Per la prima volta a parlare dopo una partita del Cagliari c’è anche Maurizio Fiori, il nuovo socio dei rossoblù che ha acquisito una quota di minoranza un paio di settimane fa: oggi ha festeggiato l’1-0 sulla Roma. Prima di rilasciare dichiarazioni, Giulini – che lo affianca nelle interviste – dà un annuncio: l’imprenditore originario di Carbonia è il nuovo vicepresidente.

«Siamo felicissimi di poter affiancare Tommaso nei prossimi step», le parole di Fiori sull’operazione chiusa nella seconda metà di novembre. «Uno dei primi punti sarà sicuramente lo stadio: oggi, da tifoso, non ci poteva essere migliore inizio. Non solo per la squadra, ma anche per noi. Da domani penseremo agli obiettivi che ci siamo prefissi in tutte queste discussioni».

Fiori ha seguito dalla tribuna Cagliari-Roma, col ritorno alla vittoria dei rossoblù che mancava dal 19 settembre. «È bellissimo essere qua», dice con accento italo-americano. «Nelle prime discussioni con Tommaso si era parlato del gruppo di investitori, perché dovevano essere di un certo spessore e rispettosi della tradizione di questo club. Li dividerei fra due gruppi: il mio principale partner, che ha un passato in hedge fund, e altri che sono nel mondo del tech e dello sport, fra cui Bryan Colangelo».

I nuovi investitori del Cagliari hanno «un legame diretto con la Sardegna», spiega Fiori. «Io sono originario di qui, Bryan ha una casa in Sardegna: è questo il gruppo che rappresentiamo». Poi racconta la trattativa: «È stata molto anacronistica, seppur di un certo spessore. Ci siamo parlati io e Tommaso, con la nostra squadra, e mi auguro si continui così. Siamo soci minoritari che possiamo aiutare il Cagliari dentro e fuori dal campo: dentro, umilmente, cerchiamo di capire come la squadra possa avere ambizioni interessanti, fuori è importante creare una squadra che possa confrontarsi col mondo moderno».

Fiori parla poi di come è nato l’interesse: «La molla è stata che il Cagliari è una società ben gestita», spiega. «Abbiamo fatto delle valutazioni non solo nel campionato italiano, ma nella nostra fascia: è difficile trovare una società del genere. L’interesse principale era partecipare in Serie A, siamo molto interessati al futuro della Lega Serie A e del Cagliari al suo interno. Poi lo stadio è una questione prioritaria, e sappiamo le difficoltà in Italia rispetto agli altri campionati».

Sulle tempistiche, Fiori dà dettagli in più: «Da due-tre anni stavamo monitorando il mercato con la nostra società. Sapevamo che Tommaso aveva un amico in comune, ci siamo parlati senza alcun impegno e poi abbiamo approfondito per entrare in società. Da tifoso l’idea è cominciata molto molto prima». Con due idoli: «Gigi Piras, per gli anni Ottanta, e Gianfranco Zola perché mi ero trasferito a Londra quando è andato al Chelsea».

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