Ben venga la nomina di un commissario straordinario per gli stadi come vuole il ministro dello Sport Andrea Abodi, «anche se a noi non serve, perché il nostro progetto è in fase avanzata». Quel che serve al Cagliari sono i fondi pubblici della Regione, gli unici che mancano all’appello, per questo «è importante sollecitare il presidente Solinas».

Tommaso Giulini torna in pressing per il nuovo impianto del Cagliari: «L’iter intrapreso – spiega – si avvia alla conclusione, in due mesi dovremmo arrivare alla Pubblica Utilità quindi è plausibile che a cavallo tra 2023 e 2024 si riesca a demolire il vecchio Sant’Elia e intravedere davvero la strada per avere finalmente un’opera che sia eccellenza per la Sardegna».

Uno stadio «innovativo, totalmente sostenibile e con forti connotati di sardità», spiega il presidente rossoblù, che poi si rivolge alla Regione per accelerare i tempi.

«È importante portare a compimento quanto di concreto è stato fatto in questi anni, e quindi sollecitare la Regione Sardegna e il presidente Solinas, perché ormai manca solo questo contributo pubblico per l'equilibrio economico finanziario dell'opera. È già in finanziaria, basterebbe formalizzare l'accordo di programma con il Comune per fare un ulteriore e decisivo passo». 

Giulini fa poi un discorso generale sulla situazione stadi in Italia e plaude all’idea del ministro Abodi: «Si parla tanto di stadi ma siamo molto indietro, tanto che Abodi ha sollecitato la nomina di un commissario straordinario. So quanto ci tenga al tema, ci conosciamo da anni e con lui abbiamo iniziato il nostro percorso per il nuovo stadio nel 2015. Spero riesca nel suo intento di nominare il commissario e dare impulso decisivo per un cambio di rotta, anche se noi non ne abbiamo bisogno dal momento che il nostro progetto è in fase avanzata».

(Unioneonline/L)

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