Bella, brutta, funzionale, caotica. Mentre il dibattito sul primo tratto di via Roma, a Cagliari, tiene banco tra umarell, architetti, ingegneri e storici dell’arte laureati nella facoltà di Google, i commercianti di quella che un tempo era la strada più importane del capoluogo, hanno un solo auspicio: quando riaprirà via Roma? Per chi ha un’attività commerciale sotto i portici, ma anche per quelli della Marina, sono stati due anni di passione, pesanti dal punto di vista dei bilanci. La recinzione del cantiere, le ruspe, i camion e la polvere hanno tenuto lontano i clienti da ristoranti, pizzerie, bar, gioiellerie e negozi di abbigliamento. Mancati incassi, denunciano alcuni di loro, che in certi casi hanno superato il 50 per cento rispetto agli anni precedenti. Quindi, prima si riapre totalmente il tratto che va da piazza Deffenu a largo Carlo Felice e meglio è. Ci sarà tempo per parlare di bocciature e rifiniture, ora bisogna sperare che i reperti archeologici non rallentino ulteriormente la conclusione dei lavori.

Davide Serra, da dietro il bancone della farmacia Spano, non nasconde i timori. «I veri problemi per noi inizieranno quando chiuderanno l’altro tratto di via Roma per il secondo lotto. La nostra paura – afferma il farmacista – è che durino quanto il primo tratto. Da quando sono partiti i lavori per noi è stato un calvario. Siamo davvero preoccupati che durante gli scavi, all’altezza con il Largo, trovino le mura romane». Serra punta il dito sul male cronico: i parcheggi. «Da quando la corsia centrale è stata chiusa, posteggiare è un’impresa. Un problema serio per i nostri pazienti che hanno difficoltà di movimento. E sarà ancora peggio quando inizieranno i lavori per il recupero di quella che era la stazione marittima all’interno del porto».

Giancarlo Rolla è il proprietario dell’omonima gioielleria. «Tutto molto bello, ma si poteva fare meglio, senza fronzoli. Chissà quanto dureranno le piantine delle aiuole? Vedrete, tra pochi giorni spariranno, rubate». Il gioielliere, con le lacrime agli occhi, ricorda i tempi passati. «Via Roma era la strada più bella della Sardegna. Qui ho visto Carabinieri e Bersaglieri in parata e una tappa del Giro d’Italia. Non ci sarà niente di tutto questo con la carreggiata ridotta a due corsie». E poi i giochi di fronte al palazzo del Consiglio regionale. «Speriamo che mettano subito una rete di protezione prima che i bambini finiscano sotto le ruote di qualche auto o bus«.

Claudio Trepiccione gestisce la pizzeria Caprizza. «Il primo tratto non è male, però purtroppo non viene risolto il problema dei parcheggi». Problema che passa in secondo piano quando si declina il tema dei tempi. «Sono inconcepibili. Da quando sono iniziati i lavori per il primo tratto abbiamo avuto perdite di 40.000 euro al mese. Eravamo in 25, ora siamo in 18. Sono stato costretto a licenziare 7 dipendenti sia perché il lavoro è calato, sia perché con i ricavi non riuscivo a sostenere le spese». Al danno la beffa. «Con gli scavi, sono venuti alla luce topi grandi come gatti che gironzolano tra i tavolini esterni. Ogni settimana sono costretto a fare la disinfestazione. E i costi lievitano».

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