Chissà se è un segno del destino. Domenica al "Vanni Sanna", che ancora oggi molti tifosi chiamano col vecchio nome Acquedotto, arriva il Cesena, neo promosso in serie B, per affrontare la vice capolista del girone. Oggi ricorrono i 121 anni di fondazione della Sef Torres dove Sef sta per Società di Educazione Fisica. Si praticavano infatti anche atletica leggera, scherma e boxe. 

Era il 19 aprile del 1903 quando in vicolo Bertolinis si riunirono in 12 per realizzare un sogno: Pasquale Ghera, Pietro Moro, Celestino Segni, Battista Delogu, Ruggero Rovasio, Giovanni Maria Sotgiu, Enrico Berlinguer, Claudio Andry, Ermenegildo Basso, Gianuario Marcellino, Gavino Berlinguer e Francesco Satta. Erano professionisti, avvocati, nobili, geometri e commercianti. E anche oggi la tifoseria rossoblù è trasversale alle categorie sociali e professionali, perché la Torres è la squadra della città. 

Sono stati 121 anni alterni: gioie, dolori, momenti esaltanti e di prestigio, e anche pagine nere macchiate da avventurieri che stavano per cancellare la storia, ma la Torres è rinata più volte come l’araba fenice dalle ceneri e oggi con una società strutturata e solida si prepara al big match col Cesena, ma soprattutto ad affrontare i playoff per la promozione in quella serie B sognata e mai raggiunta. Finora.

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