«Ricorso inquietante», il Cagliari risponde al presidente dell’Onms Improta: «Tutelate le ragioni dei sardi»
Il club rossoblù: «A Empoli ingiustamente privati del diritto di seguire la propria squadra senza motivo, a meno che non si voglia sostenere che tutti siano violenti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Se sono le stesse società a fare ricorso il messaggio mi inquieta e dovrebbe inquietare tutto il sistema. Ci siamo sentiti accusati di aver voluto creare una discriminazione nei confronti del popolo sardo. Ora la Polizia di Stato, il Dipartimento della pubblica sicurezza possono discriminare un popolo? Ma come può venire in mente? Che modo è di difendere interessi questo?» L'attacco, frontale, al Cagliari Calcio è di Maurizio Improta, presidente dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, in un'intervista al Corriere dello Sport oggi in edicola. E il riferimento da parte del dirigente, con una lunga esperienza anche come questore, è ovviamente relativo al ricorso del club rossoblù per il divieto di trasferta (revocato dal Tar della Toscana) domenica scorsa a Empoli.
Frasi, quelle di Improta, che il Cagliari Calcio non approva: «C'è rammarico nel leggere le dichiarazioni», la nota del club, «secondo le quali alcune società calcistiche, in modo “inquietante” presentano ricorsi per sostenere le ragioni di ultras facinorosi e violenti. Il Cagliari Calcio è di recente intervenuto con un ricorso al Tar per tutelare le ragioni di oltre un milione e mezzo di cittadini residenti in Sardegna, ingiustamente privati del diritto di seguire la propria squadra del cuore a Empoli senza motivo: a meno che non si voglia sostenere che tutti i sardi siano facinorosi e violenti».
Il Tar della Toscana aveva evidenziato come non ci fossero reali problemi di ordine pubblico. E al Castellani domenica scorsa è stato un pomeriggio di festa, con quasi 1.000 sostenitori rossoblù nel settore ospiti che hanno portato a Empoli la parte migliore del tifo. «L’accoglimento in sede giudiziaria del ricorso e la mancanza di qualsiasi turbativa per l’ordine pubblico durante e dopo la gara Empoli-Cagliari dimostrano che le previsioni di disordini erano non fondate», ricorda la società. Situazione ripetuta ieri, con centinaia di sardi arrivati da Cagliari all'Arena Civica di Milano per sostenere la Primavera di Fabio Pisacane nella finale di Coppa Italia vinta 0-3 col Milan, con la squadra che ai gol e al termine della partita è andata a festeggiare col proprio pubblico.
«Il Cagliari Calcio crede nei principi più puri dello sport e condanna ogni genere di violenza», conclude la nota. E rimarca quanto già detto dal presidente Tommaso Giulini al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Ha sempre sostenuto le ragioni delle istituzioni e continuerà a farlo, ma è arrivato il momento di ripensare un sistema che a volte, senza una reale necessità, adotta restrizioni generalizzate che penalizzano milioni di cittadini. Sarebbe davvero utile che il Ministero dell’interno decidesse di fare un passo avanti per aggiornarlo».