La retrocessione? Un suicidio perfetto. L’obiettivo? Non risalire subito e per forza, ma rifondare completamente la squadra, tenendo pochi giocatori a partire da Deiola, “che potrebbe essere il prossimo capitano”. 

Parola del ds del Cagliari Calcio Stefano Capozucca, intervenuto con il dg Mario Passetti nella prima conferenza stampa dalla rovinosa caduta in Serie B. Le scuse, tante scuse, al popolo rossoblù, la difesa del presidente Tommaso Giulini e niente proclami. Anzi, l’annuncio tra le righe di un ridimensionamento inevitabile visto il cambio di categoria, anche per ridurre un monte ingaggi che era il nono quest’anno tra le squadre di Serie A.

LE SCUSE

"Ci sentiamo tutti colpevoli di quanto accaduto, sono doverose le scuse a tutti perché mi sento colpevole di aver tradito”, inizia così Capozucca. “Dicevo sempre che ci saremmo salvati, ne ero convinto perché il Cagliari non aveva assolutamente una squadra per andare in B. Il mondo Cagliari è ferito e noi dobbiamo chiedere scusa”.

"GIULINI IL MENO RESPONSABILE”

Le colpe? “Di tutti, sono tanti i fattori, a partire dalla società. Anche io sono responsabile perché ho fatto scelte di cui ora mi pento. Giulini è il capro espiatorio, ma è meno colpevole di tanti altri, di me o miei colleghi che c’erano prima e hanno permesso acquisti sbagliati. Siamo colpevoli io, chi guidava la squadra e i calciatori. Il presidente ha cercato di alzare l’asticella con acquisti importanti e osannati da tutti – Simeone, Rog, Nandez –, poi questi giocatori hanno fallito ma la buona fede c’è sempre stata”.

IL “SUICIDIO PERFETTO”

Capozucca si definisce ancora sotto choc per la retrocessione: “È stato un suicidio perfetto, sapere che una squadra perde 3-0 a fine primo tempo e non riuscire a fare gol a una squadra che subiva reti da 26 partite”.

MAZZARRI E SEMPLICI

“Mazzarri è motivo di sofferenza, non è stato una scelta mia ma l’ho difeso e lo rifarei. Se le cose non fossero precipitate lui sarebbe rimasto fino alla fine. Pensavo che per la sua esperienza potesse essere l’uomo giusto per portarci alla salvezza. Forse ho sbagliato, anzi sicuramente”.

Non c’era Capozucca quando si è deciso di esonerare l’allenatore del miracolo dell’anno scorso, Leonardo Semplici. Ma difende la dirigenza difende anche quella scelta. “Ha fatto tre partite, due in casa contro dirette concorrenti: pari con lo Spezia, erano venuti in 14 a Cagliari con tre portieri, 4 gol presi a Milano e sconfitta col Genoa. I presupposti non erano i migliori”.

Ad Agostini solo ringraziamenti, perché “ha avuto il coraggio di fare tre partite non facili, di aver cercato di dare una mano in tutte le maniere”.

IL FUTURO

Obiettivo risalire subito in A? No. L’obiettivo è “rifondare, mandare via più gente possibile, la cicatrice di questa retrocessione assurda lascia qualcosa e dobbiamo cambiare il più possibile. Per questo non voglio fare proclami e pormi obiettivi”.

Il nuovo allenatore “deve sposare un progetto che non è come quello di sette anni fa, una persona giusta che sa di arrivare in un ambiente depresso, anche lui deve sentirsi un po’ retrocesso. Mercoledì o giovedì renderemo noto il nome”.

RIPARTIRE DA DEIOLA

Una rifondazione completa insomma, ripartendo da alcuni giocatori. “Da Deiola, la sua disperazione a fine partita mi ha colpito. Ha il cuore sardo, magari non ha la qualità dei fuoriclasse ma ha il sentimento per giocare in una squadra che vuole risorgere, potrebbe essere il nuovo capitano”. Altri nomi: “Carboni lo terrei a vita, lo adoro, poi c’è Altare”.

È ovvio, spiega Capozucca, “che non riusciremo a mandare via 25 giocatori, 5 o 6 li vorrei tenere, ma la mia intenzione è cambiare molto e il presidente in questo è con me”. D’altronde, rivela, “dopo la retrocessione ho ricevuto sms solo da due giocatori, non svelo quali, e questo la dice lunga”. Un aiuto arriverà dalla primavera, “alcuni giocatori certamente entreranno in prima squadra l'anno prossimo”. 

L’ADDIO DI JOAO PEDRO

L’addio di Joao Pedro sembra inevitabile: “Ha solo un anno di contratto, è uno che ha mercato, non vedo come possa giocare in B. È giusto che continui il suo percorso”.

Ma quando gli parlano di una sorta di ridimensionamento che traspare dalle sue parole Capozucca non è d’accordo: “Nessun ridimensionamento, ma non faccio proclami. So che è molto più difficile salire dalla B che salvarsi in A”.

NAINGGOLAN

Infine il capitolo Nainggolan e gli attacchi che lo stesso centrocampista ha lanciato alla società per il trattamento ricevuto la scorsa estate e il mancato ritorno in Sardegna.

“Gli sono personalmente affezionato, ma ci sono delle inesattezze che vanno chiarite. Ha accusato il presidente di non aver mantenuto la parola, ma lui non ha mai accettato la proposta di Giulini perché gli fu offerto molto di più e la nostra offerta era molto minore rispetto alla sua richiesta”.

PASSETTI

Anche il dg chiede scusa, e lui che è di Cagliari sente “un peso in più”, sente di “non aver ripagato le aspettative di un popolo intero”.

Negli ultimi anni “abbiamo provato ad alzare l’asticella ed è giusto, ma abbiamo sbagliato il modo, e quindi chi era accanto al presidente ha sbagliato, non ha dato i consigli giusti. Me compreso”.

Sull’offerta della Citic: “Una holding che non ha neanche un sito Internet, non c’è mai stato nulla. Se arrivasse un socio che vuole partecipare per portare valore al Cagliari, sul modello Atalanta per intenderci, è chiaro che tutto si valuta. Ma finora non c’è stato nulla”.

Il tesoretto in caso di retrocessione? “Non esiste, è un paracadute che non ha il valore di cui si parla, anche perché la retrocessione è un danno economico devastante. Tutti i ricavi scendono e alcuni si azzerano pure, a partire dai diritti tv”.

Infine il capitolo stadio: “Siamo in linea coi tempi, dobbiamo chiudere e depositare il progetto definitivo entro il 30 giugno”.

(Unioneonline/L)

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