Immergersi nella natura, ammirare panorami mozzafiato, pregare e ritrovare se stessi. E imparare a custodire l’ambiente come Papa Francesco ricorda nella Laudato Sì evidenziando che la cura per la natura è parte di uno stile di vita che deve spingere tutti a impegnarsi per preservare la “casa comune” che si deve lasciare alle generazioni future. Su questi binari viaggiano mente e gambe durante “#AroundTheLakeOmodeo, Attorno al lago Omodeo”, un progetto che comprende percorsi nel cuore dell’Alto Oristanese in cui “si può scoprire come è bello perdersi nella bellezza” spiega don Ignazio Serra, responsabile regionale per la Pastorale del turismo.

Sulla scia del Cammino di Santiago e con l’ambizione di promuovere un turismo alternativo e sostenibile, anche l’Oristanese da tempo si è ritagliato uno spazio importante. Grazie anche all’intuizione di don Ignazio che è stato uno dei promotori del progetto “Lodi alle Torri” che dal 2014 coinvolge appassionati e turisti in nove cammini che tra luglio e agosto toccano gli angoli magici della costa del Sinis. Complessivamente quasi cinquanta, dal faro di San Giovanni a Torre del Pozzo passando per i litorali di Cabras, san Vero Milis, Narbolia e Cuglieri. Adesso le nuove iniziative, la prossima partirà a metà ottobre nei territori intorno all’Omodeo, “un paradiso naturalistico, archeologico e artistico, ricco di tesori di fede e cultura che nemmeno io immaginavo prima di avere la fortuna di ammirarlo da vicino” spiega il responsabile regionale per la Pastorale. Nell’introduzione ai cammini intorno al lago (https://www.camminodelagomodeo.it/guilcer-e-barigadu/) il messaggio è chiaro: “Passo dopo passo, lungo i sentieri di tempi lontani, lasciati abbracciare dalla natura, respira bellezza, meravigliati, ammira e cammina da pellegrino verso la meta che ti sta dinanzi – si legge - Con le labbra e il cuore loda il Creatore, autore di tanta bellezza”.

Don Ignazio Serra, responsabile regionale per la Pastorale del turismo (foto concessa)
Don Ignazio Serra, responsabile regionale per la Pastorale del turismo (foto concessa)
Don Ignazio Serra, responsabile regionale per la Pastorale del turismo (foto concessa)

I percorsi

In questo viaggio tra i tesori della natura si potrà fare una passeggiata fra gli undici paesi del lago (Aidomaggiore, Ardauli, Bidonì, Busachi, Ghilarza, Nughedu Santa Vittoria, Sedilo, Soddì, Sorradile, Tadasuni, Ula Tirso, Boroneddu, Neoneli, Zuri), oltre 400 chilometri per una quarantina di percorsi che si snodano tra sentieri plurisecolari per raggiungere le chiese campestri sparse nel territorio, le parrocchiali e le succursali nei borghi; e ancora nuraghi, necropoli, le tombe dei giganti, i dolmen. Ci sono percorsi brevi da dieci chilometri e altri più lunghi da 20, alcuni sono semplici altri un po’ più impegnativi ma tutti valgono la pena di mettersi zaino in spalla e scarpe comode per tuffarsi nel silenzio e nei profumi della natura e nelle ricchezze del territorio. Tra le varie mete si può riscoprire Zuri con la chiesa romanica di San Pietro (XIII sec.) e dopo altri due chilometri ecco il sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena. E qui ecco il tuffo nel tempo, un salto indietro al Miocene. “L’eruzione potente di un vulcano investe la foresta coi lapilli e la ricopre sino a trasformarla in foresta pietrificata” si legge sul sito. Nella chiesa due tronchi fossili fungono da basamento per l'altare e il tabernacolo. “Non c'è pellegrino che trovandosi a Soddì non visiti chiesa e sagrato per poi stupirsi dei 15 tronchi d'alberi fossili esposti (palme, sterculiacee, laurinee, rutacee) ritenuti dagli esperti specie paragonabili a esemplari provenienti dall'Africa sahariana. “Con questi cammini intendiamo ripercorrere i passi dei novenanti di ieri e di oggi, che ogni anno, per 9 giorni, lasciano il proprio paese, per abitare nei novenari e vivere il clima della festa” aggiunge il sacerdote.

Una panoramica del lago Omodeo (forto concessa)
Una panoramica del lago Omodeo (forto concessa)
Una panoramica del lago Omodeo (forto concessa)

Un modo originale per far conoscere questa zona nel cuore dell’Isola ancora poco nota e apprezzata sotto il profilo del turismo, anche di quello religioso. Con spirito nuovo si possono cogliere i tesori naturalistici e identitari che il Barigadu custodisce.

Si parte a metà ottobre con il cammino di Sedilo, le iscrizioni sono aperte (nella pagina Facebook dei Lodi alle Torri) e già ci sono le prime adesioni.

E intanto si inizia a pensare anche a un altro cammino che potrebbe partire nei prossimi anni e coinvolgere il parco della Giara e i centri di Tuili, Setzu, Genuri, Sini, Gonnosnò, Albagiara, Assolo, Nureci, Genoni, Nuragus e Gesturi.

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