«Dopo la partita con la Lazio ero molto deluso perché vedevo la squadra che, pur dando tutto, soffriva. Quindi ho detto: ragazzi, qui ci vuole un elettroshock. Ho detto loro che avrei fatto io un passo indietro, che mi sarei dimesso. A quel punto tutti hanno fatto quadrato. Mi hanno detto che non era giusto, che eravamo saliti insieme e che insieme ci saremmo salvati. Gli stessi ragazzi hanno chiesto di poter anticipare il ritiro di un giorno. Stanotte, pertanto, dormiremo insieme qui ad Asseminello, poi domani ci alleneremo e partiremo». Mette le mani avanti Claudio Ranieri, prima quindi di rispondere alle domande dei giornalisti, raccontando ciò che è successo sabato scorso nello spogliatoio della Unipol Domus.

«Serviva un elettroshock», ribadisce. «Di altro non voglio parlare». E a chi gli chiede un commento sullo sfogo del presidente Tommaso Giulini, e in particolar modo sul passaggio sul mercato, risponde secco: «Grazie. Un’altra domanda, grazie».

La partita con l’Udinese, quindi. «Difficilissima», la premessa. «Ma non siamo disperati», la puntualizzazione. «Ci sono ancora punti a disposizione. Abbiamo la consapevolezza che andiamo ad affrontare una squadra in un grande momento. Sappiamo quanto valgono, vediamo ora quanto valiamo noi». Ranieri lascia intendere che ci potrebbe essere qualche forfait imprevisto, senza fare nomi, però. «Abbiamo qualche problemino, speriamo di avere tutti a disposizione». Buone notizie, invece, per Oristanio: «È arrivato il via libera dei medici, può iniziare a mettere gli scarpini e lavorare con la squadra».

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