Giulini scrive a Piantedosi: «Troppe limitazioni ai tifosi sardi, sistema da rivedere»
«Da più di un anno provvedimenti incongrui e sproporzionati nei confronti della nostra tifoseria»Tommaso Giulini (Archivio)
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Alla fine, grazie al pronunciamento del Tar, i tifosi sardi – almeno quelli con fidelity card sottoscritta prima del 2 aprile – si sono potuti recare ad Empoli per tifare i colori rossoblù nella sfida salvezza terminata con il risultato di 0-0.
Ma la decisione del prefetto di Firenze, unita a molti altri provvedimenti che negli scorsi mesi hanno fortemente limitato le trasferte dei tifosi sardi, ha spinto il presidente del Cagliari Tommaso Giulini a prendere carta e penna e scrivere al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per lamentare le troppe limitazioni alle trasferte.
La missiva, inviata per conoscenza anche al ministro dello Sport Andrea Abodi, al presidente della Figc Gabriele Gravina e al presidente della Lega Serie A Simonelli, vuole «sottoporre una situazione che da tempo si verifica nei confronti della società e della tifoseria sarda», alla luce del divieto di trasferta ad Empoli, poi revocato.
L’ultimo episodio, sottolinea il patron rossoblù, «non è occasionale». «Dobbiamo purtroppo notare che da oltre un anno il ministero dell’Interno ha adottato una linea di massimo rigore nei confronti della tifoseria cagliaritana, con l’adozione di provvedimenti a volte incongrui e quasi sempre sproporzionati rispetto alle reali esigenze di mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica».
Giulini sottolinea, in merito ai fatti di Empoli, come il divieto di trasferta per chi ha sottoscritto la fidelity card dopo il 2 aprile «è contrastante con la ratio della tessera del tifoso, che è quella di estendere quanto più possibile un progetto condiviso di fidelizzazione».
Limitazioni che sui sardi pesano di più, sottolinea Giulini, per via delle condizioni di insularità: «A fronte di una insufficienza strutturale dei collegamenti con la penisola che riguarda sia la mobilità attraverso i traghetti sia quella per via aerea, si aggiunge il fatto che le decisioni, come nel caso di Empoli-Cagliari, vengano notificate a ridosso della gara così da vanificare ogni giusta aspirazione della tifoseria sarda a poter seguire ed incoraggiare la propria squadra del cuore, oltre ovviamente a provocare dei danni economici relativi alle spese per l’organizzazione del viaggio».
Il sistema esistente, insomma, va migliorato e aggiornato, magari «con l’audizione delle società che potrebbero meglio esporre le proprie ragioni ai referenti istituzionali», conclude Giulini.
(Unioneonline)