandina del concerto per l’Arena di Verona con la classifica di TV Sorrisi e Canzoni appallottolata a cuore. Questa cosa se la legarono al dito. In realtà nessun artista Cramps ha fatto poi una carriera economicamente».

Il ricordo di Gianni Sassi

Gianni Sassi è morto nel 1993. In tanti l’hanno considerato un agitatore culturale, un imprenditore anomalo. «Era una persona dai multiformi talenti e interessi – ha detto Patrizio Fariselli degli Area sempre su Wired - c’è chi lo ha chiamato operatore culturale, oltre che discografico, era anche pubblicitario e art director di un’agenzia all’inizio, era un po’ tutte queste cose».

Il rock degli Skiantos

Tra i vari artisti prodotti dalla Cramps ci sono anche gli Skiantos. La formazione bolognese nel 1979 ha inciso l’album “Monotono”. Uno dei brani presenti nel disco intitolato “Eptadone” è stato trasmesso recentemente in un trasmissione radiofonica condotta da Iggy Pop. «Chissà come sarebbe stato felice Freak Antoni per questo riconoscimento», ha commentato Dandy Bestia (chitarrista degli Skiantos) ricordando il compianto frontman della band. «Non so come Iggy Pop abbia fatto a conoscere i nostro disco – ha aggiunto –  siamo stati all’estero pochissime volte. Ma a parte questi dettagli ci fa molto piacere».

Musicisti e dischi

Prima di raggiungere il successo con “Rock and roll robot” l’Arlecchino del rock italiano, come veniva definito negli anni Ottanta, è stato uno dei nomi di punta della Cramps. L’artista in questione è Alberto Camerini, il cantautore nato a San Paolo del Brasile che per l’etichetta fondata da Gianni Sassi ha inciso diversi album. «Intorno al 1975 – ha raccontato l’artista in un’intervista a Rolling Stone - Finardi è entrato nella Cramps di Gianni Sassi, che oltre a essere un’etichetta era una piccola agenzia di pubblicità. Per cui Sassi faceva lo stesso lavoro che faceva mio padre. E nel ’76 entro anche io in Cramps, grazie a Eugenio. Ma non solo grazie a lui. Io ero comunista-marxista-leninista, suonavo in tutte le case occupate, andavo ai cortei, frequentavo l’università». Il primo album da solista “Cenerentola e il pane quotidiano” uscì nel 1976. Qualche anno dopo Camerini lascio l’etichetta di Sassi per approdare alla Cbs. In seguito arrivò anche il grande successo commerciale con un rock tra elettronica e commedia dell’arte.

La passeggiata dedicata a Gianni Sassi

Il 14 febbraio scorso a Milano è stata inaugurata nel parco di Citylife, alla presenza dell'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, la "Passeggiata Gianni Sassi". La casa discografica Cramps ha smesso di produrre dischi nel 1980. Sassi in seguito annunciò la ripresa dell’attività, ma non se ne fece niente. Quest’anno, a cinquant’anni dalla fondazione dell’etichetta, sono stati riscoperti alcuni dischi che hanno fatto la storia del rock italiano, come quelli di Eugenio Finardi (“Non gettate alcun oggetto dai finestrini”, “Sugo”, “Diesel”, “Roccando e rollando”) degli Area (“Arbeit macht frei”, “Crac”, “Are(A)zione”) e degli Skiantos (“Monotono”, “Kinotto”). Ha inciso per l’etichetta milanese anche uno dei più grandi bluesman italiani, il compianto Roberto Ciotti, che nel 1978 e nel 1979 pubblicò “Super gasoline blues” e “Bluesman”.

© Riproduzione riservata