L'Italia è uscita dal Mondiale femminile a testa alta dopo aver disputato un torneo di primo livello.

In pochi avrebbero scommesso sul passaggio del turno delle ragazze della Bertolini che invece hanno vinto il girone C in maniera perentoria mettendo dietro Australia, Brasile e Giamaica.

Poi un ottavo giocato con personalità (2-0 alla Cina) e il big match contro l'Olanda dei quarti.

Avversario tostissimo, che si è imposto in maniera netta per 2-0.

Questo perché, al di là del cuore e della grinta, le orange provengono da un campionato molto più competitivo e soprattutto hanno una storia alle spalle importante. Investimenti, stadi, forza fisica e una preparazione totalmente differente rispetto a quelle delle calciatrici italiane.

In una parola: professionismo, che da noi è ancora un traguardo.

Una situazione che il presidente della Torres Femminile Andrea Budroni conosce bene, essendo alla guida della società più titolata d'Italia con sette scudetti e otto Coppe Italia.

Ora le sassaresi militano in Serie C, e non è più tempo di Angel Parejo, Carolina Morace e Patrizia Panico né delle Aurora Galli, Elisa Bartoli e Manuela Giugliano, tre azzurre che hanno fatto parte della spedizione azzurra in Francia.

Ma la voglia di crescere è tanta. Ecco perché il patron sassarese ci crede e punta al ritorno in A.

Presidente partiamo dal Mondiale: qual è il suo giudizio sul torneo?

"Non posso che parlare bene della Coppa del Mondo in corso. Forse dalla tv non sembra, ma il livello è molto alto e le ragazze sono cresciute tantissimo dal punto di vista fisico e tecnico. Certo, ci sono Nazionali molto più avanti della nostra, ma in generale lo spettacolo è gradevole. Le ragazze in campo hanno tutte una grande preparazione".

L'Italia ha ben figurato. Poteva fare di più?

"Credo che le azzurre arrivando ai quarti si siano tolte una grandissima soddisfazione. Sono uscite contro l'Olanda che è una delle rappresentative più forti al mondo, non dimentichiamolo. Ricordo bene quando a Sassari venivano a giocare le big di mezza Europa e ritenevamo un miracolo arrivare ai quarti di Champions. Ora il movimento italiano è fra i primi sette/otto al Mondo. Non si poteva chiedere di più".

L'esultanza dell'Italia al Mondiale (foto Twitter Torres)
L'esultanza dell'Italia al Mondiale (foto Twitter Torres)
L'esultanza dell'Italia al Mondiale (foto Twitter Torres)

Cosa differenzia il nostro Paese dagli altri?

"Ci sono nazioni in cui questo sport è considerato professionistico a tutti gli effetti. Nelle ultime cinque stagioni anche in Italia la si pensa così: Milan, Juve, Inter, Fiorentina, Atalanta hanno strutture all'altezza della situazione. Anche solo recuperare da un semplice infortunio è diventato molto più semplice perché i medici sono al top e i macchinari altrettanto. Prima non era così, era puro dilettantismo. Ora stiamo recuperando terreno".

Secondo lei lo spettacolo in tv è gradevole?

"Sì, non ho alcun dubbio. Certo, le nazionali non possono permettersi di chiamare quaranta giocatrici, ma in tutta Europa e nel mondo ci sono individualità eccellenti".

La Torres femminile (foto Twitter)
La Torres femminile (foto Twitter)
La Torres femminile (foto Twitter)

La Torres può tornare in Serie A?

"Il nostro sogno è quello. Torneremo grandi con la dovuta pazienza, ma prima dobbiamo raggiungere la Serie B. Quest'anno abbiamo disputato il campionato di C e siamo andati ad un passo dalla promozione. Fino alla fine abbiamo duellato col San Marino - che poi è stato promosso - e siamo arrivati a quattro punti dalla seconda".

Qual è il vostro progetto?

"La base è già buona, semplicemente vogliamo inserire qualche innesto di qualità. Tre/quattro che possano fare la differenza e consentirci il salto di categoria già la prossima stagione. Poi sono molto orgoglioso della nostra terra e mi piacerebbe avere una rosa tutta sarda che possa unire l'isola come il Cagliari fa nel calcio maschile".

Sente ancora qualche "vecchia gloria rossoblù"?

"Assolutamente sì. La Domenichetti e la Morace su tutte. Pensi che con Carolina avevamo in mente di organizzare una partita a maggio che vedesse protagoniste le vincitrici del primo scudetto con la squadra attuale. Una sfida all'insegna dell'attaccamento ai colori rossoblù per festeggiare i 25 anni dal primo titolo del club. Per vari impegni non è stato possibile, ma ci riproveremo a settembre".

Filippo Migheli

(Unioneonline)
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