Manolo Portanova, il calciatore del Genoa dall'8 giugno agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale di gruppo e di lesioni ai danni di una 21enne, ha scelto di non rispondere al gip di Siena Jacopo Rocchi durante l’interrogatorio di garanzia.

 

L'aggressione sarebbe avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 maggio scorsi in un'abitazione non lontano da piazza del Campo a Siena, mentre era in corso una festa.

Il giocatore, anche lui 21enne come la presunta vittima, residente a Siena e rintracciato dalla polizia mentre era in vacanza in Sicilia, ha scelto di rimanere in silenzio. Stessa decisione anche da parte del cugino, a sua volta finito agli arresti domiciliari insieme a un altro giovane. L'unico a rispondere è stato l'amico dei due cugini, che ha parlato di rapporto consenziente. Per il gip invece si sarebbe trattato di "un gravissimo episodio di violenza sessuale" organizzato come "passatempo della serata" e per il quale si ritiene "altamente verosimile" la "premeditazione dell'evento stesso".

La misura degli arresti domiciliari è stata decisa per tutti per il rischio di reiterazione del reato. L'inchiesta vede anche un quarto indagato, non raggiunto da misure, minorenne.

Giovedì prossimo, in incidente probatorio, saranno eseguiti accertamenti irripetibili sui telefoni cellulari dei quattro giovani e anche su quello della vittima: la ragazza ha riferito di aver visto dei flash durante la violenza. 

(Unioneonline/D)

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