Cagliari-Roma, annullati i biglietti a una famiglia di sardi: due su quattro sono nati nella Capitale
Negato l’accesso alla Domus a una famiglia di cagliaritani. La società ha poi risolto eccezionalmente il problema, legato alla gestione dell’ordine pubblicoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C’è il tutto esaurito questa sera all’Unipol Domus per Cagliari-Roma, con oltre 16.000 persone presenti per assistere all'esordio dei rossoblù in Serie A. Ma fra gli spettatori non può esserci una famiglia cagliaritana, che pure aveva regolarmente acquistato quattro biglietti in Curva Sud Inferiore. Il motivo? Due dei quattro componenti, fra cui una bambina di sette anni, sono nati a Roma: un elemento di esclusione, stando alle disposizioni delle Autorità di Pubblica Sicurezza (nel caso la Questura di Cagliari). Anche se, in questo caso, si tratta di persone che vivono e risiedono nel capoluogo sardo. «Siamo molto indignati, arrabbiati e dispiaciuti: è assurdo», l'amarezza di Albachiara Deligia, una delle quattro persone coinvolte. «Siamo sardi e di Cagliari, perché non possiamo andare a vedere la partita allo stadio? È una colpa essere nati a Roma? Non si può fare così, avevamo anticipato anche il rientro dalle ferie. È stato bruttissimo doverlo spiegare ai bambini».
L'episodio
I biglietti sono stati acquistati negli scorsi giorni, all'apertura delle vendite, tramite TicketOne e la procedura era andata a buon fine. Poi, tramite una mail, la comunicazione dell'annullamento. La famiglia (una bambina, un bambino di tre anni e i due genitori) si è vista così negare la possibilità di assistere a Cagliari-Roma, coi biglietti invalidati anche ai due componenti che non erano nati a Roma. Hanno anche provato a contattare il Cagliari Calcio, che però non ha responsabilità in quanto non si tratta i disposizioni decise dalla società. E con un'amarezza in più: arriverà il rimborso, ma non dei diritti di prevendita.
Questo però non è l’unico caso, come racconta Matteo Nardacci, nato a Roma ma da 13 anni residente ad Alghero. Per lui e suo figlio 15enne, nato a Imperia, le porte della Domus resteranno chiuse: «Siamo sempre andati a seguire le partite e non è mai successo nulla. Abbiamo fatto i biglietti l’8 agosto, il 16 ci è arrivata la notizia dell’annullamento». Un grosso dispiacere per i due tifosi visto che «l’unico vincolo al momento dell’acquisto era la residenza nel Lazio».
La società eccezionalmente ha poi risolto il problema, legato alla gestione dell’ordine pubblico, ospitando la famiglia allo stadio per il match.