A ciascuno la sua continuità territoriale. In Sardegna il dibattito sul sistema di collegamenti aerei con Roma e Milano è sempre attuale, ora più che mai. Ma come si vola nelle altre regioni d’Europa?

La Corsica può contare su quattro aeroporti, ben distribuiti sul (piccolo) territorio dell’isola: Ajaccio, Bastia, Calvi e Figari. E rispetto al sistema sardo, c’è anche un numero di destinazioni superiore. Oltre al collegamento con Parigi, i corsi possono avere a prezzi scontati anche i voli verso Nizza e Marsiglia. Qui le rotte sono garantite da Air Corsica, una compagnia costituita per il 60 per cento da capitali pubblici (la regione), per il 30 da Air France e il resto diviso tra banche e una società di navigazione. La flotta è composta da 13 aerei (8 di proprietà, 5 noleggiati). I prezzi dei biglietti per i residenti: per andare a Marsiglia o Nizza si spendono circa 100 euro, tra andata e ritorno. La tariffa raggiunge i 190 euro per i collegamenti con Parigi (bisogna anche tener conto della distanza maggiore).

L'aeroporto di Ibiza (foto Ruffi)
L'aeroporto di Ibiza (foto Ruffi)
L'aeroporto di Ibiza (foto Ruffi)

Poi c’è la Spagna. La continuità è caratterizzata da prezzi più bassi, maggiore concorrenza e un orizzonte di collegamenti a tariffe scontate che va da Madrid al più piccolo e sperduto degli aeroporti spagnoli. Gli abitanti di Baleari, Canarie e le enclavi africane di Ceuta e Melilla acquistano i biglietti a un quarto del prezzo di mercato.

In pratica a Palma di Maiorca, Ibiza e Minorca (poco più di un milione di residenti) i biglietti sono scontati del 75%. E spesso si può contare su tariffe già abbastanza convenienti, anche senza agevolazioni: sulle rotte non c'è nessun monopolio, la continuità è aperta alle low cost e si può scegliere tra diverse compagnie a seconda del periodo dell'anno. Le stesse regole valgono anche per le Canarie (2,1 milioni di abitanti). Le sovvenzioni dello Stato per garantire la mobilità di chi vive nelle isole valgono 222 milioni totali, di cui circa 130 solo per le Baleari. Cifre siderali se confrontate con le nostre, che si aggirano intorno ai 40 milioni.

La Spagna ha preferito usare lo schema degli «aiuti sociali»: le rotte rimangono in mano al libero mercato, sono le compagnie a decidere orari e condizioni. In questo modo viene escluso qualsiasi intervento della direzione Concorrenza della commissione europea, quella che ha bloccato gli ultimi bandi per la continuità sarda.

Ma ci sono anche altre agevolazioni. Perché lo Stato spagnolo riconosce il diritto a uno sconto (dal 5 al 10 per cento) anche alle famiglie numerose, con più di tre figli. Gli aiuti si possono sommare. E dunque i componenti di una «famiglia numerosa» che abita nelle isole hanno diritto ad una tariffa abbattuta fino all'85 per cento. Insomma: in certi casi i residenti delle Baleari pagano le tasse aeroportuali - che rimangono fuori dal calcolo degli sconti - e poco più.

Un aereo della compagnia portoghese Tap (foto Ruffi)
Un aereo della compagnia portoghese Tap (foto Ruffi)
Un aereo della compagnia portoghese Tap (foto Ruffi)

E in Portogallo? Fino al 2015 le Azzorre e Madeira avevano una continuità territoriale molto simile a quella sarda: rotte affidate in monopolio a una sola compagnia aerea, orari stabiliti a tavolino con il governo, tariffa fissa (179 euro per un biglietto di andata e ritorno) garantita a residenti e studenti universitari. Ma poi le isole portoghesi dell'oceano Atlantico hanno cambiato sistema. Le amministrazioni si sono guardate intorno e hanno preso spunto dal modello spagnolo: rotte aperte anche alle low cost e contributi incassati direttamente dai viaggiatori, in nome del diritto alla mobilità.

Una rivoluzione. Sia per il portafoglio, che per la facilità dei collegamenti. I costi degli spostamenti dalle isole al continente si sono ridotti. Il viaggio (oltre due ore di volo) ha un prezzo massimo: gli abitanti delle Azzorre sanno che non spenderanno più di 134 euro (86 euro per quelli di Madeira), perché la differenza fino a un massimo di 400 euro la pagherà lo Stato. Ma se le compagnie dovessero offrire biglietti a costi inferiori, tanto meglio: non serve nessun contributo pubblico e il viaggiatore, comunque, risparmia. Le opportunità di trovare una rotta al prezzo e all'orario più comodo sono cresciute. Perché nei collegamenti tra il Portogallo e le sue isole si sono inserite le low cost.

I contributi per abbattere i costi dei biglietti poi non solo limitati ai voli verso destinazioni predeterminate, come succede in Sardegna con Fiumicino e Linate. La continuità portoghese prevede un «sussidio sociale» per tutti i viaggi verso il continente. Dunque dagli 11 aeroporti delle Azzorre e di Madeira si può volare a prezzi bassi verso Lisbona, Porto e Faro, i tre principali scali nazionali. E sono previsti contributi anche per i viaggi tra le varie isole, con un meccanismo identico: il costo massimo sarà di 119 euro, il resto del conto lo paga lo Stato. Come? Il prezzo viene anticipato dai passeggeri, che poi devono chiedere un rimborso entro 90 giorni.

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