Quinta sconfitta consecutiva, settima partita senza gol, la zona salvezza che si allontana e la panchina di Leandro Greco che rischia di saltare da un momento all’altro: il ko interno subito ieri dall’Olbia contro la Vis Pesaro, a segno 1-0 con rete di quel Nicastro che era tra gli obiettivi del mercato di riparazione dei bianchi, scatena la paura in città.

Con 17 punti in 21 giornate, 3 di vantaggio sull’ultimo posto e 6 di distanza proprio dai marchigiani, che grazie al successo del “Nespoli” si issano a quota 23 nel Girone B balzando fuori dai playout, i galluresi vedono lo spettro della retrocessione. L’ottava stagione di fila in Serie C si sta rivelando tra le più disastrose della gestione Alessandro Marino, a maggior ragione se anche ieri l’Olbia ha finito per giocare la partita del “vorrei ma non posso”, limitata nelle giocate dalla sfiducia e dalla mancanza di lucidità tipica dei momenti di difficoltà. Nel post partita, nessuna dichiarazione: la società ha imposto il silenzio stampa ai suoi tesserati, mentre al momento non tira aria di esonero, né Greco, al quale a ottobre è stato rinnovato il contratto fino al giugno 2025, sembrerebbe intenzionato a dimettersi.

Non è tuttavia escluso che il derby con la Torres, in programma domenica a Sassari, rappresenti per il tecnico romano l’ultima spiaggia. Difficile che l’Olbia non le prenda al “Vanni Sanna” contro la vice capolista, reduce dalla sconfitta di Rimini, la seconda in campionato, e, dunque, ancor più affamata di punti, come se il valore del derby non bastasse da solo a incattivire i rossoblù, vera sorpresa del torneo. A meno di un miracolo o di una scossa, di cui questa squadra ha bisogno per non crollare definitivamente.

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