«Sapete che Cagliari è una città per me particolare, mi ha dato i natali come allenatore e mi piaceva dirlo ancora una volta». È il motivo per cui Claudio Ranieri, contrariamente al solito, ha tenuto la conferenza stampa di vigilia prima di Roma-Cagliari (domani ore 16). In genere il tecnico parla a due giorni dalla partita, oppure soltanto dopo l’Europa League, ma stavolta ha fatto un’eccezione. «Arriva una squadra ben quadrata, dobbiamo fare una grande partita per venirne a capo. È un ambiente che vuole salvarsi, per cui verranno qui col coltello fra i denti. È una squadra diretta, che gioca molto in verticale e dobbiamo saperlo».

Ranieri è tornato alla Roma – a sorpresa – a metà novembre, coi giallorossi quasi in zona retrocessione. Ora invece è settima in classifica e spera in una qualificazione in Europa, dopo l’eliminazione dall’Europa League giovedì contro l’Athletic Club. A fine stagione dovrebbe smettere ma, visto che già l’aveva detto l’anno scorso contro il Cagliari, c’è chi a Roma spera che rimanga. Cosa che al momento non prende in considerazione: «Io non cambio idea. Adesso la cosa più importante sono queste dieci partite: cinque fuori e cinque in casa, giochiamocele alla morte e poi vedremo dove saremo. Mi sembra un po' prematuro parlare dell’allenatore, aspettate la fine del campionato e poi saprete chi il presidente ha scelto».

Ranieri è poi tornato sull'espulsione di Mats Hummels giovedì a Bilbao, avvenuta al 12’ e che ha condizionato la gara persa 3-1 e costata l’eliminazione. Nel post partita l’aveva accettata, ora meno: «Avevo fatto quella dichiarazione perché avevo visto un'immagine da un telefonino, non tutta la dinamica. Sì, ci può stare l'espulsione ma è un pochettino forzata: non ci sono tutti i quattro parametri per la chiara occasione da gol. Credo sia stato un po' severo, poteva dare anche il giallo. In una partita come Bayern Monaco-Real Madrid magari avrebbe dato il giallo e nessuno avrebbe detto niente».

Su Paulo Dybala: «Non è al 100%», ha detto Ranieri. Ma l’argentino è comunque convocato. Discorso a parte per Artem Dovbyk, molto criticato a Roma: «Mi aspetto tanto da lui, deve reagire e far vedere che tipo di giocatore è. Deve dare e ricevere»

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