Con l’arrivo in Italia delle televisioni private regionali e locali, in aggiunta alle reti pubbliche nazionali, arrivarono anche in Italia i cartoni animati giapponesi. Sia chiaro, la Rai aveva già iniziato a trasmettere le prime serie a partire dal 1979, ma con gli anni Ottanta arrivarono anche sulle tv italiane alcuni dei personaggi di maggior successo degli anime e dei manga giapponesi, alcuni trasmessi ancora tutt’oggi.

Compiono quarant’anni proprio quest’anno alcune delle serie più amate dal grande pubblico, uscite in Giappone proprio nel 1984 e poi andate in onda anche nei canali italiani a distanza talvolta anche di pochi mesi. Prima senza censura, poi – con l’avvento delle reti private nazionali – tagliati anche di diversi minuti a puntata.

Solo per citare alcune delle serie che quest’anno festeggiano i 40 anni, non si può non citare “Lupin, l’incorreggibile Lupin”, oppure “Ken, il guerriero”, o anche “Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo”. Ma sfogliando la lista dei cartoni animati che hanno visto la luce nel 1984 non si possono non citare “Il grande sogno di Maya”, “Il fiuto di Sherlock Holmes” (coproduzione italiana firmata dal maestro Hayao Miyazaki), “Memole dolce Memole”, “Alla scoperta di Babbo Natale”, “Le avventure della dolce Kati”, “A tutto gas”, “Tutti in campo con Lotti”, “Il giro del mondo di Willy Fog”, “Vola mio mini pony”, “Iridella”, “Gatto Isidroro”, “Kidd Video”, “Snorky”, “Trasformer” e “Voltron”.

E sempre quarant’anni fa, visto il successo della prima serie, uscivano in Giappone e negli Stati Uniti anche le seconde stagioni di anime memorabili, come “Kiss me Licia”, “Arbegas”, Holly e Benji, due fuoriclasse”, “Occhi di gatto”, “L’incantevole Creamy”, “Georgie”, “Monc Cicci”, “Lo strano mondo di Minù”, “Nanà Supergirl” e “He-Man ed i dominatori dell’universo”.

Sempre nel 1984, ma in serie sperimentale, uscivano anche altri anime che poi sono diventati dei successi planetari. “Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco”, che racconta di un gruppo di giovani guerrieri che combattono per proteggere la dea Athena dalle forze del male, oppure “Lady Oscar”, una ragazza cresciuta come un uomo che si ritrova ad affrontare la Rivoluzione Francese. Per non parlare di “Lamù”, una bizzarra aliena che sconvolge la vita del timido studente Ataru Moroboshi.

Sul versante dei lungometraggi non si può scordare “Nausicaä della Valle del Vento”, film d'animazione post-apocalittico di Hayao Miyazaki che racconta la storia di una principessa che combatte per salvare il suo popolo e il pianeta. Dall’altro lato dell’Oceano, negli Stati Uniti, il mercato televisivo veniva sconvolto nel 1984 da alcune produzioni poi diventate cult: “L'orso Yoghi”, un orso goloso e pasticcione che vive nel parco di Jellystone insieme al suo amico Ranger Dan, e “Le Tartarughe Ninja”, quattro tartarughe mutanti che combattono il crimine a New York, oppure “G.I. Joe”, un gruppo di soldati americani che combattono contro il malvagio Cobra.

Di lì a poco, poi, tutti i bambini – ma soprattutto le bambine – impareranno ad amare “Candy Candy”, una dolce bambina che vive mille avventure in un collegio femminile, proprio mentre in Italia veniva trasmesso per la prima volta il cartone animato “Heidi”, che ha avuto un grande successo e ha conquistato il cuore di milioni di bambini. A fine anno, poi, approdavano sui canali italiani “Gigi la trottola” e “Pollon”, entrati nei cuori di tanti.

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