Anche le auto devono essere ben allenate, altrimenti d’estate vanno in crisi a causa del caldo e delle inevitabili code nelle località turistiche, spesso collegate da strade progettate e costruite per un traffico “normale”, non certo per l’assalto stagionale da parte dei turisti. Anche perché le auto utilizzate in modo abbastanza intensivo per tutto l’anno segnalano, bene o male, le magagne anche piccole che poi possono mandarle in crisi in giornate torride. Per questo, gli autoriparatori che aderiscono a Confartigianato Sardegna hanno deciso di scrivere il “Decalogo dei controlli”, cioè le operazioni da fare prima di guidare sulle strade delle vacanze: costa poco e non si hanno amare sorprese.

Molti, dalle ferie, sono ormai rientrati. Poi c’è la parte, e non è certo trascurabile, di turisti che preferiscono evitare il periodo fino a Ferragosto perché le località turistiche sono meno affollate e alberghi, b&b e case vacanza ribassano un po’ (solo un po’) le quotazioni per i soggiorni. Tanto, il caldo afoso non glielo toglie nessuno, anche se con la gradevolezza di qualche grado in meno.

E allora, per chi parte nella seconda metà di agosto o a settembre, vediamo quali controlli alla nostra auto ci sono suggeriti dall’organizzazione che raggruppa le imprese anche di questo settore. Con una raccomandazione: «Soprattutto in vista di grandi spostamenti, per evitare sorprese è consigliabile un check-up del proprio mezzo», è convinto Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato imprese Sardegna. Aggiunge Daniele Serra, segretario dell’organizzazione artigiana sarda: «Si deve tenere conto che è indispensabile evitare i meccanici improvvisati e quelli abusivi perché danneggiano l’economia, i clienti e pure l’ambiente: abbandonano in giro batterie esauste, latte di olio esausto e vecchi pneumatici. E poi, di fronte a un lavoro di manutenzione eseguito male, solo chi ha una ricevuta fiscale in mano può contestarlo all’officina».

Prima di passare al decalogo, vediamo qualche numero sulla filiera sarda dell’auto. Il Covid ha portato a una frenata che si rivela sempre più lunga in un settore che conta 2.747 imprese massimamente artigiane: lo sono l’82,9 per cento, cioè 2.276, che si occupano di riparazioni meccaniche e delle carrozzerie delle auto. È un comparto che garantisce un posto di lavoro a 9.217 sardi, dei quali 8.916 nelle micro, piccole e medie imprese. Per la maggior parte sono nel Sassarese e in Gallura (845 in totale), poi c’è l’ex provincia di Cagliari (686), il Sud Sardegna (522), Nuoro (442) e Oristano con 252.

Nell’Isola circolano un milione e 89mila veicoli, un terzo esatto dei quali (il 33 per cento) vetusti: sono Euro 3, in totale sono 369mila. Quelli nelle classi Euro 5 ed Euro 6 sono quattrocentomila. Oltre la metà dei veicoli che i sardi guidano hanno oltre dieci anni (750mila), e di questi 428mila ne hanno più di sedici. Crescono lentamente le auto elettriche e ibride: le prime sono passate da 730 a 1.652, le ibride da 6.945 a 14.590. La somma fa 16.243, contro 7.675 della rilevazione precedente.

Ma le promesse sono promesse: ecco il decalogo dei controlli cui sottoporre la propria auto prima di sfidare il solleone su strade intasate dai turisti.

Il primo è il più ovvio: il controllo dei liquidi, quindi olio motore, raffreddamento, freni, servosterzo vaschetta dei tergicristalli. Poi, fondamente, quello degli pneumatici, l’unica parte dell’auto che tocca terra e quindi di fondamentale importanza per la sicurezza. Il codice della strada impone un battistrada di profondità non inferiore a 1,6 millimetri, ma è consigliabile sostituirli quando si va sotto i tre millimetri.

La terza regola è la revisione dei freni, e può farlo solo un meccanico specializzato. Peraltro, è importante la manutenzione del sistema antibloccaggio delle ruote in caso di frenata brusca. Il quarto controllo è un test di luci e fari, che si può fare in autonomia.

Regola numero 5: ci sono comfort che incidono sulla sicurezza ed è certamente il caso del climatizzatore. Se non funziona bene, rimanere in coda è stancante più che guidare. Dunque, verificare il livello del gas refrigerante. Sesto controllo: la ruota di scorta, per chi ancora ce l’ha: spesso dimenticata per mesi o addirittura per anni, bisogna verificare che sia alla pressione giusta, e lo stesso discorso riguarda il ruotino.

Il controllo numero 7 consigliato da Confartigianato imprese Sardegna è quello dei kit di emergenza: il giacchetto catarifrangente e il famoso triangolo, entrambi obbligatori oltre che fondamentali per la sicurezza. Consigliabili anche un kit di pronto soccorso di base e tutti gli attrezzi necessari per sostituire una gomma bucata. L’ottavo controllo consiste nella pulizia dei filtri, fondamentali per il corretto funzionamento del motore: quelli di aria, olio e carburante possono essere puliti se sono in buone condizioni, altrimenti li si sostituisce.

Controllo numero 9: la revisione della batteria. Quelle di ultima generazione durano più a lungo, e questo “aiuta” la trascuratezza dei controlli, e finisce che poi la batteria ci pianta in asso all’improvviso perché è ben poco carica già alla partenza. Serve un multimetro. Una batteria comincia a entrare in crisi dopo tre anni ed è una pia illusione che possa superare i cinque anni: se i valori sono minimi, anche se funziona, dev’essere sostituita.

Decima e ultima regola: il controllo dei documenti. Dell’auto e proprio, quindi la patente. Tantissimi automobilisti dimenticano di sottoporre l’auto alla revisione periodica (la prima quattro anni dopo l’immatricolazione, le successive ogni due anni) o di pagare il bollo auto, senza dimenticare l’imprescindibile assicurazione Rc auto obbligatoria per legge.

Per quanto riguarda le auto elettriche e ibride, un’ispezione è sempre consigliabile malgrado i guasti siano meno frequenti perché hanno meno componenti meccaniche.

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