Col bottino pieno ceduto ieri alla Paganese, salgono a 19 i punti lasciati per strada dall’Olbia. La sconfitta subita in casa nell’anticipo della 7ª giornata di Serie D è la quinta in campionato, uno 0-2 maturato in pochi minuti, tra il 6’ e il 18’ del primo tempo, che peggiora la classifica dei bianchi, ultimi con 2 punti, come la Cos. Anche in termini di differenza reti.

Con 5 gol fatti e 13 subiti, quella dei galluresi è, insieme a quella dei sarrabesi (4 gol realizzati e 12 presi), la peggiore del Girone G. Dice bene l’allenatore Lucas Gatti, arrivato 10 giorni fa, che al di là degli errori «i loro gol sono regali nostri, arrivati da due palle perse», ha sottolineato nel post gara – l’Olbia deve migliorare negli ultimi 30 metri. «Quando arriviamo là dobbiamo rischiare di più, dobbiamo attaccarli e andare a rete», spiega l’ex Boca Juniors.

«Il calcio è fatto di quegli ultimi 30 metri, è lì che vinci le partite, ed è lì che il singolo deve venire fuori. Noi quelli forti li abbiamo, ma devono fare un passo avanti: lo so, la situazione è difficile, la classifica è difficile, e la gente è giustamente arrabbiata, ma il singolo – insiste il tecnico argentino – deve venire fuori».

Dando uno sguardo agli ultimi 10 anni, questa è senza dubbio la peggiore partenza dell’Olbia, appesantita dalla potenziale spada di Damocle dell’indagine della Procura federale per presunti atti di razzismo e intimidazione all’interno dello spogliatoio.

Vero è che la classifica è abbastanza corta, e riprendersi è possibile. Ma non è il caso di perdere tempo: mercoledì si torna in campo in trasferta contro il Trastevere, e vincere è l’unica cosa che conta.

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