“A Cagliari ci tornerei a piedi, ma oggi come oggi direi no. Il cuore dice una cosa, la realtà ne dice un’altra. Mi hanno mancato di rispetto”.

Non ha peli sulla lingua Radja Nainggolan, intervenuto ai microfoni di Radiolina nella trasmissione “Cagliari in diretta”.

Amareggiato per la retrocessione dei rossoblù, il centrocampista dell’Anversa deve rispondere ai numerosissimi appelli dei tifosi che gli chiedono di tornare.

“Ho sempre dimostrato di tenerci a questa piazza, anche l’anno scorso, io ho rispettato la mia parola e volevo venire a tutti i costi. Dicono che ho chiesto troppi soldi, ma non è così. Ho rinunciato a tanti, tanti soldi per il Cagliari, e ora mi fa male vederlo retrocesso”.

Venire ora sarebbe “una mancanza di rispetto nei miei stessi confronti, perché io dovevo essere lì già da un anno e cercare di salvarlo in A, non farlo risalire dalla B”.

Il problema non è la categoria, spiega il Ninja: “Ho 34 anni, non mi preoccupa andare a giocare la Serie B. Ma c’è stata una mancanza di rispetto nei miei confronti, e tornando ora mancherei di rispetto verso me stesso, con tutto l’amore che ho per i tifosi e per l’Isola”.

Ancora, sempre su quanto accaduto la scorsa estate: “Io volevo tornare, ma me lo hanno impedito. Io sono sempre stato di parola ma non sono stato rispettato. Purtroppo alcune storie finiscono, ma non è stata una mia scelta. Alcune persone hanno deciso diversamente”.

Possibilità di chiarirsi? No. “Che vuol dire? Sbagliare, chiedere scusa e poi si va avanti? Non funziona così la vita”.

Uno spiraglio aperto lo lascia Nainggolan: “Chissà, forse un giorno tornerò perché voglio finire lì la mia carriera. Io ho dato tanto al Cagliari e il Cagliari mi ha dato tutto: la possibilità di giocare in A, di andare in una grande squadra, di conoscere un ambiente bellissimo, mi ha dato mia moglie e mia figlia. Ringrazio sempre il Cagliari per tutto”.

Ma la sensazione che lascia intendere il Ninja è che la frattura con l’attuale società sia insanabile: “A Cagliari sento ancora tutti, ma Giulini non l’ho mai più sentito”.

LA RETROCESSIONE E IL NUOVO CORSO

“L’anno scorso abbiamo ottenuto una salvezza bellissima e molto difficile. Conoscendo bene il gruppo, che è spettacolare, mi sembra strano che siano retrocessi. Mi ha sorpreso non vedere la differenza di atteggiamento tra primo e secondo tempo, con la Salernitana che stava perdendo. So che Agostini ha messo tutto quello che deve mettere”.

Sempre a proposito della partita di Venezia: “Un amico mi ha detto che pur non vincendo a Venezia avrebbero dovuto finire la partita in sei. Tante cose non sono andate, pochi falli, poca cattiveria”.

Eppure gli uomini sono più o meno gli stessi: “Ho visto Joao in difficoltà a 5-6 giornate dalla fine, mal supportato anche a livello tattico. Gli ho detto di non mollare, ma da solo è difficile. Strootman lo conosco bene, un gran giocatore che anche se non sta bene fisicamente trasmette sempre qualcosa nello spogliatoio. Così Pavoletti. Non essendoci non so com’è andata, come è potuto succedere”.

Il nuovo corso? “Sarà molto difficile risalire dalla B, è un campionato durissimo in questi anni. Bisogna ripartire da giocatori come Carboni, Zappa, perché penso che in molti se ne andranno e la squadra sarà rivoluzionata”.

Infine, le vacanze: “A Cagliari, tra due settimane, quando finisco la riabilitazione (si è operato da pochi giorni, ndr)”.

(Unioneonline/L)

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