Alghero si conferma la numero uno del turismo isolano con quasi un milione e 600 mila presenze (+ 15 per cento) e il podio resta, come nel 2023, tutto del nord Sardegna ma è soprattutto la provincia Gallura a guidare, con numeri importanti, la classifica delle presenze turistiche del 2024. Tra le prime dieci, in termini di crescita, spiccano le performance di Olbia e San Teodoro. La città gallurese, che ha ormai confermato il trend che la consolida come meta turistica e non più solo luogo di passaggio, ha superato il milione di presenze (1.080.067) avvicinandosi ad Arzachena (1.188.081) e staccando in maniera più netta Cagliari (pure in crescita) ma soprattutto registrando un aumento del 24 per cento. Ancora più vistoso il boom di San Teodoro, quinto comune, che sfiora le 894 mila presenze con una crescita del 30 per cento rispetto al 2023. I dati, illustrati dall’assessore regionale al Turismo Franco Cuccureddu, qualche settimana fa, segnano una crescita globale del 38 per cento (la più alta mai registrata) e sanciscono un nuovo record, quasi 19 milioni di presenze. Che potrebbero anche essere sottodimensionati perché ancora c’è una buona percentuale che sfugge ai conteggi e, sotto questo profilo, è stato annunciato un nuovo sistema di rilevazione.

L’analisi

I dati della Regione sono stati analizzati dal Centro studi UniOlbia che si è focalizzato in particolare sul territorio della Gallura (che nei numeri ufficiali del 2024 viene ancora contabilizzata nella provincia di Sassari). Dodici comuni tra i primi 30 (che da soli totalizzano l’85 per cento del movimento) sono galluresi e valgono 6,8 milioni di presenze, oltre il 30 per cento del totale della Sardegna l’incremento rispetto al 2024 è del 21 per cento. Cinque sono nella top ten, Arzachena che è seconda alle spalle di Alghero con una crescita però più contenuta (+ 6 per cento), Olbia terza, San Teodoro che è quinta dopo Cagliari e quest’anno supera Orosei e Villasimius, Budoni ottava e Palau decima.

La spiaggia de La Cinta a San Teodoro (Archivio L'Unione Sarda)
La spiaggia de La Cinta a San Teodoro (Archivio L'Unione Sarda)
La spiaggia de La Cinta a San Teodoro (Archivio L'Unione Sarda)

Fuori dalle prime dieci, da segnalare Trinità d’Agultu e Vignola con una crescita del 200 per cento (passa da 113 mila presenze a 342 mila) e La Maddalena al 54 per cento (da 220 mila a 339 mila). In entrambi i casi sono cresciuti sia gli arrivi che le notti di permanenza con un effetto moltiplicatore sulle presenze (che ne sono il prodotto). Nel quadro globale spicca invece il dato negativo di Santa Teresa Gallura che mostra un calo dell’11 per cento, il più significativo tra i primi 30 comuni sardi. Gli altri centri che hanno visto scendere il movimento turistico sono Golfo Aranci e Tortolì. Nel caso del comune gallurese sono in crescita gli arrivi e in diminuzione le permanenze, così come per Stintino che però è sostanzialmente stabile (- 0,20).

Il dato che segna l’appeal crescente delle città è proprio la permanenza, in aumento sia a Olbia che a Cagliari oltre che ad Alghero. Centri dove è alto anche l’impatto degli alloggi privati in affitto che superano i tre milioni di presenze con la crescita del 41,9 per cento. Ma numeri importanti si registrano anche nella fascia alta e in quella lusso, crescono del 13 per cento i clienti degli hotel 4 stelle del 9 per cento i cinque stelle e del 7,6 per cento i cinque stelle lusso, che sono tutti localizzati in Gallura.

E nel nord-est dell’isola si concentrano anche i turisti stranieri, dal mercato emergente americano (cresciuto del 36 per cento) a quello più tradizionale tedesco che, con oltre due milioni e 700 mila presenze, si conferma il più solido. Niente di nuovo anche nella distribuzione tra regioni di provenienza dei turisti: prima la Lombardia e seconda la Sardegna a dimostrazione del peso e del valore del turismo interno soprattutto nei mesi di spalla e spesso legato ai numerosi eventi.

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